Si riporta di seguito una sintesi delle principali informazioni relative alle attività svolte nel 2013 ai fini del miglioramento del Sistema dei controlli ufficiali in materia di igiene e sicurezza degli alimenti e per la repressione delle frodi alimentari. Maggiori dettagli sono riportati nelle schede monografiche.
Ministero della Salute
Sistemi informatici
Nel 2013 si è proceduto ad una reingegnerizzazione del sistema Sintesi Stabilimenti, presente sulla piattaforma NSIS del Ministero della Salute. In tal modo ne è stata migliorata l'architettura applicativa e sono state semplificate e razionalizzate le funzionalità, estendendone l’applicazione ad ulteriori settori, ivi compreso il riconoscimento, ai sensi del Reg. (CE) n.852/2004, degli stabilimenti che producono additivi aromi ed enzimi e degli stabilimenti di produzione e confezionamento dei prodotti destinati ad una alimentazione particolare, integratori alimentari, alimenti addizionati di vitamine e minerali. La portata degli interventi tecnici apportati al Sistema è sottolineata anche dal cambiamento della sua denominazione, dovendosi ora parlare di Sistema Integrato per gli Scambi, le Importazioni e le Strutture (sistema S.Inte.S.I.S - Strutture). Tra le principali novità apportate, si segnala, in particolare, la possibilità di delegare funzioni/competenze regionali alle ASL in relazione alle procedure di riconoscimento degli stabilimenti; integrazione con la banca dati del registro imprese per il recupero delle informazioni dei soggetti giuridici che richiedono i riconoscimenti; geolocalizzazione delle sedi operative; storicizzazione delle modifiche delle sedi operative. Inoltre, l’inserimento di SINTESI modulo UVAC nella piattaforma tecnologica NSIS consente l’utilizzo di componenti architetturali informatici moderni che minimizzano le attività e i costi di manutenzione, migliorano gli standard di sicurezza e le prestazioni. Ciò consente di semplificare gli adempimenti amministrativi da parte delle imprese verso gli uffici UVAC e verso le ASL, rispettando i principi previsti dal Codice dell’Amministrazione Digitale di proiettare il sistema verso futuri sviluppi di interoperabilità e cooperazione con altri sistemi nazionali e comunitari.
Inoltre, il Ministero della Salute in collaborazione con l’Istituto zooprofilattico sperimentale dell'Abruzzo e del Molise ha creato una banca dati nazionale per raccogliere ed elaborare, in maniera omogenea ed uniforme, informazioni sui fattori di rischio sanitario associati alla qualità del mare e delle sue risorse in riferimento alle microalghe tossiche e alle loro tossine, nonché ai microorganismi patogeni. Il suddetto sistema consente la realizzazione di un’anagrafica delle zone di produzione e di stabulazione classificate dei molluschi bivalvi vivi e dei provvedimenti adottati da parte delle autorità competenti regionali a seguito di non conformità (ordinanze di sospensione/chiusure) che consenta una verifica in tempo reale della situazione nazionale dello stato sanitario delle zone citate.
Formazione/Informazione
Sia per migliorare la collaborazione ed il coordinamento tra le amministrazioni coinvolte che per avviare un’attività di formazione/informazione a beneficio degli operatori, si è svolto, in più edizioni ed in varie Regioni, un corso sui “Controlli ufficiali nella filiera delle carni di pollame”.
Aggiornamenti normativi
Nel 2013 sono state emanate le Linee guida applicative del d. lgs. del 16 marzo 2006, n. 158 per l’armonizzazione dei controlli ufficiali volti alla ricerca dei residui di sostanze chimiche durante il processo di allevamento e di prima trasformazione e sono state aggiornate le linee guida relative agli apporti massimi di vitamine e minerali impiegabili negli integratori alimentari nonché quelle relative alle sostanze diverse dalle piante.
Inoltre, nel 2013 il Ministero della Salute ha avviato un tavolo tecnico di lavoro in collaborazione con le Regioni per procedere alla revisione delle “Linee Guida relative all’applicazione del Reg. CE 2073/2005 che stabilisce i criteri microbiologici applicabili ai prodotti alimentari”, al fine di migliorare il sistema dei controlli ufficiali, uniformando in modo particolare le azioni nei confronti degli operatori. Altro documento ufficiale in via di condivisione tra il Ministero e le Regioni, che fornisce indicazioni per l’attività di controllo a livello regionale e locale, è rappresentato dalle “Linee guida per il controllo ufficiale ai sensi dei regolamenti (CE) n.882/2004 e (CE) n.854/2004”.
Procedure
Ad inizio anno è stato fornito alle Regioni un format aggiornato della tabella per la rendicontazione dei controlli in materia di vendita diretta di latte crudo per l’alimentazione umana. La nuova tabella prevede la rendicontazione anche dell’attività programmata. È stato chiesto esplicitamente, inoltre, di non rendicontare con la suddetta tabella anche altri campionamenti ed analisi non attinenti ai criteri dell’intesa. Tale richiesta ha migliorato la qualità dei dati.
Per quanto riguarda le attività di controllo ufficiale sugli stabilimenti che producono additivi, aromi ed enzimi è stata adottata e diffusa agli assessorati alla sanità la scheda di sopralluogo presso imprese di produzione/confezionamento/deposito di additivi, aromi ed enzimi alimentari approvata dal Coordinamento interregionale, al fine di assicurare controlli su tutto il territorio nazionale secondo procedure documentate ed uniformi.
Per quanto riguarda l'Importazione degli alimenti di origine animale, è stata aggiornata la tabella dei controlli indirizzati sulla base dei pericoli, matrici o Paesi terzi che sono stati oggetto di un maggior numero di notifiche attraverso il sistema di allerta rapido europeo nell’anno 2013 ed è stata aggiornata la tabella delle categorie di alimenti su cui calcolare la percentuale minima di controllo, allo scopo di semplificare la valutazione della frequenza dei campionamenti.
Regioni e PP.AA.
Formazione/Informazione
Nell'ambito dei Progetti regionale Piccole Produzioni Locali (PPL) del Friuli V. G. sono state svolte diverse attività di formazione/informazione. In particolare, per le Carni Suine e Avicunicole, i 59 interventi presso le aziende hanno rappresentato un momento di formazione “personalizzata” per gli OSA; inoltre, sono stati svolti 2 corsi di formazione, con la partecipazione di 25 allevatori potenzialmente interessati al Progetto; 7 corsi di retraining per OSA già aderenti al Progetto; 4 incontri di informazione rivolti alle Amministrazioni Comunali ed alla cittadinanza di diversi Comuni del Carso. Per i Prodotti lattiero caseari di Malga è stato organizzato il Corso ECM “Ma Con Gran Pena Le Reca Giu’... dibattito sui prodotti caseari di malga dell’Arco Alpino”, a cui hanno partecipato tutti i servizi veterinari delle regioni interessate. Nel mese di maggio, prima dell’alpeggio, si è tenuta una giornata di aggiornamento per gli addetti alle malghe sull’igiene della mungitura e degli impianti, sulla qualità igienico sanitaria del latte e sulla sicurezza alimentare. Infine, si è partecipato a Milano al convegno “Prodotti tradizionali dei caseifici in alpeggio: sicurezza alimentare e valorizzazione delle produzioni verso expo 2015". Tale convegno, volto a sensibilizzare i titolari degli impianti di caseificazione, le Amministrazioni locali (Comunità Montane, Province e Comuni) e tutte le Autorità Competenti coinvolti nell’attività di controllo, è stato realizzato dalla Regione Lombardia nell'ambito delle attività relative al Piano di controllo sulla qualità igienica dei prodotti a base di latte ottenuti nei caseifici degli alpeggi. In riferimento a tale settore, inoltre, la U.O. Veterinaria della Regione Lombardia, di concerto con la DG Agricoltura, Assessorati Provinciali e Comunità Montane, ha sviluppato un’attività formativa specifica per gli operatori che caseificano in alpeggio ed ha operato al fine di convogliare gli obiettivi dei finanziamenti previsti da specifici piani regionali sulle carenze degli impianti di caseificazione in alpeggio.
In Piemonte sono stati attivati due corsi di formazione ECM a beneficio degli operatori delle ASL (medici e veterinari) impegnati nel Controllo igienico-sanitario delle acque utilizzate nelle imprese alimentari, per illustrare gli aggiornamenti e le nuove procedure. Inoltre, si è tenuto un seminario rivolto agli OSA e ai laboratori analitici per la presentazione delle Linee guida e delle nuove schede di valutazione. Per il Piano di controllo MOCA sono stati realizzati degli eventi formativi finalizzati a trasmettere a cascata l’istruzione ricevuta nel corso MOCA tenutosi a Milano nel febbraio 2013, a cura dell’Istituto Superiore di Sanità con la partecipazione del Ministero della Salute, cui hanno partecipato rappresentanti dei vari Dipartimenti di Prevenzione delle ASL del Nord Italia. Lo scopo è stato la formazione - nel tema specifico dei MOCA - del personale addetto alla vigilanza nel settore igienico alimentare afferente al Dipartimento di Prevenzione (Medici, Veterinari, Biologi e Tecnici della Prevenzione).
Procedure
Nel corso dei controlli dell’anno 2013 gli operatori sanitari del Piemonte impegnati nel Controllo igienico-sanitario delle acque utilizzate nelle imprese alimentari hanno incontrato alcune difficoltà nell’applicare i criteri riportati dalle Linee guida per quantificare il rischio e stabilire le frequenze analitiche che l’OSA è tenuto ad effettuare. Pertanto, in base alle osservazioni fornite dalle ASL, sono state predisposte due schede (“Valutazione dei fattori di rischio” e “Frequenza analisi in autocontrollo”) allegate al PRISA 2013, con lo scopo di migliorare ed adeguare il sistema di controllo alle differenti condizioni strutturali delle realtà produttive.
Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali
Formazione/Informazione
Nel 2013 l'ICQRF ha realizzato 6 seminari di aggiornamento in videoconferenza e 2 corsi di formazione/aggiornamento a carattere residenziale. I sei seminari - di cui due in collaborazione con organismi esterni - sono stati relativi a: tracciabilità e controlli relativi all’olio mediante le applicazioni telematiche; dichiarazioni vitivinicole di raccolta e produzione; acquisizione dell’origine dei prodotti secondo il codice doganale e traffico in regime di perfezionamento attivo, in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli; attività di intelligence e modalità di conduzione delle indagini, in collaborazione con il N.A.C. - CC Politiche Agricole e Alimentari; aggiornamento per il personale addetto alla sala campioni e approfondimento tecnico-giuridico della normativa inerente i prodotti soggetti al controllo ICQRF; adempimenti amministrativi conseguenti ad accertamenti analitici: contestazione amministrativa e/o notizie di reato. I due corsi di formazione/aggiornamento, realizzati in collaborazione con i “Laboratori Archa” S.r.l., sono stati: corso di formazione per valutatori/auditor interni; corso di aggiornamento per R.A.Q. - Responsabili Assicuratori Qualità. Nel complesso è stato coinvolto nelle attività formative più della metà (56%) del personale dell’ ICQRF.
Per i prodotti di qualità regolamentata, è stato organizzato 1 corso di formazione in materia di importazione di prodotti biologici e 2 incontri/ dibattiti sulle modalità di accertamento e contestazione delle violazioni inerenti i prodotti ad indicazione geografica e su temi inerenti all’agricoltura biologica.
Procedure
Con l’obiettivo di uniformare il modus operandi degli uffici dislocati nel territorio nazionale, nel corso del 2013 l’ICQRF ha redatto nuove procedure operative relative ai controlli sui prodotti alimentari e revisionato alcune di quelle esistenti, con particolare riferimento al settore oleario e dei prodotti lattierocaseari, all'attività ispettiva, all'etichettatura del miele, alla produzione e commercializzazione della birra, all'etichettatura delle carni avicole.
Agenzia delle dogane e dei Monopoli
Formazione/Informazione
Nell’ambito del Corso di formazione “I controlli doganali”, tenutosi a Roma dal 16 al 20 settembre 2013, un’apposita sezione è stata dedicata alla tematica dell’importazione dei prodotti biologici. Inoltre, tale problematica, è stata affrontata nel Workshop del 17 giugno 2013 “Le importazioni di prodotti biologici da Paesi terzi nella UE”, presso la sede Unioncamere di Roma.
Procedure
Nell'ambito del miglioramento della gestione del sistema dei controlli, il 2013 è stato un anno cruciale per l’implementazione dello sportello unico doganale. Il dialogo telematico tra le amministrazioni coinvolte nel processo di sdoganamento è attivato sulla base dei dati, opportunamente codificati, contenuti nella dichiarazione doganale. Il dialogo con il Ministero della Salute si realizza secondo il cd. "Modello di interoperabilità Agenzia delle Dogane - Ministero della Salute", condiviso nell’ambito del tavolo funzionale - procedurale tra le due amministrazioni, che ha definito i processi per l’attuazione dello sportello unico doganale e le relative fasi di realizzazione. In tale contesto, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e il Ministero della Salute hanno dato inizio nel 2013 alla concreta sperimentazione per la definizione di tempi e modalità per la realizzazione dell’interoperabilità telematica. Dal 12 febbraio 2013 lo sportello unico doganale è stato attivato - inizialmente in via sperimentale presso il porto di Ravenna, per poi essere esteso ad oltre 60 punti di entrata doganali. Dal 29 gennaio 2013 la codifica dei documenti richiesti da misure nazionali è stata uniformata alla codifica comunitaria. Pertanto dal 2013 si è dato via alla concreta applicazione del sistema i cui obiettivi finali possono essere così riassunti: riduzione dei tempi e dei costi di sdoganamento; miglioramento della qualità dei controlli; riduzione dei costi per le amministrazioni.
Inoltre, nel quadro della collaborazione tra l’Agenzia delle dogane e dei Monopoli e il Ministero della Salute, tenuto conto del potenziale ed elevato rischio per la salute pubblica, sono state diramate agli uffici delle dogane una serie di specifiche istruzioni operative, quali, ad esempio, quelle relative al rischio di contaminazione da aflatossine nelle partite di mais.
Per quanto riguarda le procedure di campionamento, l'Agenzia ha inoltre preso parte ai lavori per la redazione del Manuale comunitario SAMANCTA (SAmpling MANual for Customs and Tax Authorities), con l’obiettivo di uniformare le procedure di prelievo poste in essere dalle autorità doganali all’interno dell’UE.
Capitanerie di porto
Procedure
Le Capitanerie di porto hanno dedicato particolare attenzione alla standardizzazione, adottando procedure uniformi di controllo della filiera ittica, valorizzando la disponibilità dei dati contenuti nei data base ed incrociandoli per meglio orientare la susseguente attività ispettiva. Nel 2013, peraltro, su richiesta congiunta del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali e del Ministero degli Interni, sono stati istituiti dei tavoli di coordinamento presso le Prefetture allo scopo di condividere le informazioni sui controlli dei prodotti agroalimentari ed ittici eseguiti dagli organi di controllo (Capitanerie, ICQ-RF, Carabinieri, Corpo Forestale dello Stato, Guardia di Finanza, AA.SS.LL.). Lo scopo prioritario è quello di limitare le duplicazioni riscontrate in passato e, contestualmente, effettuare verifiche che coinvolgano più profili (sanitario, fiscale, ambientale, rispetto della politica comune della pesca). In questi settori vengono emanate direttive e linee guida dal Comando Generale che orientano i Comandi territoriali e definiscono, per specifica materia, le modalità operative da rispettarsi.
Voci correlate
Piano Nazionale Integrato 2011-2014