FONTE: Ministero della Salute
Controlli veterinari su animali vivi, sperma, embrioni e ovuli spediti in Italia da altri Paesi dell’UE
Macroarea: Sanità animale
Settore: Importazione e scambi
1. Attività svolta
Nel corso del 2014 (tabella 1 e grafico 1) sono state prenotificate presso gli UVAC 61.492 partite di animali vivi e 1.274 partite di materiale genetico.
I bovini, con 42.105 partite per un totale di 1.179.579 capi continuano a rappresentare la specie di maggior importanza. Seguono i suini, con 4.871 partite per un totale di 1.253.683 capi, gli ovini con 3.314 partite per un totale di 1.076.851 capi, gli equini con 2.192 partite per un totale di 31.005 capi, ed il pollame con 2.052 partite per un totale di quasi 41 milioni di capi (tabella 2 e grafici 2 e 3).
Per quanto riguarda i bovini il Paese maggior fornitore è, come negli anni precedenti, la Francia con 30.872 partite e 857.491 capi, seguono altri Paesi che, in base al numero dei capi spediti, sono rappresentati dall’Austria con 3.500 partite per 78.859 capi, dalla Polonia con 1.097 partite per 54.877 capi, la Romania con 1.222 partite per 42.348 capi e l’Irlanda con 884 partite per 29.204 capi (tabella 2 e grafico 2).
Per quanto riguarda i suini su 4.871 partite provenienti dall’UE, 1.180 sono arrivate dalla Danimarca (551.825 capi), 1.184 sono arrivate dalla Francia (72.349 capi), 972 dalla Spagna (139.977), 727 dall’Olanda (319.503 capi) e 444 dalla Germania (107.496 capi).
Si tratta per la maggior parte di suini da macello e di suinetti da ingrasso (tabella 2 e grafico 3).
Nel febbraio 2014 sono stati segnalati, tramite la Commissione europea, casi di Peste suina africana (PSA) in cinghiali selvatici in Lituania e Polonia, in prossimità dei confini con la Bielorussia, Paese quest’ultimo interessato insieme alla Russia e all’Ucraina da focolai della malattia.
Sulla base delle informazioni e delle valutazioni della Commissione europea, la situazione epidemiologica nei Paesi interessati poteva determinare ripercussioni anche in altri territori dell’UE, tenuto conto anche dei flussi di carni suine da Paesi dell’est Europa. Conseguentemente la Commissione europea, ha chiesto agli Stati membri, oltre che l’esecuzione di interventi tesi a verificare la sanità animale negli allevamenti e nei macelli, di adoperarsi con controlli per prevenire ogni possibile frode lungo la filiera suinicola.
A tal fine, si è immediatamente proceduto a verificare l’entità dei flussi commerciali di suini vivi e carni suine dai paesi dell’Est Europa mediante consultazione del sistema informativo SINTESIS e a predisporre un piano di controllo e campionamento sul territorio nazionale i cui risultati sono stati favorevoli.
Delle 3.314 partite di ovini 1.775, che corrispondono al 53,6% del totale, sono arrivate dall’Ungheria. Al secondo posto troviamo la Francia con 580 partite ed al terzo la Romania con 388 partite (tabella 2).
Le 203 partite di caprini sono arrivate principalmente dalla Francia 81 partite, dall’Austria 38 partite e dall’Ungheria 37 partite (tabella 2).
La maggior parte delle 2.052 partite di pollame (circa 41 milioni di capi) sono pulcini di 1 giorno provenienti da allevamenti di alto livello genealogico. Il 64,8% di queste partite provengono dalla Francia (tabella 2).
Per quanto riguarda gli equini sono state introdotte 2.192 partite e 31.005 capi (tabella 2) principalmente da Polonia 645 partite (11859 capi), Francia 383 partite (6787 capi), Spagna 413 partite (5472 capi) e Austria 129 partite (1112 capi).
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