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Latte crudo - controllo criteri microbiologici

FONTE: Ministero della Salute

Verifica dei  criteri microbiologici per la vendita diretta di latte crudo in azienda e distributori automatici

Macroarea: Alimenti
Settore: Sicurezza e Nutrizione

 

Capitolo 5. Analisi critica e conclusioni

L’attività svolta dal Ministero della Salute con il censimento annuale nasce dall’esigenza di conoscere la consistenza e la distribuzione sul territorio nazionale delle strutture dedicate alla vendita diretta di latte crudo nonché valutarne l’andamento dei controlli ufficiali per singole Regioni.

Si è registrato un miglioramento nell’attività di rendicontazione perché  l’invio dei dati concernenti il settore avviene con una certa sistematicità rispetto agli anni precedenti da parte di tutte le Regioni.

Per la rendicontazione dei dati sul controllo ufficiale ad inizio anno è stato fornito alle Regioni  un format standard della tabella relativo al flusso latte crudo. La suddetta tabella già a partire dall’anno scorso prevedeva la rendicontazione anche dell’attività programmata.

A partire dall’anno scorso è stato chiesto esplicitamente, inoltre,  di non rendicontare con la suddetta tabella anche altri campionamenti ed analisi non attinenti ai criteri dell’intesa. Tale richiesta ha migliorato la comprensione dei dati, infatti anche quest’anno il numero dei campioni ufficiali effettuati (3273) è inferiore al numero di analisi effettuate (9134).  L’Emilia- Romagna ha comunicato 14 campioni non conformi dei quali 7 per carica batterica e cellule somatiche che non sono state incluse nella relazione.

Nelle Tavole allegate è riportata l'analisi dei dati relativi all'ultimo quadriennio.

In particolare nel corso dell’anno 2014 si è riscontrata sul territorio nazionale una riduzione del 16  % rispetto al 2013 degli allevamenti registrati presso le ASL per la vendita diretta di latte crudo nonché una riduzione intorno al 10% di distributori automatici di latte crudo registrati presso le ASL rispetto al 2013.

In controtendenza, nel 2013 il numero di distributori automatici è aumentato in Toscana, in Valle d’Aosta e  in Liguria.

Dopo il forte incremento del numero di accessi e sopralluoghi dal 2010 al 2011, nel quadriennnio successivo i valori sono variati in maniera meno marcata. Nel 2014 si è registrato un aumento degli accessi e sopralluoghi presso gli allevamenti, mentre presso i distributori il numero di accessi o sopralluoghi è diminuito rispetto all’anno precedente. Il numeri medio di accessi presso i distributori è lievemente diminuito.

Per quanto riguarda l’attività di campionamento, la seguente tabella indica che gli obiettivi prefissati dalle Asl sono stati raggiunti e si attestano 100% dei controlli programmati.

Per quanto riguarda le positività all’E. Coli VTEC, in attesa di sapere se il metodo PCR può dare conferma di positività in assenza di conferma con isolamento colturale, sono state comunicate tutte indipendentemente dal metodo utilizzato.

Le più alte percentuali di non conformità sono attribuibili al rilievo di E.Coli VTEC in Regione Lombardia.

In attesa della definizione della Linea guida Comunitaria sull’interpretazione dei risultati positivi al E Coli VTEC, in Regione Lombardia oltre ad utilizzare come metodo di analisi la PCR, vengono registrate come non conformità tutti i risultati analitici con riportata sospetta presenza di geni riferibili a E.Coli VTEC.

Quindi senza attendere la conferma della presenza di uno dei sierotipi patogeni vengono adottati provvedimenti restrittivi e dettate prescrizioni per intervenire sull’igiene degli animali e sulle prassi di mungitura al fine di evitare la contaminazione del latte con materiale fecale.

Tabelle

 


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Data di pubblicazione: 25 giugno 2015


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