Data ultima verifica: 20 gennaio 2025
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Mpox (in precedenza monkeypox o vaiolo delle scimmie) è una malattia infettiva causata dal monkeypox virus (Mpxv), appartenente alla famiglia Poxviridae (la stessa famiglia del vaiolo). Sono descritti due clade geneticamente distinti per Mpxv: clade I (con sottoclade Ia e Ib) e clade II (con sottoclade IIa e IIb).
Si tratta di una zoonosi virale cioè può diffondersi dagli animali alle persone ma può anche diffondersi da persona a persona.
Esistono due grandi clade del virus: clade I (con sottocladi Ia e Ib) e II (con sottocladi IIa e IIb).
Il clade IIb è stato alla base dell'epidemia globale di mpox iniziata nel 2022 e continua ancora oggi, anche in alcuni paesi africani.
Ci sono anche crescenti epidemie di clade Ia e Ib che colpiscono la Repubblica Democratica del Congo e altri paesi in Africa.
Il clade Ib è stato segnalato per la prima volta nella Repubblica Democratica del Congo nel 2023 e si è diffuso tramite contatti fisici stretti come i rapporti sessuali, ma anche i contatti familiari. Ad agosto 2024, il clade Ib è stato rilevato anche oltre l'Africa.
Le attuali evidenze mostrano che nelle popolazioni in cui il clade I è endemico, sembra causare una malattia più grave rispetto al clade II.
Per la prevenzione e la gestione dell'mpox derivante da entrambi i clade, I e II, si applicano le stesse raccomandazioni di sanità pubblica.
Il serbatoio naturale del virus è sconosciuto, ma vari piccoli mammiferi, come scoiattoli e scimmie, ne sono suscettibili.
Mpox si manifesta generalmente tra 6-14 giorni (fino a 21 giorni) dopo l’infezione. La febbre compare nei primi 3 giorni accompagnata da sintomi quali: cefalea, mal di schiena, dolori muscolari, linfonodi ingrossati e un’intensa astenia. L'eruzione cutanea si sviluppa di solito da uno a tre giorni dopo l'inizio della febbre e si diffonde rapidamente su tutto il corpo, sia a livello cutaneo (inclusi i palmi delle mani e le piante dei piedi), sia a livello delle mucose (bocca, genitali, ano, retto, occhi). Le lesioni cutanee spesso si presentano come macule, che tendono ad evolversi in papule, vescicole, pustole e croste.
La maggior parte delle persone presenta sintomi da lievi a moderati che di solito durano da 2 a 4 settimane, seguiti da una completa guarigione.
Non sono esclusi, tuttavia, quadri severi di malattia che possono manifestarsi con localizzazioni viscerali, sovrainfezioni batteriche e altre complicanze che possono includere encefalite, disidratazione, congiuntivite, cheratite, polmonite.
I bambini, le donne in gravidanza e persone con un sistema immunitario compromesso, in particolare persone con HIV non trattate con basso numero di CD4, sono a rischio di sviluppare complicazioni e morte a causa dell'mpox.
Il periodo infettivo deve essere considerato a partire dalla comparsa dei primi sintomi fino alla caduta delle croste di tutte le lesioni e la formazione di nuova pelle.
Chiunque abbia sintomi compatibili con mpox o che è stato a contatto stretto con un caso confermato di mpox deve consultare subito il proprio medico curante.
Una persona affetta da mpox è infettiva a partire dalla comparsa dei sintomi prodromici fino alla caduta delle croste di tutte le lesioni e la formazione di nuova pelle.
La trasmissione può avvenire attraverso il contatto fisico stretto (faccia a faccia, pelle a pelle, bocca a bocca o bocca a pelle), compresa l’attività sessuale (o il contatto con i genitali o con l’ano), con una persona infetta, con i suoi fluidi corporei o le sue lesioni cutanee.
Il virus può diffondersi attraverso un contatto ravvicinato e prolungato con la saliva e le secrezioni delle alte vie aeree(droplet).
Il virus può essere trasmesso anche da oggetti contaminati ad esempio vestiti, lenzuola, asciugamani, posate, dispositivi elettronici, superfici e tramite ferite da aghi contaminati.
È possibile la trasmissione verticale da una donna in gravidanza al feto, durante o dopo il parto attraverso il contatto pelle a pelle, o da un genitore infetto a un neonato o bambino per contatto stretto.
La trasmissione di mpox da animale a persona può avvenire attraverso varie modalità, come il contatto diretto con animali infetti (tramite morsi, graffi o contatto diretto con i fluidi corporei dell'animale), oppure la manipolazione o il consumo di carne non sufficientemente cotta di animali selvatici infetti.
Ai viaggiatori che si recano in aree a rischio si raccomanda di evitare i contatti con animali selvatici.
Il rischio di trasmissione da persona ad animale è ritenuto limitato; sono necessari ulteriori studi in merito.
Sono a maggior rischio di infezione le persone che interagiscono strettamente con una persona infetta, come gli operatori sanitari, i membri della famiglia (compresi i bambini), i partner sessuali e i lavoratori del sesso.
Agli operatori sanitari e ai caregiver si raccomanda il rafforzamento delle misure di prevenzione e controllo delle infezioni.
Ai viaggiatori che si recano in aree a rischio si raccomanda di evitare i contatti con animali selvatici.
I gruppi di popolazione a maggior rischio di malattia grave includono neonati e bambini piccoli, donne in gravidanza, anziani e persone gravemente immunocompromesse.
Per proteggere sé stessi e ridurre il rischio di contrarre mpox:
Per proteggere gli altri:
se si pensa di avere mpox, informare il medico curante per avere indicazioni, nel frattempo evitare il contatto con le altre persone, astenersi dall’attività sessuale ed igienizzare frequentemente le mani.
In caso di conferma della malattia, isolarsi dagli altri fino alla caduta delle croste dell'eruzione cutanea, che indica la fine dell'infezione. Questo impedirà di trasmettere il virus ad altri.
Sentito il medico curante, in presenza di segni e sintomi che non richiedono ricovero, il caso confermato, se le condizioni abitative e igienico-sanitarie lo consentono, può essere seguito al domicilio, in regime di isolamento anche rispetto ai conviventi ed eventuali altre persone che prestano assistenza.
Il soggetto sarà informato dalle autorità sanitarie locali circa il rispetto di tutte le misure igienico-comportamentali da attuare al fine di prevenire la diffusione della malattia ad altre persone.
Si raccomanda ai contatti stretti di un caso confermato di mpox:
La decisione di eseguire il test deve essere basata su criteri sia clinici che epidemiologici. Il tipo di campione raccomandato per l’esecuzione dei test è il materiale prelevato dalle lesioni cutanee, inclusi i tamponi di essudato della lesione, frammenti di cute prelevati dalla superficie di più lesioni, o croste della lesione.
La conferma dell’infezione da mpox è basata su test PCR e/o real-time PCR, usati da soli o in combinazione col sequenziamento. I test sierologici sono utili, ma da soli non sono sufficienti per la diagnosi di infezione da mpox. I laboratori per l’esecuzione dei test diagnostici devono avere dei requisiti minimi fondamentali di biosicurezza e capacità diagnostiche adeguate.
I casi di mpox devono:
Per la gestione dei rifiuti urbani (domestici) dei malati di mpox si raccomanda di interrompere la raccolta differenziata, indipendentemente dalla loro natura (vetro, metallo, rifiuti organici, plastica, carta, ecc.), con l’accortezza di confezionarli in modo da non danneggiare e/o contaminare esternamente i sacchi (utilizzando ad esempio guanti monouso).
In presenza di oggetti taglienti, a punta o comunque in grado di provocare lacerazioni dell’involucro (oggetti o frammenti in vetro o metallo), si raccomanda di evitare di produrre lacerazioni dei sacchi, con conseguente rischio di fuoriuscita del loro contenuto, ad esempio avvolgendoli in carta.
È inoltre opportuno raccogliere tutti i rifiuti personali (come fazzoletti usati, bende/garze venute a contatto con i fluidi corporei o le lesioni cutanee) e i panni monouso utilizzati per la pulizia ed inserirli in una busta separata e chiusa, prima di essere introdotti nel sacco dei rifiuti indifferenziati. Infine, dovranno essere utilizzati almeno due sacchetti uno dentro l’altro o in numero maggiore in dipendenza della loro resistenza meccanica. Tale scelta è indicata per limitare il più possibile errori nella raccolta e nel conferimento dei rifiuti a salvaguardia della sicurezza in ambito domestico e della salute degli operatori ecologici addetti alla raccolta dei rifiuti.
Sì, sono disponibili vaccini contro mpox nel nostro Paese.
È necessario consultare sempre il proprio medico per le indicazioni riguardanti la malattia ed eventuali misure farmacologiche di supporto, come farmaci per il dolore o la febbre. Specifici antivirali possono essere presi in considerazione a giudizio del medico curante, in casi selezionati.
Molti anni di ricerca sulle terapie per il vaiolo hanno portato a sviluppare prodotti utilizzabili anche per il trattamento di Mpox.
Un antivirale sviluppato per il trattamento del vaiolo (tecovirimat) è stato approvato per il trattamento di Mpox sia nel gennaio 2022, dall'Agenzia europea per i medicinali (EMA), sia a marzo 2022, dall’Agenzia Italiana del Farmaco.
Mpox può essere trasmesso a chiunque, indipendentemente dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere, attraverso il contatto con fluidi corporei, contatto con le lesioni o oggetti condivisi.
Può diffondersi da persona a persona attraverso il contatto fisico stretto, anche attraverso baci, abbracci, sesso orale e penetrativo vaginale o anale con una persona infetta. Chiunque abbia eruzioni cutanee o lesioni cutanee nuove e insolite deve evitare il contatto sessuale fino a quando non sono state escluse infezioni a trasmissione sessuale (IST) e mpox.
Mpox può essere simile ad altre malattie infettive come la varicella, l'herpes e la sifilide. Molti casi sono stati identificati dai centri clinici per le malattie a trasmissione sessuale. L'eruzione cutanea può presentarsi con scarse lesioni e/o limitate solo alle aree genitali o peri-anali, bocca, gola.
Sebbene il virus di mpox sia stato riscontrato nello sperma, attualmente non è noto se possa essere trasmesso attraverso lo sperma o i fluidi vaginali.
L’OMS consiglia alle persone con mpox di usare il preservativo per 12 settimane dopo la guarigione, finché non si saprà di più sui livelli del virus e sulla potenziale infettività dello sperma. Indossare il preservativo protegge inoltre da una serie di altre malattie sessualmente trasmissibili.
Il virus non si diffonde solo attraverso il contatto sessuale ma anche attraverso qualsiasi forma di contatto stretto con una persona malata. Le persone conviventi sono quelle più a rischio.
Chiunque abbia un contatto stretto con un caso di mpox è a rischio di infezione.
Se non trattata l'HIV può indebolire il sistema immunitario. Ci sono evidenze che essere immunocompromessi può aumentare il rischio di contrarre l'infezione se esposti al virus di mpox e di contrarre una forma grave di malattia.
Le persone con HIV, che conoscono il loro stato sierologico, hanno accesso alle cure e sono correttamente in trattamento, possono raggiungere una viremia stabilmente soppressa. Ciò significa che il loro sistema immunitario è meno vulnerabile ad altre infezioni di quanto lo sarebbe senza trattamento.
A livello globale sono stati segnalati alcuni casi di nuove infezioni in persone che in precedenza avevano già contratto la malattia.
Chi ha già avuto mpox in passato, dovrebbe prendere tutte le precauzioni per evitare l'esposizione ed essere nuovamente infettato.
I bambini possono contrarre mpox se hanno un contatto stretto con una persona sintomatica. I bambini sono in genere più inclini a malattie gravi rispetto agli adolescenti e agli adulti. L'eruzione cutanea da mpox può essere confusa con altre malattie infantili comuni, come la varicella e altre infezioni virali. I bambini devono essere attentamente monitorati fino alla guarigione. Se un bambino viene ricoverato in ospedale, un genitore o un caregiver sano e a basso rischio di mpox potrà isolarsi con lui. Sono pochi i bambini con mpox.
Le informazioni disponibili suggeriscono che contrarre mpox durante la gravidanza può essere pericoloso per il feto e il neonato.
Le donne in gravidanza devono evitare il contatto stretto con chiunque abbia la malattia. In caso di esposizione a un caso o se si sviluppano sintomi compatibili con mpox, contattare il medico curante per accedere ai test diagnostici e alle cure del caso.
Esistono protocolli rigorosi per le persone che donano il sangue. In Italia, non sono stati segnalati casi di trasmissione di mpox attraverso trasfusioni di sangue.
La seconda emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale (PHEIC - Public Emergency of International Concern) per mpox è stata dichiarata dall'OMS a causa della situazione epidemiologica delle infezioni nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) e in un numero crescente di Paesi dell'Africa dovuti ad un clade virale diverso da quello responsabile dell’epidemia del 2022. I nuovi casi di malattia mpox registrati a partire da settembre sono dovuti ai clade 1a e b; in particolare, la l’OMS ha deciso di dichiarare un’emergenza di sanità pubblica in seguito all’aumento di casi dovuti al nuovo sottogruppo denominato clade 1b.
Casi confermati di infezione da MPXV clade 1b sono stati segnalati, al 15 agosto 2024, in quattro Paesi vicini alla RDC che non avevano mai segnalato l'Mpox: Burundi, Kenya, Ruanda e Uganda, con il potenziale rischio di una rapida estensione della diffusione del virus. Si ritiene che il numero reale dei casi sia sottostimato a causa della importante sotto diagnosi (gran parte dei casi clinicamente compatibili non è stata testata) e della sotto notifica dei casi.
Secondo l'ECDC, nei Paesi UE/SEE Il rischio complessivo per la popolazione generale è attualmente valutato basso, poiché vi è una probabilità molto bassa di contrarre il virus.
Tuttavia la probabilità di infezione da MPXV clade I per chi viene a contatto ravvicinato con casi importati è elevata, mentre la gravità della malattia, considerata generalmente bassa, risulta essere moderata per gli individui con patologie di base o immunocompromessi e quelli con un'infezione da HIV non trattata (valutazione del rischio ECDC, 16 agosto 2024).
I cittadini europei che viaggiano nei paesi colpiti dall’epidemia e hanno contatti stretti (operatori sanitari, familiari o altri contatti stretti e/o persone con più partner sessuali) con le persone provenienti o che vivono in zone a rischio, hanno un'elevata probabilità di contrarre l’infezione da MPXV sottogruppo clade I, mentre la probabilità di infezione è bassa quando si evitano i contatti con le comunità colpite. La gravità della malattia è considerata bassa ed il rischio complessivo va da basso a moderato (valutazione del rischio Ecdc, 16 agosto 2024)
Le raccomandazioni per chi viaggia in paesi con circolazione nota di MPVX sono quelle di evitare la partecipazione ad eventi con assembramenti, astenersi da rapporti sessuali o altri contatti ravvicinati con persone con possibile o nota infezione da mpox e con quelle con lesioni visibili o altri sintomi compatibili con mpox.
Inoltre, si raccomanda di evitare i contatti con animali selvatici in particolare quelli malati o morti (inclusa la loro carne e il loro sangue). Qualsiasi cibo contenente parti di animali o carne deve essere cotto completamente prima di essere mangiato.
Si consiglia, inoltre, di lavare spesso le mani con acqua e sapone o con una soluzione a base di alcol.
In Italia, alla data dell’8 agosto 2024 non risultano segnalati casi appartenenti al Clade I.
I dati epidemiologici aggiornati sono disponibili consultando l’Area tematica Mpox al link di seguito.
Per quanto riguarda la situazione internazionale sono diponibili approfondimenti alle pagine:
Per approfondire