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Influenza Aviare - Sorveglianza

FONTE: Ministero della Salute

Sorveglianza dell'Influenza Aviaria

Capitolo 1. Attività svolta

L’attività di sorveglianza viene svolta al fine di individuare la presenza e prevalenza dei virus influenzali a bassa patogenicità LPAI, nonché di quelli ad alta patogenicità HPAI sia negli avicoli domestici che nei volatili selvatici.

Il metodo di sorveglianza attuato nel 2015 è stato definito in base al rischio, tenendo in considerazione i seguenti fattori:

  • ubicazione delle aziende avicole in zone ad alta densità di volatili selvatici migratori, in particolare di quelli definiti “specie bersaglio” per l’individuazione del virus H5N1 dell’HPAI, elencati nella parte 2 dell’Allegato II della Decisione della Commissione 2010/367/UE (figura 1);
  • presenza di aree ad alta densità di aziende avicole (DPPA);
  • struttura e gestione del sistema produttivo avicolo;
  • situazione epidemiologica presente e pregressa (fattori di rischio di introduzione diffusione rilevati nel corso delle precedenti epidemie);
  • flusso e tipologia di scambi commerciali;
  • tipologia produttiva e biosicurezza degli allevamenti commerciali di specie a rischio (presenza nell’azienda di categorie di pollame a lunga vita produttiva, multietà e multi specie);
  • presenza di aziende avicole in cui il pollame o altri volatili sono tenuti all’aperto in strutture che non possono essere sufficientemente protette dal contatto con i volatili selvatici.

In base al rischio di introduzione e/o di diffusione sono stati testati sia allevamenti del settore industriale sia del settore rurale (svezzatori, commercianti e rurali).
Mappa 1

Nel 2015 sono stati effettuati test diagnostici nelle Regioni individuate sulla base dei criteri di rischio del Piano.

Nelle tabelle in allegato sono riportati in dettaglio i dati dei controlli svolti su animali d'allevamento e sui selvatici.


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Data di pubblicazione: 30 giugno 2016

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