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Rinotracheite infettiva bovina (IBR) - Piano di eradicazione (Piemonte)

FONTE: Regione Piemonte

Piano di eradicazione della Rinotracheite infettiva bovina (IBR)

Capitolo 1. Attività svolta

Normativa regionale di riferimento: DGR n. 46-8919 del 4 giugno 2008

Controlli ufficiali eseguiti

E' stata effettuata l'attività di controllo prevista dal programma regionale negli allevamenti aderenti al programma e sono stati sottoposti a controllo tutti gli animali > 12 mesi che vengono movimentati verso aziende da riproduzione.

Nel rispetto di una attenta valutazione dei rapporti costo - efficacia e costo - benefici e in considerazione di una esigenza di razionalizzazione della spesa sanitaria, la Regione Piemonte con determinazione dirigenziale n. 452 del 06/07/2012 ha approvato il progetto di rimodulazione del piano regionale di controllo dell’IBR, mediante strategie di evidence based medicine, finalizzata a una razionalizzazione dei costi di laboratorio.

Il progetto prevede la revisione delle modalità attuative con una razionalizzazione e riduzione dei campioni prelevati e dei test diagnostici, garantendo tuttavia il mantenimento dell’attuale standard sanitario. Pertanto, valutate le risorse disponibili, in accordo con l’IZSPLV si è ritenuto necessario l’impiego di strategie di sorveglianza basate sul rischio (risk-based), per la corretta riduzione dei controlli diagnostici.

Negli allevamenti aderenti al piano e con qualifica sanitaria diversa da Positiva i prelievi per gli accertamenti sierologici periodici sono effettuati con cadenza annuale, vengono praticati su tutti i capi di età superiore a 24 mesi.

Negli allevamenti aderenti e positivi, se la percentuale di capi positivi sui soggetti di età superiore ai 12 mesi è inferiore al 10%, dovrà essere effettuato un controllo annuale con un prelievo di 10 capi preferibilmente nella fascia di età tra 12 e 24 mesi, al fine di valutare l’eventuale circolazione virale. Lo stesso protocollo diagnostico deve essere adottato negli allevamenti positivi che praticano l’alpeggio, indipendentemente dalla percentuale di capi positivi presenti.

Il piano prevede anche misure obbligatorie per tutti gli allevamenti piemontesi:

  • divieto di commercializzare bovini da riproduzione positivi all’infezione;
  • controllo obbligatorio per gli allevamenti che inviano capi in alpeggio;
  • obbligo di vaccinazione pre-moving dei capi positivi inviati in alpeggio;
  • obbligo di segnalazione dello stato sanitario nei confronti dell’IBR sui modelli di spostamento degli animali (mod. 4 e mod. 7);
  • il divieto di utilizzo di vaccini interi vivi attenuati.

Nell’anno 2015 si è mantenuto un controllo annuale in tutti gli allevamenti senza capi positivi in stalla, mentre per gli allevamenti ancora positivi il controllo ha riguardato un numero limitato di capi.

Questa strategia ha permesso di ridurre sensibilmente le prove diagnostiche con conseguente risparmio di risorse, senza pregiudicare la progressione del piano, mentre ha incentivato gli allevatori ad anticipare la riforma degli animali vaccinati con vaccino tradizionale.
Tabella 1

Per superare queste criticità legate a fattori economici e per poter proseguire il piano, nel corso del 2014 è stato avviato un progetto pilota con la collaborazione del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Torino, il Laboratorio di Virologia dell’IZSPLV ed i Presidi Multizonali di Profilassi e Polizia Veterinaria di Cuneo e Torino, per il controllo dell’IBR su latte di massa.

La verifica sperimentale è proseguita anche nel 2015 con l’attuazione di un progetto biennale che ha coinvolto il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Torino, l’ARAP - sede di Cuneo, l’Asl CN1 ed il Laboratorio di sierologia dell’IZSPLV sezione di Cuneo, al fine di standardizzare la metodica per un suo impiego in campo, sia per l’acquisizione sia per il mantenimento della qualifica.

Nel corso del progetto sono stati sottoposti a prelievo 313 allevamenti, con un controllo crociato latte individuale e sangue.


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Data di pubblicazione: 30 giugno 2016

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