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Alimenti di origine animale - Controlli sanitari all'importazione

FONTE: Ministero della Salute

Importazione alimenti di origine animale - Controlli svolti

Capitolo 3a. Azioni Correttive

Le partite di prodotti di origine animale destinati al consumo umano risultate non conformi alla normativa nazionale e/o comunitaria sono state bloccate e respinte in conformità alla legislazione vigente dell’Unione europea. In altri casi, quando il campionamento è stato fatto a scopo conoscitivo, le partite in attesa del risultato di laboratorio, sono state rilasciate in conformità al Reg. (CE) n. 136/2004.

In particolare, per i prodotti di origine animale destinati al consumo umano, sono state disposte 135 (147 nel 2014) non ammissioni all’importazione di cui 54 con rispedizione delle partite, 10 con destinazione ad altri usi delle partite previa trasformazione e 71 con distruzione (tabella 10).

Le irregolarità principali sono state di tipo documentale, di identità, di laboratorio e altro (es. motivazioni commerciali dell’operatore, etichettatura e imballaggi irregolari); i prodotti più respinti sono stati i prodotti della pesca, dell'acquacoltura e molluschi e crostacei anche perché, in assoluto, le categorie alimentari maggiormente presentate per l’importazione.

Nella tabella 11 è riportato l’andamento dei respingimenti negli ultimi 5 anni anche in rapporto al numero di partite presentate per l’importazione (% dei respingimenti) e la destinazione finale dei prodotti risultati non conformi. Dalla tabella emerge la tendenza a diminuire dei respingimenti negli ultimi tre anni e che la maggior parte delle partite non conformi è distrutta o rispedita.
Tabella 11

Nella tabella 12 sono riportate le non conformità che hanno comportato l’attivazione del sistema RASFF nel 2015 da parte dei PIF italiani (dati rasff window al 01/02/2016). Dalla tabella si evince che le non conformità sono state 36 di cui 30 per esami di laboratorio sfavorevoli e 6 per altre ragioni quali alterazioni organolettiche, cattivo stato di conservazione e etichettatura irregolare.

Si precisa che non tutte le non conformità di laboratorio hanno potuto dar luogo a dei respingimenti in quanto se il campionamento è stato fatto a scopo di monitoraggio, in accordo al Reg. (CE) n.136/2004, i prodotti sono stati rilasciati dai PIF prima che fossero disponibili gli esiti dei controlli.

Le irregolarità di laboratorio hanno riguardato i prodotti della pesca, molluschi e crostacei, la carne e prodotti di carne, la carne di pollame e gli involucri. I pericoli maggiormente rilevati sono stati: mercurio nei prodotti della pesca e E.Coli produttori di shigatossina nella carne bovina.
Tabella 12

Tra le notifiche per esami di laboratorio sfavorevoli sono riportate anche 4 comunicazioni dei PIF italiani al sistema RASFF (news) scaturite dal riscontro di frodi commerciali sui prodotti della pesca. A tal riguardo, si evidenzia che in conformità alla Raccomandazione della Commissione europea  n. C(2015) 1558 del 12 marzo 2015, i PIF hanno contribuito all’attuazione di un piano di controllo europeo per le svelare pratiche fraudolente nella commercializzazione dei prodotti ittici inclusi quelli importati (Cfr. anche "Ad Hoc - Piano di controllo coordinato per svelare pratiche fraudolente nella commercializzazione dei prodotti ittici e del miele").

Nell’ambito di tale piano sono stati condotti campionamenti e test per la verifica della specie ittica e per quattro partite presentate per l’importazione è stata rivelata una specie diversa da quella dichiarata in etichetta e negli altri documenti di accompagnamento.

Infine, nella seguente tabella 13 è riportato l’andamento delle non conformità che hanno dato luogo a notifiche comunitarie da parte dei PIF italiani negli ultimi 5 anni. Si evidenzia che rispetto all’anno scorso il numero di notifiche è diminuito passando da 54 nel 2014, a 36 nel 2015 e che negli ultimi quattro anni le notifiche rasff sono imputabili principalmente a esami di laboratorio sfavorevoli, mentre sono sensibilmente diminuite quelle dovute ad altre irregolarità (es. alterazioni organolettiche, cattivo stato di conservazione, certificati irregolari, etichettatura irregolare, parassiti, muffa corpi estranei etc.).
Tabella 13


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Data di pubblicazione: 30 giugno 2016


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