Sei in: Home > 2. Risultati > Sanità animale > Blue Tongue - Piano nazionale di sorveglianza

Blue Tongue - Piano nazionale di sorveglianza

FONTE: Ministero della Salute

Piano nazionale di sorveglianza sierologica ed entomologica

Capitolo 2. Risultati

In tabella 2 è riportato il numero totale, distinto per regione, dei focolai di Blue Tongue notificati nel corso del 2015.

In tabella 3 il quadro delle vaccinazioni per il 2015.

Tabella 2

Tabella 3

La normativa vigente non prevede l’applicazione di un sistema sanzionatorio.

La gestione di una malattia trasmissibile da vettori quale la BT prevede esclusivamente il mantenimento costante di un elevato livello di sorveglianza attraverso il monitoraggio sierologico degli animali sentinella, nonché attraverso la cattura e l’esame degli insetti vettori.

Nel caso in cui l’attività di sorveglianza prevista in un determinato territorio non raggiunga la soglia minima di esecuzione, detto territorio viene considerato alla stregua di un territorio infetto, e pertanto viene istituito un blocco cautelativo della movimentazione dei capi sensibili fino al ripristino del livello minimo previsto di attività di sorveglianza.

Come già accennato, le determinazioni dell’Autorità competente in materia sono finalizzate principalmente ad evitare il blocco del settore degli scambi commerciali, e, tenuto conto che sono necessariamente dettate dalla evoluzione epidemiologica della malattia, sono di volta in volta modulate in funzione della situazione epidemiologica, del sierotipo virale coinvolto, e di altre numerose variabili (ad es. età animali, destinazione – macello/vita, etc.).

In sostanza vengono periodicamente emanati provvedimenti che aggiornano la mappa delle zone di restrizione in conseguenza dei focolai e dei sierotipi virali coinvolti e che dettano istruzioni sulle possibilità e modalità di movimentazione in deroga dei capi sensibili alla malattia dalle zone sottoposte a restrizione.

Le diverse condizioni per la movimentazione prendono in considerazione molteplici fattori: età dei capi da movimentare, sierotipo che ha determinato la restrizione, livello dell’attività di sorveglianza effettuata, destinazione dei capi (vita o macello), qualifica sanitaria della zona di provenienza e della zona di destinazione, temperature medie stagionali, flussi consolidati, etc.. I criteri di volta in volta individuati per la gestione delle movimentazioni vengono elaborati di concerto con il Centro di Referenza Nazionale, deputato alla valutazione del rischio, al fine di mantenere sempre elevati i livelli di sicurezza di dette movimentazioni.


‹‹‹ Capitolo precedente - Capitolo successivo ›››

Data di pubblicazione: 30 giugno 2016


Condividi:

  • Facebook