FONTE: Istituto Superiore di Sanità
Il documento predisposto dall'Istituto Superiore di Sanità, di cui si riporta qui qualche brano, è integralmente consultabile in allegato.
Gli obiettivi fondamentali del controllo ufficiale (CU) sono: prevenire, eliminare o ridurre a livelli accettabili i rischi per gli esseri umani e gli animali correlati al consumo di prodotti alimentari e garantire il commercio leale e tutelare gli interessi dei consumatori. Per raggiungere questi obiettivi risultano fondamentali alcune attività diverse e ulteriori rispetto sia alle attività tipiche del controllo (verifica, ispezione, monitoraggio, sorveglianza, audit, campionamento ed analisi) sia alle attività riconducibili alle misure di attuazione (azioni in caso di non conformità e sanzioni).
La registrazione delle unità di impresa alimentare, le attività autorizzative e di riconoscimento e le correlate attività di verifica e notifica nonché le attività di validazione e di certificazione ufficiale consentono il controllo di settori strategici per il “Sistema Italia”, come ad esempio l’esportazione degli alimenti nei Paesi Terzi. Tali attività, se da un lato risultano indispensabili al fine di garantire il commercio leale e la tutela degli interessi dei consumatori, dall’altro sono fondamentali anche ai fini della gestione dei pericoli e dei rischi connessi.
I dati pervenuti dalle diverse autorità competenti (AC) ed amministrazioni coinvolte nei CU confermano l’imponente attività svolta -- in accordo a Piani nazionali e/o Regionali o su base ad hoc -- sia sulle imprese alimentari registrate che riconosciute e una non trascurabile frequenza di infrazioni (NC) riconducibile alla presenza di pericoli. Tali attività sono oggetto di trattazione nelle altre sezioni della relazione annuale e nel presente contributo vengono richiamate in riferimento ai pericoli chimici, biologici e fisici.
Relativamente a ciascun ambito d’intervento viene valutato -- ove possibile alla luce di indicatori di prestazione -- sia il grado di realizzazione delle attività pianificate sia i progressi compiuti verso il conseguimento dei risultati attesi.
Allo stesso tempo sono valutati anche aspetti di carattere orizzontale, quali l'efficacia generale del sistema di CU che a sua volta non può prescindere, tra l’altro, da:
a) adozione di una strategia «dai campi alla tavola»,
b) definizione e garanzia di adeguati standard di funzionamento che includono il coordinamento tra AC e al loro interno),
c) esecuzione di CU che siano basati sul rischio,
d) attività di verifica sulle attività di CU svolte (verifica dell'efficacia e audit della AC).
Da un punto di vista metodologico, si è cercato di individuare le tendenze -- ove possibile confrontando i dati relativi ai CU eseguiti nel 2015 con quelli relativi ai quattro anni del PNI 2011-2014 -- e di riflettere sulla loro importanza e sulle loro possibili future conseguenze per i CU anche nel contesto di possibili adeguamenti/modifiche del PNI.
(…)
Il sistema di CU, e più in generale il sistema Italia, ha mantenuto nel complesso, anche nel 2015, il trend positivo del quadriennio 2011-2014 concernente il progressivo adeguamento ai Regolamenti comunitari del “Pacchetto Igiene” ispirati al principio della valutazione del rischio e della categorizzazione basata sul rischio degli operatori del settore degli alimenti e dei mangimi.
I dati pervenuti testimoniano nel complesso un miglioramento della prestazione complessiva del sistema sia per quanto riguarda i processi di natura verticale che di natura orizzontale. Fatta questa premessa -- ribadito il ruolo fondamentale svolto, anche nel 2015, da tutti gli organi di controllo e da tutte le amministrazioni (inclusa la rete dei laboratori ufficiali, gli LNR e l'ISS) non ricomprese nella definizione di AC di cui all'art. 2 del D.L.vo 193/2007 -- vengono trattati di seguito alcuni aspetti di natura puntuale che necessitano di approfondimento/miglioramento.
Relativamente ai contributi presenti nella Community Web – che costituiscono l’elemento di ingresso nel processo di analisi eseguita dall’ISS – permane la criticità, già individuata in passato, legata al ritardo dell’invio dei contributi da parte di un significativo numero di AC e/o Amministrazioni.
Tale criticità rende difficile conciliare la necessità di approfondimento ai fini della analisi con il rispetto dei tempi di consegna della Relazione stessa.
E’ invece da sottolineare in senso positivo il contributo fornito dalle AC delle Regioni e Province autonome.
Le banche dati e gli strumenti di rendicontazione, funzionali alle attività di CU e alla sorveglianza e controllo delle patologie trasmesse da alimenti, hanno registrato anche per il 2015 un miglioramento, anche se alcuni di essi non sono stati ancora pienamente implementati (NSIS PREMAL).
L’analisi complessiva delle informazioni raccolte, pur avendo evidenziato degli elementi che necessitano di adeguati approfondimenti e che presentano notevoli margini di miglioramento, consente di individuare/ribadire diversi punti di forza, tra cui:
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