Controlli ufficiali sulla qualità merceologica di alimenti e bevande generici
Macroarea: Alimenti Settore: Qualità merceologica
2. Risultati - Illeciti accertati di particolare rilievo
Contrasto alla contraffazione dell’olio extravergine di oliva
Operazione "FUENTE OLIO DI OLIVA”
Nell’aprile 2014, l’ICQRF e la Guardia di Finanza di Siena hanno condotto un’importante operazione volta al contrasto del riciclaggio merceologico nel settore oleario, portando alla luce una rilevante frode in commercio.
Continue attività di monitoraggio presso i più importanti porti italiani, durate alcuni mesi ed eseguite grazie all’ausilio operativo fornito dal personale delle Capitanerie di Porto in esecuzione del protocollo d’intesa con l’ICQRF, hanno permesso l’effettuazione di approfonditi controlli documentali e analitici.
L’investigazione ha scoperto due sistemi di frode, connessi all’introduzione sul territorio nazionale di:
oli ottenuti da processi non consentiti (come gli oli deodorati “soft”, o sottoposti a blandi processi di raffinazione) ma spacciati documentalmente come extravergini di oliva
oli dichiarati documentalmente come extravergini ma in realtà caratterizzati da difetti organolettici tipici degli oli vergini di oliva o lampanti.
Il primo sistema di frode è relativo al ricorso di processi tecnologici non ammessi nel processo di produzione degli oli vergini di oliva (extravergini e vergini), come la cosiddetta “deodorazione” in quanto tali categorie di oli possono essere ottenuti unicamente con processi meccanici.
Il secondo sistema di frode, riguarda la commercializzazione di prodotti oleari appartenenti a categorie merceologiche inferiori rispetto a quanto dichiarato sebbene tali prodotti vengano consapevolmente designati nei documenti giustificativi come oli extravergini oliva. In molti casi, infatti, è stato accertato che gli indagati, siano essi intermediari collocati sul territorio Iberico o imprenditori Italiani destinatari del prodotto sfuso, fanno riferimento alla prassi di dover dichiarare nella documentazione di trasporto e fiscale la categoria di qualità più alta “olio extravergine di oliva” a fronte di olio scadente.
Effettuate perquisizioni in 15 importanti aziende e stabilimenti oleari nazionali.
Operazione “ALIUD PRO OLIO”
Nel mese di luglio l’ICQRF, insieme alla Guardia di Finanza di Andria e all’Agenzia delle Dogane, ha portato a termine l’operazione “Aliud pro Olio” condotta sotto il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani.
Grazie a oltre due anni di indagini e numerose perquisizioni operate tra Puglia e Calabria, l’operazione ha permesso di far emergere un fenomeno di frode che spacciava olio extravergine di oliva di origine comunitaria come olio 100% italiano o bio. La frode si basava su emissione di false fatture di olio da parte di imprese compiacenti (le cosiddette “cartiere”). La frode ha permesso ai soggetti indagati di generare un volume di affari illecito di quasi 100 milioni di €.
Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati conti correnti, quote societarie e opifici di 15 aziende coinvolte ed eseguite 16 ordinanze di misura cautelare, di cui una in carcere, e un mandato di arresto europeo (MAE) a carico dei soggetti indagati.
Operazione “OLIO DI CARTA”
Nel mese di dicembre l’ICQRF, sotto il coordinamento della Procura di Trani e con la collaborazione della Guardia di Finanza, ha scoperto un giro di fatture false per oltre 10 milioni di € relative al commercio di oltre 5.000 quintali di olio extravergine di oliva italiano.
Il sistema di frode era radicato in Puglia, Calabria, Toscana e Liguria. In totale 8 gli indagati, accusati di frode agroalimentare e di reati fiscali e 11 le perquisizioni eseguite. I soggetti coinvolti dichiaravano produzioni di olio inesistenti, attribuite ad aziende compiacenti, coì da creare fittiziamente il quantitativo fatturabile di olio italiano; il prodotto – non italiano - veniva così imbottigliato e designato come Made in Italy.
Altri illeciti accertatinei vari settori merceologici
Gli illeciti rilevati dall’ICQRF nel corso degli accertamenti ispettivi e analitici sono sia di carattere amministrativo che penale. Stante la pressoché totale depenalizzazione delle violazioni in materia agroalimentare, gli illeciti più frequentemente accertati sono di natura amministrativa.
Le violazioni di natura penale sono in genere ascrivibili a frodi in commercio (art. 515 del C.P.).
Viene riportata, di seguito, una panoramica descrittiva delle principali tipologie di irregolarità più frequentemente riscontrate nei diversi settori.
Vitivinicolo
L’ICQRF ha intensificato la propria azione nella campagna vendemmiale, periodo notoriamente a maggiormente a rischio di commissione frodi e nel 2014 reso ancora più a rischio dal complesso e tormentato andamento climatico.
Controlli fisici e documentali sono stati fatti lungo tutta la filiera vitivinicola, con prelievo di campioni di vini e di mosti per accertarne analiticamente la conformità al dichiarato o l’effettuazione di pratiche enologiche non ammesse. Anche grazie a mirati controlli su strada, svolti congiuntamente alla Polizia Stradale è stato possibile conseguire importanti risultati operativi come evidenziato nella seguente tabella.
Principali illeciti accertati
Sofisticazione di vini generici per zuccheraggio e/o annacquamento
Detenzione di prodotti vitivinicoli “in nero”, non giustificati dalla documentazione ufficiale di cantina
Frode in commercio per commercializzazione di vino di provenienza comunitaria come prodotto italiano
Violazioni delle disposizioni in materia di designazione e presentazione e/o nel sistema di chiusura di vini sia generici che a denominazione d’origine
Violazioni di carattere documentale, riconducibili a inadempienze agli obblighi di tenuta della documentazione ufficiale di cantina
Detenzione a scopo di vendita di mosti o vini sottoposti a trattamenti non consentiti, alterati, o contenenti sostanze vietate o comunque di composizione anomala rispetto ai parametri fissati per legge
Falsi vini di qualità
L’ICQRF insieme ai Carabinieri ha svolto un’operazione di controllo mirata in Toscana, Umbria, Liguria e Lazio che ha portato al sequestro di oltre 30.000 bottiglie di vino etichettate come Brunello di Montalcino, Chianti e altri DOCG, risultato falso e di scarsa qualità.
A Siena, insieme alla Guardia di Finanza, l’ICQRF ha collaborato alla scoperta e al blocco di un ingente traffico di falsi vini d’eccellenza, sostituiti con prodotti anonimi di modesta qualità.
In tale ambito sono stati sequestrati 165.467 litri di falsi vini a DOCG per almeno un milione di € e 2.350 contrassegni di Stato, documenti di trasporto, fatture e altra documentazione contraffatta.
Nel mese di ottobre, inoltre, in un’operazione congiunta tra ICQRF e Carabinieri sono stati sequestrati, per mancanza di tracciabilità documentale, 7 mila hl di vini designati come Morellino di Scansano DOCG, Maremma Toscana DOC e Toscana IGT, per un valore complessivo di 420 mila euro.
Oli e grassi
Principali illeciti accertati
Commercializzazione come extravergini di oliva di oli ottenuti per miscelazione con oli lampanti e deodorati o con oli di semi
Oli extravergini e talora vergini di oliva risultati all’esame organolettico o all’analisi di categoria inferiore al dichiarato
Commercializzazione come olio extravergine di oliva italiano di prodotto di ignota origine e provenienza, tramite emissione di falsa documentazione
Violazioni delle norme sull’etichettatura e sulla presentazione degli oli di oliva per omissioni di indicazioni obbligatorie, irregolare utilizzo di indicazioni facoltative, impiego ingannevole della designazione di origine
Violazioni di carattere documentale per mancata o irregolare tenuta dei registri di C/S
Oli vegetali ottenuti da semi diversi dal dichiarato e di minor valore economico
Lattiero caseario
Principali illeciti accertati
Commercializzazione di formaggi di bufala o di pecora generici, ottenuti con impiego parziale di latte vaccino
Presenza di grassi diversi da quelli del latte in mozzarelle e scamorze
Utilizzo di conservanti non consentiti o non dichiarati in formaggi generici
Usurpazione, imitazione o evocazione di una denominazione protetta per designare formaggi generici
Detenzione per la vendita di formaggi privi di rintracciabilità e con termine di preferibile consumo già trascorso
Commercializzazione di formaggi di produzione francese confezionati con diciture e immagini in etichetta evocanti prodotti italiani
Irregolarità nel sistema di etichettatura dei formaggi per omissione di indicazioni obbligatorie, denominazione di vendita non conforme, informazioni non corrette, non trasparenti o ingannevoli per il consumatore
Ortofrutta
Principali illeciti accertati
Commercializzazione di agrumi di origine spagnola sottoposti a trattamenti superficiali non dichiarati
Vendita come prodotti di origine italiana di patate tunisine e di pesche prive di documentazione attestante la provenienza
Commercializzazione come prodotto nazionale di aglio di origine spagnola
Vendita di ortofrutticoli generici con sistema di presentazione evocante analoghi prodotti a DOP o a IGP
Detenzione per la vendita di arance tarocco in cattivo stato di conservazione e quindi inadatte al consumo
Inadempienza agli obblighi previsti in materia di rintracciabilità dei prodotti
Commercializzazione di ortofrutticoli irregolarmente etichettati per utilizzo di menzioni ingannevoli su origine, provenienza o qualità o omissione di indicazioni obbligatorie
Carne e prodotti a base di carne
Principali illeciti accertati
Tranci di cosce di suino con sistema di etichettatura irregolare detenute per la vendita presso un supermercato
Detenzione per la vendita di salumi privi di rintracciabilità e con termine di preferibile consumo già trascorso
Mancato adempimento degli obblighi in materia di rintracciabilità dei prodotti
Vendita di conserve di carne ottenute da animali di specie diversa dal dichiarato
Violazioni relative al sistema di etichettatura e presentazione delle carni per omissione di indicazioni obbligatorie, utilizzo non conforme della denominazione di vendita, irregolarità nell’indicazione della data di scadenza, impiego di locuzioni ingannevoli
Cereali e derivati
Principali illeciti accertati
Commercializzazione di riso di varietà diversa dal dichiarato o con difetti superiori alle tolleranze di legge
Vendita di riso contenente materie estranee non commestibili
Commercializzazione di pane, pasta secca e sfarinati aventi caratteristiche di composizione non conformi ai valori previsti per legge
Prodotti tradizionali da forno contenenti grassi diversi dal burro
Violazioni relative al sistema di etichettatura per omissione di indicazioni obbligatorie, utilizzo non conforme della denominazione di vendita, irregolarità nell’elencazione degli ingredienti, mancata indicazione dell’ingrediente caratterizzante, impiego di locuzioni ingannevoli o evocanti prodotti a denominazione protetta
Uova
Principali illeciti accertati
Commercializzazione di uova della categoria extra oltre il termine consentito
Non conformità delle indicazioni dichiarate in etichetta o sull’imballaggio, anche in riferimento alle diciture facoltative
Detenzione di ovo prodotti privi di tracciabilità in cattivo stato di conservazione
Irregolarità a carico di centri d’imballaggio per classificazione nella categoria A di uova prive delle caratteristiche di peso e qualità prescritte per legge o per classificazione in assenza della prescritta autorizzazione
Commercializzazione di uova con codice identificativo, stampato sul guscio, errato o incompleto
Conserve vegetali
Principali illeciti accertati
Commercializzazione di conserve di pomodoro con requisiti difformi dai limiti di legge
Presenza di principi attivi in conserve di pomodoro dichiarate da agricoltura biologica
Detenzione per la vendita di passata di pomodoro priva dell’indicazione della zona di produzione e del Paese di origine
Vendita di conserve di pomodoro aventi contenuto di muffe superiore ai limiti di legge
Commercializzazione come succo di arancia rossa di prodotto non contenente arancia rossa
Vendita di conserve vegetali di composizione difforme dal dichiarato relativamente al peso sgocciolato o alla presenza accertata all’analisi di coloranti non dichiarati
Commercializzazione di confetture e marmellate con tenore in zuccheri difforme dal dichiarato
Miele
Principali illeciti accertati
Produzione, detenzione per la vendita o commercializzazione di mieli uniflorali aventi origine botanica e caratteristiche organolettiche non rispondenti al dichiarato
Commercializzazione di mieli con caratteristiche di composizione non conformi ai parametri di legge
Violazioni relative al sistema di etichettatura e/o confezionamento per omissione di indicazioni obbligatorie, utilizzo di locuzioni ingannevoli, o indicazione non conforme del termine minimo di conservazione o della denominazione di vendita
Bevande spiritose
Principali illeciti accertati
Liquori e acquaviti con parametri di composizione non conformi ai valori legali o al dichiarato
Mancato adempimento degli obblighi in materia di rintracciabilità dei prodotti
Irregolare designazione e presentazione di liquori ed acquaviti per omissione in etichetta di indicazioni obbligatorie, utilizzo di locuzioni ingannevoli, indicazione non conforme della denominazione di vendita
Sostanze zuccherine
Principali illeciti accertati
Inosservanza da parte di utilizzatori, importatori o grossisti degli obblighi di tenuta e conservazione dei registri di carico scarico.