Terminato l’iter di confronto con le Regioni e le PA, il Piano Oncologico Nazionale - documento di pianificazione e indirizzo per la prevenzione e il contrasto del cancro 2023-2027 è stato adottato il 26 gennaio 2023 con Intesa in Conferenza Stato-Regioni.
Sviluppato secondo un approccio globale e intersettoriale, con una maggiore integrazione tra prevenzione, diagnosi precoce e presa in carico, compreso il miglioramento delle cure e la prevenzione delle recidive, il Piano pone l’attenzione sulla centralità del malato e sulla riduzione o eliminazione delle disuguaglianze nell’accesso agli interventi di prevenzione e cura.
Individua obiettivi e linee strategiche in coerenza con il Piano europeo contro il cancro e dovrà ora essere recepito con provvedimenti propri dalle Regioni e dalle Province autonome che adotteranno le soluzioni organizzative più idonee in relazione alle esigenze della propria programmazione.
Di seguito una sintesi dei principali contenuti del PON.
Obiettivi
Tra i numerosi obiettivi il PON prevede di completare l’iter di istituzione del registro tumori nazionale e di garantire il processo di costituzione e la piena funzionalità organizzativa in tutte le aree del paese della Rete dei registri tumori regionali. La produzione di dati rappresentativi di tutti i tumori insorgenti nella popolazione residente in un territorio rappresenta una base informativa unica ed essenziale e per sostenere l’attività di ricerca e di governo in ambito oncologico.
Prevenzione primaria
Per quanto riguarda la prevenzione primaria, nel documento, secondo quanto previsto anche dal Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025, viene dato ampio spazio al consolidamento delle azioni per favorire stili di vita salutari nei contesti di vita, partendo dall’ambiente scolastico fino ai luoghi di lavoro. Viene posta particolare attenzione al contrasto al tabagismo e al consumo dannoso e rischioso di alcol, nonché alla promozione dell’attività fisica e della sana alimentazione.
Politiche ambientali
Nell’ottica dell’approccio One Health si prevede di perfezionare le politiche ambientali volte a rendere le città più sane, rafforzando la mobilità sostenibile e le azioni di miglioramento della qualità dell’aria, nonché di promuovere interventi per la prevenzione e riduzione delle esposizioni ambientali (indoor e outdoor) e antropiche dannose per la salute, anche nel settore delle radiazioni ionizzanti e non.
Rafforzamento interventi per aumentare coperture vaccinali contro gli agenti infettivi
Altro punto cardine è rappresentato dal rafforzamento degli interventi per aumentare le coperture vaccinali contro gli agenti infettivi (come il Papilloma virus e iL virus dell’epatite B) che causano tumori, recuperando anche quanto è stato perso a causa della pandemia (soprattutto le profilassi dell’età adolescenziale, in particolare per HPV).
Prevenzione secondaria
Per quanto riguarda la prevenzione secondaria, circa l’80-90% della popolazione italiana in età target per lo screening mammografico e per quello cervicale – e oltre il 75% di quella per lo screening colorettale – risultava regolarmente invitata prima della pandemia. Tuttavia, con l’emergenza sanitaria legata a Covid-19 si è assistito ad una diminuzione dell’offerta e per questo nel Piano oncologico si prevede il potenziamento dei programmi organizzati di screening, anche avvalendosi delle nuove Case di Comunità previste dal PNRR e normate col DM 77. Tra gli obiettivi c’è quello di allargare le fasce d’età per gli screening mammografico e colorettale e quello di identificare precocemente i soggetti a rischio eredo familiare, anche attraverso specifici PDTA.
Assistenza e presa in carico complessiva del paziente
A fianco delle attività di promozione della salute e prevenzione, nel Piano oncologico viene, inoltre, favorita un’assistenza sempre più domiciliare e integrata con l’ospedale e i servizi territoriali, attraverso la razionalizzazione dei processi di presa in carico e la definizione dei relativi aspetti operativi, consentendo di erogare servizi anche a distanza mediante team multiprofessionali. Ampio spazio è, infatti, dedicato al percorso del malato oncologico con particolare attenzione all’integrazione del percorso diagnostico-terapeutico, alla continuità assistenziale sul territorio, alle reti oncologiche e alla rete nazionale dei tumori rari (tumori rari solidi dell’adulto, tumori onco-ematologici, tumori pediatrici) al fine di potenziare l’assistenza per chi è affetto da forme rare di tumore e per i pazienti fragili, alla riabilitazione per i malati oncologici, alle cure palliative, allo sviluppo e implementazione della psico-oncologia, al ruolo del supporto nutrizionale, al follow up e alla qualità della vita e reinserimento sociale dei malati e dei lungo viventi oncologici e dei guariti dal cancro.
Il PON sottolinea il ruolo fondamentale dei PDTA, organizzati secondo il modello Hub & Spoke per assicurare la presa in carico complessiva del paziente in tutte le fasi, la necessità di completare l’implementazione in tutte le Regioni delle Reti Oncologiche, per garantire equità di accesso alle cure, nonché il valore della collaborazione multidisciplinare e multiprofessionale e del coinvolgimento delle associazioni di pazienti.
Potenziamento della ricerca
Nel documento è dato risalto alle iniziative per il potenziamento della ricerca in relazione a nuove acquisizioni nel campo della prevenzione personalizzata e della diagnosi precoce del cancro, degli scenari generati dalla ricerca omica, delle tecnologie di diagnostica per immagini e delle tecnologie terapeutiche, delle strategie multidimensionali e multiprofessionali dei processi assistenziali.
Transizione digitale e ammodernamento tecnologico
Per quanto riguarda la transizione digitale è prevista l’implementazione dei diversi servizi di telemedicina anche nel setting domiciliare, attraverso la razionalizzazione dei processi di presa in carico e la definizione dei relativi aspetti operativi.
Relativamente all’ammodernamento tecnologico in ambito oncologico, nel Piano è rivolta particolare attenzione non solo al rinnovo delle apparecchiature diagnostiche, ma anche alla disponibilità di medici specialisti e personale sanitario non medico adeguatamente formato.
Verrà inoltre favorito lo sviluppo di piattaforme per la registrazione, l’integrazione e l’elaborazione di dati clinici, genomici, di imaging e di trattamento, al fine del miglioramento dei processi diagnostici e terapeutici.
Formazione e comunicazione
Formazione e comunicazione sono considerati tra i migliori investimenti per garantire alti livelli di performance. Il Piano propone, quindi, di prevedere interventi formativi riguardanti i modelli assistenziali, le innovazioni tecnologiche e gli aspetti indispensabili di umanizzazione e di rispetto della persona, raccomandando la definizione di profili di ruolo del personale sanitario dedicato, in termini di competenze necessarie a garantire l’efficacia e l’efficienza dei percorsi di diagnosi e cura. Viene allo stesso tempo sottolineata l’importanza della sensibilizzazione e del coinvolgimento della popolazione generale, attraverso campagne di informazione mirate all’empowerment del cittadino e all’incremento dell’health literacy riguardo prevenzione, ricerca e assistenza oncologica.
Approccio multidisciplinare
L’attuazione del documento di indirizzo e pianificazione consentirà di rafforzare l’azione di controllo del cancro, anche consolidando e integrando quanto sancito dall’Accordo Stato Regioni del 17 aprile 2019 sulla “Revisione delle Linee Guida Organizzative e delle raccomandazioni per la Rete Oncologica che integra l’attività ospedaliera per acuti e post-acuti con l’organizzazione territoriale” che mira a favorire il consolidamento, in tutte le Regioni, di un modello organizzativo che prevede un approccio multi-disciplinare con l’integrazione delle differenti specialità in un team tumore specifico per la gestione clinica dei pazienti.
Il paziente oncologico necessita infatti, in ragione della complessità e della natura delle problematiche che si trova ad affrontare e della loro intensità e durata, di una presa in carico globale ed una gestione integrata dei propri percorsi diagnostico-terapeutici.
In questa ottica, un importante intervento è stato reso possibile dall’attuazione di quanto previsto dal Decreto del Ministro della salute 18 maggio 2021, che stabilisce le modalità di accesso e i requisiti per l'erogazione delle risorse del fondo, pari a 20 milioni di euro annui, stanziato dalla legge di Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023 del 30 dicembre 2020, n. 178, all’art 1, commi 479 e 480, destinato al rimborso di test genomici per il carcinoma mammario ormone-responsivo in stadio precoce.
Tali test genomici rappresentano un valido ulteriore strumento decisionale, in aggiunta ai parametri clinici, istopatologici e strumentali, a disposizione dei clinici che hanno in cura pazienti con carcinoma invasivo della mammella in stadio precoce per la le quali non è chiara l’utilità di una chemioterapia in aggiunta alla endocrino-terapia. L’attuazione da parte delle Regioni delle previsioni del DM permette alle pazienti che presentano una forma tumore della mammella in fase iniziale che corrisponde ai criteri individuati dal provvedimento di accedere gratuitamente ai test genomici su tutto il territorio nazionale, consentendo di decidere, in base al rischio di recidiva, di escludere la chemioterapia in aggiunta alla terapia ormonale dopo l’intervento chirurgico, evitando soprattutto sofferenze e tossicità non necessarie e con anche risparmio di risorse per il servizio sanitario
Inoltre con Decreto del ministero della salute, di concerto con il ministero dell’economia, del 30 settembre 2022 è stata data attuazione alla legge n. 234 del 2021, art.1, comma 684 che prevede l’istituzione, nello stato di previsione del Ministero della salute, di un fondo denominato Fondo per i test di Next-Generation Sequencing, con una dotazione pari a 5 milioni di euro per gli anni 2022 e 2023, destinata all’utilizzo della tecnologia di sequenziamento genomico esteso (NGS) per la diagnosi molecolare del carcinoma non a piccole cellule non squamoso (adenocarcinoma) metastatico del polmone, al fine di una appropriata scelta terapeutica con beneficio clinico della terapia prescritta sulla base della profilazione molecolare in termini di efficacia, di tossicità e di impatto sulla qualità di vita del paziente.
L’art. 1, comma 539, della legge 29 dicembre 2022, n. 197 “Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025”, ha previsto di incrementare di 200.000 euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025 lo stanziamento del “Fondo per i test di Next-Generation Sequencing” da destinare al potenziamento dei test NGS per la profilazione genomica del colangiocarcinoma. È in corso l’iter per l’adozione del decreto del Ministro della salute che dovrà definire criteri e modalità di riparto delle risorse e monitoraggio del loro impiego.
Data di ultimo aggiornamento 7 febbraio 2023