FONTE: Ministero della Salute
Audit interni sui Posti d’Ispezione Frontalieri (PIF)
Capitolo 4. Verifiche
Nel 2018, in conformità alla programmazione annuale effettuata dall’Ufficio 8 DGSAF, sono stati sottoposti ad audit quattro PIF: Civitavecchia Porto, Bergamo Aeroporto, Gioia Tauro Porto, Taranto Porto. La scelta è stata effettuata in considerazione delle caratteristiche tipologiche (porto o aeroporto), del flusso delle partite importate, della tipologia di attività svolta, delle risultanze dei precedenti audit nazionali e della Commissione Europea.
Gli audit sono stati condotti per verificare:
A seguito delle criticità rilevate nel corso degli audit, sono elaborate specifiche raccomandazioni per i PIF interessati che, a loro volta, sono tenuti a predisporre un piano di intervento per la rimozione delle non conformità rilevate con i relativi tempi di attuazione. Tale piano è poi oggetto di valutazione da parte dell’Ufficio 8 della DGSAF che ne monitora e ne verifica l’attuazione.
Nel corso delle missioni di audit condotte presso i suddetti PIF è stato rilevato che, in generale, l’attività di controllo è svolta in conformità alla normativa veterinaria e che il sistema messo in atto è efficace e adeguato per il conseguimento degli obiettivi fissati dal Regolamento (CE) n. 882/2004 relativamente al settore delle importazioni.
Sono stati evidenziati, comunque, margini di miglioramento per il superamento di alcune carenze.
PIF Civitavecchia Porto
Le strutture sono risultate essere conformi in relazione alla tipologia di abilitazione del PIF, tuttavia, sono state rilevate talune carenze inerenti, in generale, l’attività la manutenzione dei locali deputati alle attività di controllo delle merci in importazione. In relazione alle procedure di controllo, sono state messe in atto alcune misure in risposta a talune carenze rilevate nei precedenti audit, tuttavia, è emersa la necessità di migliorare alcune attività (es. verifica dell’efficacia dei controlli, monitoraggio partite che richiedono un follow-up, ecc.)
PIF Bergamo Aeroporto
Le strutture del PIF sono state riscontrate adeguate alla tipologia di abilitazione del PIF. Talune carenze procedurali rilevate hanno riguardato aspetti connessi a particolari flussi di partite in importazione presso il PIF (es. spedizioni tramite corrieri).
PIF Gioia Tauro Porto
In relazione alle strutture, sono stati effettuati alcuni interventi finalizzati alla rimozione delle principali non conformità rilevate nei precedenti audit. Per quanto concerne le procedure attuate dal PIF, è emersa, in generale, la necessità di migliorare taluni aspetti connessi ai controlli delle partite destinate all’importazione e al trasbordo verso altri Paesi Terzi
PIF Taranto Porto
Sono stati attuati taluni interventi strutturali per rimuovere le principali criticità rilevate nei precedenti audit. La verifica della conformità della documentazione rilasciata dal PIF ha consentito, inoltre, di migliorare le procedure di controllo dei prodotti d’interesse veterinario.
Altri audit/ispezioni
Nel 2018, inoltre, sono stati condotti ulteriori audit che hanno riguardato 1 deposito doganale autorizzato allo stoccaggio di merci non conformi non destinate al mercato dell’EU (ai sensi degli articoli 12 e 13 della Dir. 97/78/CE) e una struttura da adibire ai controlli veterinari all’importazione presso l’Aeroporto di Verona da proporre alla Commissione Europea per l’abilitazione come nuovo PIF.
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Audit interni sugli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera (USMAF)
Nel 2018 è stato effettuato un audit sull’ USMAF di Fiumicino per l’adeguamento alle strutture PED in conformità alla prevista entrata in vigore del nuovo regolamento 2017/625.
In corso di audit è stata rilevata una non conformità riguardante le strutture del PED, che necessitano di adeguamenti come previsto dall’art. 64 del regolamento comunitario 2017/625.
Per risolvere le non conformità riscontrate in sede di audit, la società di gestione aeroportuale ha programmato gli opportuni interventi per l’adeguamento strutturale, prima dell’entrata in vigore di tale regolamento.
L’audit sulle regioni ha riguardato i settori degli alimenti di origine non animale, ed in particolare la valutazione dell’efficacia ed appropriatezza dei controlli ufficiali svolti dalle Autorità competenti della Regione Toscana e dalla Azienda USL Toscana Centro. Il settore sottoposto ad audit è stato il settore dell’olio di oliva.
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Vedi anche
Nella Relazione
Nel PNI 2015-2018
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