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Diossine e PCB Diossino-simili - Piano di monitoraggio in latte e mangimi (Campania)

FONTE: Regione Campania

Piano di monitoraggio per diossine e Pcb Diossino-simili in latte e mangimi

Capitolo 1. Attività svolta

I controlli ufficiali sono condotti ai sensi del Reg. (CE) 882/2004, quindi il campionamento è di tipo ufficiale. Tutte le attività sono registrate nel sistema informativo regionale “GISA” nell’apposita sezione dei piani di monitoraggio. Il piano di monitoraggio 2015/2018 è stato progettato sulla base delle informazioni ottenute dall'elaborazione dei dati raccolti dal precedente piano di campionamento per la ricerca di diossine nel triennio 2011-2014.

L’analisi dei dati raccolti nel periodo di campionamento 2011/2014 dal precedente piano di monitoraggio regionale sulla contaminazione da diossine e PCB-dl ha evidenziato un maggior rischio di contaminazione nella zona del basso casertano e hinterland napoletano rispetto alle altre province campane: in particolare per quanto riguarda il comparto bufalino, la provincia di Salerno non ha mai presentato non conformità per diossine, né per i dati storici né in quelli recenti. Tuttavia è importante sottolineare come la ricerca di tale inquinante debba essere continuata nel tempo e nello spazio, a scopo precauzionale, su tutto il territorio regionale. Pertanto nella realizzazione del piano triennale 2015/2018, sono osservati i seguenti criteri:

  • Mantenimento dell’obbligo di valutazione del “rischio diossina” nei manuali di autocontrollo predisposti degli operatori del settore lattiero-caseario (stabilimenti di trasformazione, centri di raccolta ecc.); in particolare il controllo analitico del latte di massa (laddove proveniente da aziende delle province di Napoli e Caserta) per presenza di diossina, con frequenza almeno trimestrale (almeno semestrale per stabilimenti a ridotta capacità, con lavorazioni inferiori ai 500.000 litri/anno), da integrare ad ogni variazione dei fornitori abituali e, comunque, ogni volta che l’operatore lo ritenga necessario a motivo di ulteriori elementi in suo possesso; le analisi dovranno essere effettuate presso laboratori accreditati ed iscritti negli elenchi regionali.
  • Adozione delle Buone Pratiche di Conduzione Agricola, nonché il controllo sul pieno rispetto del Regolamento n. 183/2005 sull’igiene dei mangimi da parte dei conduttori delle aziende zootecniche a vocazione lattifera;
  • Attuazione di un programma di campionamento ufficiale, pianificato dalla Direzione Generale per la Tutela della Salute e il Coordinamento del Sistema Sanitario Regionale sulla base dei dati forniti dall'ORSA;
  • Segnalazione immediata all’ARPAC, secondo un protocollo condiviso, nel caso di esiti non conformi, per l’analisi tempestiva sulle matrici ambientali nelle aree in cui sono state individuate non conformità dai Servizi Veterinari, a seguito degli accertamenti sulle matrici biologiche.

Per il 2015 è stato rispettato il criterio di diffusione dei campionamenti tra le diverse ASL regionali, infatti i 60 campioni risultano distribuiti come mostrato nella tabella seguente che evidenzia come sia stata mantenuta l'attenzione sui territori storicamente critici (ASL Caserta e ASL Napoli 2 Nord), senza tralasciare il restante territorio, in particolare la provincia di Salerno che rappresenta un importante comparto della produzione di mozzarella di bufala e storicamente non ha mai presentato alcun tipo di non conformità per PCDD/F e PCB-dl.

Tabella

Al fine di migliorare l'efficacia della specifica attività di controllo sono state realizzate check list (da compilare a cura dei medici veterinari all’atto del campionamento per identificare i profili di rischio di ciascuna azienda zootecnica).

TABELLE RIASSUNTIVE DELL'ATTIVITA' SVOLTA NEL 2015

Tab 1: Allevamenti campionati
Tabella 1

Tab 2: Campioni raccolti per matrice
Tabella 2

Tab 3: esiti analitici
Tabella 3


Data di pubblicazione: 30 giugno 2016

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