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Importazione alimenti di origine animale - Controlli svolti

FONTE: Ministero della Salute

Controlli all'importazione di alimenti di origine animale

Macroarea: Alimenti
Settore: Importazioni e scambi

 

2. Risultati

I risultati complessivi ottenuti da tale attività di controllo nel 2014 sono riportati nella tabella 1 dove, in particolare, sono elencati nell’ordine:

  1. prodotti di origine animale destinati al consumo umano elencati in macrocategorie che includono una o più categorie merceologiche secondo la classificazione del sistema informativo europeo TRACES,
  2. numero di partite presentate per l’importazione,
  3. quantità arrivata di ciascuna macrocategoria (Kg),
  4. numero di controlli fisici,
  5. numero di respingimenti per irregolarità diverse da quelle di laboratorio,
  6. numero di partite incluse nel piano per i controlli di laboratorio (numero di partite presentate per l’importazione  meno i respingimenti per irregolarità diverse da quelle di laboratorio),
  7. numero di controlli di laboratorio (campionamenti),
  8. percentuale dei controlli di laboratorio: (n. partite campionate/n. partite della macrocategoria incluse nel piano).


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Il piano nazionale di monitoraggio 2014 prevedeva un’attività di controllo di base uguale per tutti i PIF e per tutte le matrici e provenienze e un’attività di controllo mirata verso determinati Paesi terzi/prodotti/sostanze o microrganismi (controlli indirizzati).

L’attività di base programmata per il 2014 consisteva nel campionamento del 3% delle partite presentate per l’importazione per ciascuna categoria alimentare, mentre al fine di orientare la tipologia di controlli i PIF dovevano tener conto prioritariamente di quanto previsto nella tabella dei controlli indirizzati, nelle raccomandazioni e nelle note finali del piano. Infine, ulteriori controlli di laboratorio potevano essere disposti da ciascun PIF, in relazione ad autonome valutazioni basate sul rischio, tenendo conto di eventuali cambiamenti dei flussi di importazione e/o di problematiche emergenti. Pertanto, secondo lo stesso criterio ciascun PIF poteva stabilire aliquote di controllo maggiori a quella di base stabilita nel piano.

Più in dettaglio, premesso che in conformità alla normativa comunitaria vigente il 100% delle partite è sottoposto a controlli documentali e di identità, dalla tabella 1 si evince che le partite presentate per l'importazione sono state 40199 (nel 2013 40511) mentre quelle incluse nel piano sono state complessivamente 40078.

Le partite campionate complessivamente sono state 1875 (1708 nel 2013) con una percentuale complessiva di campionamento (totale del n. di partite campionate/ totale del n. di partite incluse nel piano) del 4,66% superiore a quella rilevata l’anno scorso (4,24%).

La percentuale di campionamento per ciascuna categoria in accordo a quanto previsto dal piano di monitoraggio 2014 è risultata in tutti i casi superiore al 3%.

Analogamente all’anno precedente, il maggior numero di campionamenti ha riguardato i prodotti della pesca, dell’acquacoltura, molluschi e crostacei, (1400/1875 campionamenti, 75%)  e la carne bovina (245/1875 campionamenti, 13%) che sono pure le categorie alimentari di cui sono state importate il maggior numero di partite. Tra i prodotti più importati e controllati si segnalano pure le budella, vesciche e stomaci (874 partite con 45 campionamenti), i prodotti a base di carne o di frattaglie (368 partite con 48 campionamenti) e altre carni e frattaglie (635 partite con 37 campionamenti).


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Per quanto riguarda i controlli indirizzati (tabella dei controlli indirizzati del piano di monitoraggio 2014) ciascun PIF  - sulle matrici sotto elencate presentate per l’importazione - doveva effettuare almeno un campionamento per gli esami di laboratorio riportati nella seguente tabella 2:

Tabella 2 – Controlli indirizzati 2014
 
Tabella 1 - Controlli indirizzati 2014

Dai dati raccolti, trasmessi dai PIF, è emerso che i controlli indirizzati sopra elencati sono stati effettuati in accordo al piano anche se con qualche deviazione minore. Le cause di tali deviazioni sono state l’arrivo di un esiguo numero di partite e/o l’arrivo di piccole quantità di prodotto, le interruzioni imprevedibili del flusso di importazione e difficoltà logistiche.

In seguito a tali tipologie di campionamento da parte dei PIF italiani sono stati rilevati 8 esiti sfavorevoli

  • E.coli produttori di shigatossina in carne bovina dall’Argentina: 5
  • E.coli produttori di shigatossina in carne bovina dal Brasile: 1
  • Salmonella in carne macinata e preparazioni a base di carne di pollame destinate ad essere consumate cotte dal Brasile:1
  • Istamina  in specie ittiche associate a un tenore elevato di istidina dalla Tunisia: 1


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Le raccomandazioni per il 2014 riguardavano i controlli di laboratorio sulle seguenti matrici:

  • miele e prodotti apicoli,
  • pesci appartenenti alla famiglia Pangasiidae,
  • prodotti a base di carne di pollame importati dalla Cina,
  • molluschi bivalvi.

e i controlli per la  rilevazione  di:

  • trattamenti non autorizzati con radiazioni ionizzanti
  • metalli pesanti su alcuni prodotti della pesca e cefalopodi
  • sali di ammonio quaternari nei prodotti lattiero caseari

Inoltre, per la carne equina sono stati inseriti campionamenti per la ricerca di fenilbutazone e cadmio a scopo di monitoraggio, tenuto conto del recente scandalo sulla carne di cavallo (presenza sul mercato di prodotti alimentari contenenti carne equina non dichiarata in etichetta) e di recenti pareri scientifici. L’esecuzione di tali campionamenti in relazione ai flussi di importazione è stata affidata solamente a 3 PIF (Genova, Vado Ligure e Roma Fiumicino).

Infine, sulla carne ovicaprina sono stati inseriti campionamenti  per l’Escherichia coli produttore di verocitotossina (VTEC) per tutti i PIF a scopo di monitoraggio e tenuto conto delle conclusioni di  recenti pareri scientifici.

Per il miele e prodotti apicoli la percentuale di controllo di laboratorio programmata nel piano 2014 tenuto conto dei risultati ottenuti negli anni precedenti per la ricerca dei residui, è stata fissata al 5% per i prodotti provenienti da Cina, Vietnam, Paesi terzi dell’Europa dell’Est, Paesi del Sud America, mentre per le altre provenienze al 3%.

Nella tabella 3 sono riportati i risultati dell’attività di controllo dai quali si evince che sono state presentate partite per l’importazione principalmente dalla Cina (155 partite), Argentina (44 partite) e Cile (20 partite) e minor misura da, Australia, Uruguay, El Salvador, Guatemala e in piccole o trascurabili quantità da altre provenienze.

Rispetto al 2013 il numero di campioni è rimasto pressoché invariato (23 nel 2013; 29 nel 2014) così come la percentuale di controllo complessiva che è risultata l’11.5% ( 11,7 % nel 2013).

Per singolo Paese terzo è stata applicata e superata l’aliquota prevista dal piano (5%)  tranne che per la Turchia (nessun campionamento), ma si tratta di quantità esigue.

Per quanto riguarda la tipologia di controllo sono state ricercate complessivamente tutte le sostanze raccomandate nel piano e in più altre sostanze quali metaboliti dei nitrofurani, tilosina e amitraz. Alcune sostanze quali lincomicina, trimethoprim e metronidazolo non sono state cercate in mancanza di metodiche accreditate.

I controlli effettuati hanno dato esito favorevoli su tutte le provenienze come nel 2013.

Per i pesci appartenenti alla famiglia Pangasiidae, nel 2014 tenuto conto dei risultati ottenuti negli anni precedenti, è stato programmato il campionamento di almeno il 5% delle partite presentate per l’importazione per la ricerca di residui e microrganismi loro tossine e metaboliti. Dai dati presentati dai PIF (tabella 4) risulta che le partite di pesci appartenenti alla famiglia Pangasiidae sono pervenute dal Vietnam e in misura minima dal Myanmar e dalla Tailandia, ne sono state presentate 576  e campionate 43 con una percentuale di controllo complessiva del 7,47%.  

Le analisi condotte hanno riguardato la ricerca delle sostanze e dei microrganismi indicati nel piano 2014 (es. metalli pesanti, residui, pesticidi, vibrioni, salmonella, etc) e hanno dato esito sfavorevole in 4 campioni esaminati per la ricerca dei nitrofurani e loro metaboliti.

Da quanto si evince in tabella la percentuale minima di controllo prevista dal piano 2014 (5%) è stata raggiunta e i dati sui flussi di importazione attraverso i PIF italiani, il numero di controlli e la percentuale di controllo sono in linea con quelli dell’anno precedente (2013: partite presentate 584, 46 le partite campionate e 7,88% la percentuale di controllo).

Per i prodotti a base di carne di pollame dalla Cina il piano 2014 prevedeva il controllo del 30% delle partite importate dalla Cina per la ricerca delle sostanze vietate del Reg. CE 37/2010, sostanze antibatteriche (tetracicline, sulfamidici, chinoloni) e coccidiostatici (nicarbazina).

Sulla base dei dati comunicati dai PIF non sono state importate partite.

Per i molluschi bivalvi il piano 2014 prevedeva controlli per la ricerca delle biotossine marine e virus dell’epatite A senza specificare percentuali di campionamento. Complessivamente, inclusi gli esami per norovirus, sono stati effettuati 129 esami ripartiti così come in tabella 5.

La maggior parte degli uffici che ha ricevuto partite ha effettuato almeno uno dei tre controlli e sono state coperte quasi tutte le provenienze.

I risultati sfavorevoli dai quali sono scaturite altrettante notifiche RASFF hanno riguardato i norovirus (13) e il virus dell’epatite A (1) nelle vongole. I risultati ottenuti sono in linea con quelli del 2013 (10 positività per norovirus in vongole dalla Tunisia).

Per quanto riguarda le radiazioni ionizzanti, tenuto conto del Decreto Legislativo 30 gennaio 2001, n. 94 (Attuazione delle direttive 1999/2/CE e 1993/3/CE concernenti gli alimenti e i loro ingredienti trattati con radiazioni ionizzanti) e della nota DGSAN n. 692 - P del 11/01/2010, si è raccomandato, anche per l’anno 2014, di predisporre i controlli per il rilevamento di trattamenti non autorizzati con radiazioni ionizzanti.

Per il  2014 (quinto anno di attività pianificata in questo settore), alla luce dei risultati degli anni precedenti non si è ritenuto necessario fissare una percentuale di controllo, tuttavia, si è raccomandato agli uffici di effettuare dei campionamenti a scopo di sondaggio considerando che in alcuni Paesi terzi l’impiego di questa pratica potrebbe essere diffusa.

Le matrici da campionare in programma erano: carni e pesci contenenti ossa (bovino, ovino, equino, suino, pollo, coniglio, tacchino, anatra, cosce di rana e trota) e molluschi e crostacei (ostriche, vongole, scampi, gamberi). Di seguito si riporta l’andamento dei campionamenti e risultati negli ultimi 5 anni:

  • 2010, n campionamenti 6 (risultati sfavorevoli 1)
  • 2011, n campionamenti 86 (risultati sfavorevoli 10)
  • 2012, n. campionamenti 40 (risultati sfavorevoli 1, non interpretabili 2)
  • 2013, n. campionamenti 28 (risultati favorevoli, 1 un esame non eseguibile).
  • Nel 2014 sono state campionate 29 partite (un esame non eseguibile) e nessun esito è stato sfavorevole

Vedi anche: Radiazioni ionizzanti - Autorizzazione impianti e Controllo alimenti

Per quanto riguarda i controlli per la rilevazione dei metalli pesanti è proseguito anche per il 2014 il monitoraggio nei confronti di taluni prodotti della pesca e cefalopodi più suscettibili di altri di contaminazione.

In particolare il piano 2014 prevedeva il campionamento del 3% delle partite  di pesce spada, squali, tonni e cefalopodi.

Dall’esame dei dati trasmessi dai posti di ispezione frontaliera è emerso che nel 2014 sono state incluse nel programma di monitoraggio complessivamente 16.091 partite di  pesce spada, squali, tonni e cefalopodi e ne sono state campionate 543 con una percentuale di controllo del 3,37%.

Tale dato è in linea con l’attività di controllo del 2013 (14.871 partite a rischio incluse nel piano, 488 campioni, percentuale di controllo del 3,28%).

I risultati sfavorevoli nel 2014, in numero di 5, hanno esitato in altrettante notifiche RASFF e hanno riguardato la presenza non autorizzata di cadmio in cefalopodi da India (1) e Tailandia (2) e  mercurio in pesce spada dall’Egitto e Seychelles (2). Mentre nel 2013 i risultati sfavorevoli erano stati 4 per i medesimi rischi (tabella 6).

Tabella 6 – Risultati del programma di campionamento per metalli pesanti in alcuni prodotti della pesca e cefalopodi
Tabella 6 – Risultati del programma di campionamento per metalli pesanti in alcuni prodotti della pesca e cefalopodi

Ulteriori 4 esiti sfavorevoli per mercurio sono stati rilevati in specie di pesci non inclusi nel piano.

Per quanto riguarda i controlli per la ricerca dei sali d’ammonio quaternari in accordo alla nota DGSAN 0028361-P-07/08/2012 e ad alcune linee guida comunitarie, il piano 2014 ha previsto  dei campionamenti sui prodotti lattiero caseari importati. In particolare è stato raccomandato a ciascun PIF di campionare una partita per la ricerca di DDAC (cloruro di didecildimetilammonio) e BAC (benzalconio cloruro). Dalle informazioni trasmesse dai PIF risulta che  sono stati effettuati 4 campionamenti. La maggior parte degli uffici non ha ricevuto partite da esaminare e in un caso non è stato possibile effettuare l’analisi in mancanza di prove accreditate per la matrice arrivata. Le matrici campionate sono state siero di latte in polvere da Israele, peptoni e siero di latte dalla Nuova Zelanda e gelato dalla Turchia. I risultati sono stati tutti favorevoli (tabella 7).

Tabella 7 – Risultati del programma di campionamento per sali d’ammonio quaternari nei prodotti lattiero caseari
Tabella 7 – Risultati del programma di campionamento per sali d’ammonio quaternari nei prodotti lattiero caseari

Per quanto riguarda i controlli per la ricerca del fenilbutazone e cadmio nelle carni equine tenuto conto dei flussi di importazione 2012-2013 e in riferimento al fenilbutazone delle raccomandazioni comunitarie del 2013 e della nota DGISAN 5987 del 19/02/2013 i campionamenti sono stati affidati solo ad alcuni PIF. Di seguito (tabella 8) si riporta la programmazione e i campionamenti effettuati. Dalla tabella si evince la piena attuazione dei campionamenti da parte degli uffici designati e l’assenza di risultati sfavorevoli.

Tabella 8 – Risultati del programma di campionamento per fenilbutazone e cadmio in carni equine importate attraverso i PIF italiani nel 2014
Tabella 8 – Risultati del programma di campionamento per fenilbutazone e cadmio in carni equine importate attraverso i PIF italiani nel 2014

Infine per quanto riguarda i campionamenti per la ricerca di E. coli VTEC è stato programmato almeno un campionamento per ogni PIF sulle partite di carne ovina importata. Dalla seguente tabella 9 si evince che i tutti PIF che hanno ricevuto partite hanno effettuato campionamenti e in 2 casi gli esiti sono stati sfavorevoli.

Tabella 9 – Risultati del programma di campionamento per e.coli VTEC in carni ovine importate attraverso i PIF italiani nel 2014

Tabella 9 – Risultati del programma di campionamento per e.coli VTEC in carni ovine importate attraverso i PIF italiani nel 2014


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Nella tabella 10 sono riportate le non conformità del 2014 (dati al 27/01/2015 rasff window) che hanno comportato delle notifiche comunitarie attraverso il sistema RASFF. Dalla tabella si evince che le non conformità sono state 54 di cui 51  per esami di laboratorio sfavorevoli e 3 per altre ragioni quali difetti di confezionamento e infestazioni. Si precisa che non tutte le non conformità di laboratorio hanno potuto dar luogo a dei respingimenti in quanto in alcuni casi il campionamento è stato fatto a scopo conoscitivo e, in accordo al Reg. (CE) n 136/2004, i prodotti sono stati rilasciati dai PIF prima che fossero disponibili gli esiti dei controlli.

Le irregolarità di laboratorio hanno riguardato i prodotti della pesca, molluschi e crostacei, la carne e prodotti di carne, la carne di pollame, le cosce di rana e selvaggina da penna. I pericoli maggiormente rilevati sono stati: virus (norovirus) nei molluschi bivalvi, mercurio, istamina e ingredienti non dichiarati in etichetta nei prodotti della pesca, e E.Coli produttori di shigatossina nella carne bovina. Come l’anno scorso si segnalano le notifiche per norovirus su molluschi bivalvi e in linea con quanto rilevato a livello europeo, le notifiche per E.Coli produttori di shigatossina nella carne.

Nella seguente tabella 11 è riportato l’andamento delle non conformità che hanno dato luogo a notifiche comunitarie da parte dei PIF italiani negli ultimi 6 anni. Si evidenzia che rispetto all’anno scorso il numero di notifiche è aumentato passando da 38 nel 2013, a 54 nel 2014 e che negli ultimi tre anni le notifiche rasff sono imputabili principalmente a esami di laboratorio sfavorevoli, mentre sono sensibilmente diminuite quelle dovute ad altre irregolarità (es. alterazioni organolettiche, cattivo stato di conservazione, certificati irregolari, etichettatura irregolare, parassiti, muffa corpi estranei etc.)

Tabella 11 -  Notifiche comunitarie da parte dei PIF italiani negli ultimi 6 anni (fonte dati RASFF window)
Tabella 11 -  Notifiche comunitarie da parte dei PIF italiani negli ultimi 6 anni

Infine, nella tabella 12 è riportata la percentuale dei risultati di laboratorio sfavorevoli rispetto alle partite presentate per l’importazione e incluse nel piano (n. risultati di laboratorio sfavorevoli/n. partite presentate per l’importazione e incluse nel piano) negli anni 2009- 2014

Tabella 12 - Percentuale dei risultati di laboratorio sfavorevoli rispetto alle partite presentate per l’importazione
Tabella 12 - Percentuale dei risultati di laboratorio sfavorevoli rispetto alle partite presentate per l’importazione


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Data di pubblicazione: 25 giugno 2015


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