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Alimenti e bevande - Piano di vigilanza e controllo

FONTE: Ministero della Salute

Piano di vigilanza e controllo di alimenti e bevande

Macroarea: Alimenti
Settore: Sicurezza e Nutrizione

 

5. Analisi critica e conclusioni

I risultati descritti nei precedenti capitoli fanno riferimento al tipo di controllo svolto dalle ASL ed al numero di campioni di alimenti e bevande analizzati dai laboratori pubblici del controllo ufficiale.

Le unità operative controllate sono risultate essere 287.823 contro le 327.021 del 2013, le 319.650 del 2012 e le 358.196 del 2011. Le unità con infrazioni sono state 50.720. Nel 2013 le unità con infrazioni erano 52.39, 50.780 nel 2012 e 53.180 nel 2011.

La percentuale del 17.6% di unità con infrazioni del 2014 è aumentata rispetto a quella del 2013, ed in costante aumento dal 2010. Le maggiori irregolarità sono state riscontrate nel settore della ristorazione e dei produttori e confezionatori.

Ancora numerose sono le irregolarità riscontrate nell’igiene generale, del personale e dell’HACCP.

Complessivamente sono stati adottati 66.628 provvedimenti amministrativi e 1.115 notizie di reato, che coinvolgono principalmente la ristorazione, la distribuzione e l’attività di produzione e confezionamento.

Anche un’analisi dei trend sulle ispezioni effettuate negli ultimi sette anni indica una diminuzione delle stesse, particolarmente nei settori dei produttori e dei trasformatori.

Pertanto, per il futuro, è auspicabile che vengano rese disponibili ulteriori risorse.

Analogamente, i laboratori del controllo ufficiale hanno sottoposto all’analisi 64.921 campioni (110.017 nel 2013, 124.846 nel 2012 e 117.185 nel 2011) con un totale di irregolarità pari al 2,3%, in aumento rispetto a quella degli ultimi tre anni (1,8%, 1,4% e 1,3% rispettivamente).

Per quanto riguarda le contaminazioni microbiologiche, oltre a Salmonella e Listeria monocytogenes, si è evidenziato che la contaminazione più frequente è stata una elevata carica batterica e altri patogeni (E. coli, Stafilococchi) in prodotti a base di latte.

Sono emerse contaminazioni da Stafilococchi ed E. coli anche nei prodotti della pesca.

Numerose irregolarità hanno, inoltre, riguardato istamina in prodotti della pesca e la presenza di sostanze allergeniche non dichiarate in etichetta principalmente in prodotti a base di carne.

Per le contaminazioni chimiche, invece, le maggiori irregolarità rilevate, oltre alle micotossine e ai metalli pesanti, sono rappresentate principalmente da problematiche a carattere merceologico per i grassi ed oli seguiti dai residui di fitofarmaci nella categoria frutta e verdura. 

Diverse non conformità si riferiscono alla presenza di allergeni non dichiarati in etichetta.

Infine, relativamente all’analisi dei trend degli ultimi anni, per le contaminazioni microbiologiche si evidenziano alcune variazioni.

Per la Listeria monocytogenes si osserva un incremento soprattutto nei prodotti lattiero caseari, nei piatti preparati e nella carne e prodotti a base di carne.

Per la Salmonella, invece, le maggiori non conformità sono osservabili principalmente nei prodotti a base di carne e uova. Si assiste, inoltre, ad un aumento rispetto al 2013 nei vegetali (come peraltro evidenziato anche dall’analisi delle notifiche di allerta RASFF), nonché nei prodotti della carne e in piatti preparati.

Infine, relativamente ai contaminanti chimici si è evidenziato che per le micotossine, rispetto al 2013, vi è una diminuzione di non conformità nella frutta secca e cereali e prodotti di panetteria; per i metalli pesanti si assiste, oltre a non conformità nei prodotti della pesca, ad un aumento di non conformità rilevate nella categoria erbe, spezie e vegetali.

 


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I dati raccolti e analizzati in questo rapporto sono stati inviati attraverso la compilazione dei classici Modelli A e B.

Solo cinque Regioni hanno validato i dati analitici trasmessi dai laboratori di riferimento attraverso il sistema NSIS.

Nel corso della raccolta dei dati si è ancora constatata la trasmissione di modelli di rilevazione a volte non completi dovuti, in taluni casi, all’unificazione dei servizi tra SIAN e SV o all’uso di diversi sistemi informativi regionali adottati per le loro rendicontazioni.

Analogamente, andrà definita e completata la revisione delle linee guida 882-854, per la raccolta sui dati delle ispezioni ed audit anche per garantire una omogeneità nella frequenza e nella natura dei controlli su tutto il territorio nazionale.

I dati completi sulle attività svolte a livello regionale, sia di natura ispettiva che analitica, saranno oggetto di un rapporto completo sulle attività di controllo degli alimenti e bevande in Italia che sarà pubblicato, come usuale, sul portale di questo Ministero.

 


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Al fine di poter effettuare ulteriori valutazioni sui trend nel corso degli ultimi anni, sono stati introdotti due indicatori per monitorare l’attività di controllo ispettivo svolto, a livello nazionale, dalle ASL.

Gli indicatori utilizzati sono stati:

  • ispezioni effettuate per unità di impresa alimentare
  • numero Unità di Impresa Alimentare con infrazioni/numero UIA % .

Il primo indicatore mostra una diminuzione dell’attività ispettiva nel corso degli ultimi anni tenendo conto dei dati riferiti al periodo 2008 - 2014, particolarmente nei settori dei Produttori e dei Trasformatori.

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Analogamente, di seguito viene mostrato il secondo indicatore che evidenzia il trend nel corso degli anni 2008-2014 nei diversi settori tenendo conto del rapporto tra le imprese alimentari con infrazioni ed il numero complessivo delle imprese registrate, presenti sul territorio.

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Le Tabelle allegate mostrano per alcuni contaminanti o irregolarità di altro tipo (composizione, etichettatura ecc.) i trend riferiti al periodo 2008 – 2014. Al riguardo, per ciascuna tipologia di alimenti analizzata, tenendo conto dei dati fruibili, viene mostrato come indicatore il rapporto percentuale tra il numero di campioni irregolari per uno specifico contaminante per il totale dei campioni irregolari in quella classe di alimenti.

Contaminanti microbiologici: relativamente ai contaminanti microbiologici si può evidenziare il trend degli ultimi sette anni. Per la Listeria si osserva un aumento negli anni soprattutto per i piatti preparati, carne e prodotti a base di carne, prodotti della pesca e prodotti lattiero caseari. Per la Salmonella, invece, le maggiori non conformità sono osservabili principalmente nei prodotti a base di carne e uova, nei vegetali (come peraltro evidenziato anche dall’analisi delle notifiche di allerta RASFF), nonché in piatti preparati.

Contaminanti chimici: per le micotossine vi è una diminuzione sulla frutta secca e snack, e sui cereali e prodotti di panetteria rispetto al 2012-2013. Per i metalli pesanti si assiste generalmente ad un numero di non conformità analoghe a quella degli anni precedenti soprattutto nei prodotti della pesca e per le migrazioni da materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti; si riscontra inoltre, un aumento di non conformità nelle erbe, spezie e nella categoria frutta e verdura.

 


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Data di pubblicazione: 25 giugno 2015


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