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Audit "a cascata" tra le autorità competenti in sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria (ACC/ACR/ACL)

FONTE: Ministero della Salute

Audit "a cascata" tra le autorità competenti in sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria: Autorità Competente Centrale (ACC) su Autorità Competenti Regionali (ACR)

Capitolo 5b. Analisi Critica e Conclusioni

In Italia nel 2015 sono stati svolti complessivamente 226  audit sulle Autorità competenti (19 svolti dal Ministero della salute sui sistemi regionali, 207 svolti dalle Regioni) con un calo del 16% nel numero di audit svolti dalla Regioni rispetto al 2014 e del 14% in generale, che conferma il trend negativo dell’ultimo triennio, del livello di attività del Ministero e delle Regioni. In proposito occorre segnalare che tra il 2014 e 2015 l’amministrazione centrale è stata oggetto di processi di riorganizzazione, ed è stata coinvolta anche nell’organizzazione di Expò. I processi di riorganizzazione hanno inoltre interessato anche alcune realtà regionali (Regione Sicilia, Emilia Romagna, PA di Trento, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Marche, Molise, Campania, Sardegna).

La serie storica del numero di audit svolti dal Ministero ha consentito di individuare la effettiva capacità, le possibilità operative ed il livello di sostenibilità e di sistematicità, dell’attuale modello di sistema di audit adottato. La capacità di audit (numero di audit) registrata nell’ultimo biennio sta però mettendo a rischio l’effettiva possibilità per il sistema di audit ministeriale (che prevede un ciclo, per ciascuna Regione, di quattro audit di settore ed un audit di sistema) di assicurare l’adeguata copertura di tutti i campi di attività pertinenti e di tutte le autorità competenti, in un periodo non superiore a cinque anni.

In ogni caso, nel 2015 si è concluso il secondo ciclo di audit ministeriali, per le Regioni Calabria, Veneto, Basilicata, Sicilia e Lazio riuscendo comunque a garantire le tempistiche programmate per i relativi cicli.

Per quanto riguarda invece il numero di audit di settore, svolti complessivamente dal Ministero e dalle Regioni, si è registrata una significativa flessione: 138 nel 2015 rispetto a 148 nel 2014.

Va comunque evidenziato che anche nel 2015 tutti i sistemi di controllo ufficiale individuati nel Country Profile Italia (http://ec.europa.eu/food/fvo/country_profiles/details.cfm?co_id=IT) sono stati oggetto di audit (per un totale di 35 settori da parte delle Regioni e 11 da parte del Ministero) e va rilevato inoltre, che nel 2015 alcuni settori sono stati verificati per la prima volta (es: sperimentazione animale, capacità di laboratorio,  importazioni e scambi, nutrizione, acque potabili e minerali ).

Con l’attività di audit si è cercato di garantire anche una adeguata copertura delle Autorità Competenti nei vari settori. Fino a tutto il 2015, gli audit del Ministero della salute hanno infatti coinvolto, oltre a tutte le Regioni e PA, anche 120 delle 139 ASL (NB. i numeri delle ASL sono attualizzati, tenendo conto degli accorpamenti avvenuti nel frattempo).  In particolare sono state oggetto di audit:

  • 90 ASL nel corso degli audit di sistema
  • 117 ASL nel corso degli audit di settore   

Un dato analogo relativo all’attività di audit svolta dalle Regioni sulle proprie ASL non è al momento rilevato, ma dalle informazioni disponibili risulta che tutte le Regioni hanno svolto audit presso tutte le proprie ASL, assicurando la copertura del territorio e dei sistemi di controllo nel quinquennio.

Le autorità regionali competenti in sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria, secondo quanto emerso dalle missioni di audit ministeriali effettuate nel 2015 e quanto già in parte rilevato nelle precedenti Relazioni Annuali continuano a maturare importanti progressi nell’ambito del percorso di adeguamento agli standard organizzativi e di funzionamento definiti dalle politiche e dalla normativa comunitaria e nazionale vigente in materia.

Dalla disamina dei risultati globali delle missioni di audit condotte da parte del Ministero nel 2015 e dal raffronto con i risultati delle missioni condotte nell’anno precedente, emerge un deciso miglioramento della capacità regionale di programmazione dei controlli ufficiali, dal momento che è notevolmente diminuita l’incidenza dei riscontri di criticità (da punte del 69% rilevate nelle missioni del 2014 al 37% nelle missioni del 2015), mentre il ciclo della programmazione rimane una delle criticità più frequentemente rilevate dalle Regioni a livello territoriale, come già riscontrato negli anni precedenti.

Peraltro le tipologie di criticità sotto menzionate, registrate nel 2015, già illustrate in dettaglio nel relativo Capitolo 4, paragrafo c), ripropongono già evidenziate nelle precedenti relazioni annuali.

La criticità delle risorse umane disponibili, in termini di personale adeguatamente formato e qualificato, ha mostrato di influenzare notevolmente le politiche regionali.

Risultano inoltre riconfermate, in ordine di frequenza:

  • una carente produzione di procedure operative di supporto,
  • le criticità relative alla programmazione di eventi di formazione mirata e specifica per i settori di attività, benché siano stati effettuati notevoli sforzi, in attuazione dell’Accordo CSR/Rep. 46/2013;
  • insufficiente attuazione della verifica dell’efficacia dei controlli ufficiali (art. 8.3 del reg. 882/04);
  • il carente utilizzo di metodi e tecniche adeguate per il controllo ufficiale;
  • le criticità relative alla capacità di coordinamento delle autorità competenti, secondo modalità che assicurino una maggiore efficacia ed efficienza delle attività;
  • le criticità relative alla gestione dei sistemi informativi e delle anagrafiche;
  • la insufficiente gestione delle non conformità;
  • le inadeguate dotazioni strumentali, economiche e di attrezzature per lo svolgimento dei controlli ufficiali
  • le criticità nella registrazione e riconoscimento degli stabilimenti
  • l’adeguatezza delle relazioni del controllo ufficiale

Ad ulteriore conferma della adeguatezza del sistema dei controlli adottato dal Paese, si segnala che la Commissione Europea, in relazione ad un ricorso ricevuto, ha archiviato nel corso del 2015 una procedura EU-PILOT sulla base degli argomenti forniti dall’Italia relativamente all’organizzazione del sistema di audit nazionale ed al sistema di controllo ufficiale. Tale procedura, se proseguita, avrebbe rischiato di mettere in discussione l’intero impianto del sistema di controllo ufficiale in materia di sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria.


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Data di pubblicazione: 30 giugno 2016


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