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Alimenti di origine non animale e materiali a contatto - Controlli sanitari all'importazione

FONTE: Ministero della Salute

Controlli all'importazione di alimenti di origine non animale

Capitolo 1. Attività svolta

Nel 2015, si è avuto un incremento di importazioni con il conseguente aumento del numero di campioni eseguiti negli Uffici di Sanità Marittima, Aerea e di Frontiera (Grafico 1). Quelli in cui si è registrato il maggior volume di traffico in ingresso sono stati: Genova, Trieste, Milano Malpensa, Torino Caselle e Napoli (Tabella 2).

I controlli ufficiali hanno riguardato 139.975 partite di alimenti di origine non animale e materiali a contatto; tutte le merci sono state controllate dal punto di vista documentale; i controlli ispettivi sono stati 7.490 con 4.919 prelievi di campioni a scopo di respingimento (tab. 1 e tab. 2, per il dettagli degli USMAF).

Per quanto riguarda gli alimenti di origine non animale, nel 2015 le partite in entrata sono state 94.815, tutte controllate dal punto di vista documentale; 5.990 sono stati i controlli ispettivi, 3.872 i campionamenti e 226 le non conformità. Per quanto riguarda gli alimenti di origine non animale, l’attività di controllo ispettivo si attesta attorno al 6,31% delle partite in ingresso, invece il campionamento con analisi risulta essere il 4,08%.

I principali paesi esportatori di alimenti di origine non animale sono la Turchia con un totale di 10.577 partite, la Cina con 8.764, India 6.193 e Stati Uniti con 4.790 (tabella 3).

Le matrici alimentari più importate sono caffè, nocciole, ananas e banane (Tabella 4). Nel grafico n. 2 sono indicate le percentuali dei paesi esportatori. Nei grafici 3, 4 e 5 viene indicata la provenienza dei principali alimenti.

Le analisi, effettuate sia a scopo di monitoraggio che in ottemperanza ai regolamenti comunitari, sono state principalmente: ricerca di antiparassitari, aflatossine, salmonelle, radioattività (tabella 5).

Le cause di non idoneità sono dovute alla presenza di: aflatossine (nocciole, arachidi, fichi secchi e pistacchi), antiparassitari (preparazioni in salamoia provenienti dall’Egitto, olive e peperoncino). Nella tabella 6, sono indicate le principali cause di respingimento e nel grafico n. 6 ne sono riportate le percentuali.

Per quanto riguarda i materiali a contatto (MOCA) invece, sono stati importate 45.160 partite, con 1.500 controlli ispettivi, 1.047 campionamenti e 125 respingimenti. Per quanto riguarda i materiali a contatto, i controlli ispettivi sono stati il 3,32% del totale delle partite, con il 2,32% di campionamenti.

I principali paesi esportatori sono la Cina, Turchia, Svizzera, Hong Kong e Serbia (Tabella 7); nel grafico n. 7 ne sono indicati i valori percentuali.

Nella tabella n. 8 sono indicate le cause di respingimento dei MOCA, nel grafico n. 8 ne sono indicati i valori percentuali.

Nel grafico n. 9 è indicato l’andamento dei respingimenti nel periodo 2011-2015.

I dati riportati mettono in evidenza come negli ultimi anni ci sia stato un incremento delle importazioni; i paesi extra comunitari da cui provengono gli alimenti sono 146; 75 sono quelli da cui provengono i MOCA.

Grafici e tabelle sono riportati in allegato.


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Data di pubblicazione: 30 giugno 2016

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