Home / Screening, esami sicuri, affidabili e attendibili

Screening, esami sicuri, affidabili e attendibili


screening


I programmi di screening oncologico sono interventi di sanità pubblica, nei quali il sistema sanitario offre attivamente, gratuitamente e sistematicamente un percorso organizzato di prevenzione secondaria per individuare precocemente un tumore, o i suoi precursori, permettendo così di intervenire tempestivamente su di esso.

L’obiettivo principale dei programmi di screening è ridurre la mortalità per tumore attraverso una diagnosi precoce. In campo oncologico, cioè quando si parla di tumori, effettuare una diagnosi precoce è essenziale per aumentare l’efficacia delle cure e la possibilità di guarigione.

Gli screening, le malattie da individuare e gli esami utilizzati, devono corrispondere a precise caratteristiche.

Quando lo screening è possibile

La malattia da individuare con lo screening deve essere curabile o, comunque, il suo decorso deve poter essere modificato grazie alla diagnosi precoce. Per una persona non c’è alcuna utilità nel ricevere una diagnosi anticipata della malattia se non si è in grado di migliorarne il decorso. Per questo gli screening condotti in Italia sono basati su solide prove scientifiche di efficacia e sono organizzati in “programmi di screening”.

Gli screening oncologici sono offerti dal SSN a persone appartenenti a fasce di età considerate, sulla base di evidenze scientifiche, a maggior rischio di insorgenza della patologia.

I programmi di screening devono utilizzare esami:

  • sicuri: la maggior parte delle persone che si sottopongono ai test di screening è sana, perciò è fondamentale che gli esami abbiano il più basso livello possibile di effetti collaterali e rischi
  • accettabili: è difficile che una persona che ritiene di essere sana si sottoponga a esami fastidiosi o complessi; all’interno degli screening è, dunque, necessario scegliere test che siano quanto più accettabili per i cittadini
  • attendibili: devono permettere di identificare le persone malate con la maggiore precisione possibile ma, rivolgendosi a persone quasi certamente sane, soprattutto non devono diagnosticare erroneamente una malattia in chi non ne è affetto.

Per rispettare questi principi, i programmi di screening:

  • si rivolgono alle persone a maggior rischio di sviluppare una determinata patologia
  • sono effettuati a intervalli regolari. Perché una malattia possa essere diagnosticata in modo precoce è fondamentale che gli screening siano riproposti per tutto l’arco di tempo in cui:
  1. la malattia ha maggiori probabilità di svilupparsi
  2. un eventuale intervento terapeutico dia effettivi vantaggi in termini di guadagno di tempo e/o di qualità di vita.
  • sono articolati in più livelli. I test impiegati negli screening hanno caratteristiche tali che una eventuale positività all’esame non equivale a una diagnosi certa di malattia. Per questo, in caso di positività, tutti gli screening prevedono specifici esami di approfondimento che diano una diagnosi definitiva. Inoltre, in caso di ulteriore conferma, prevedono un preciso iter terapeutico che garantisca omogeneità di trattamento a tutti i cittadini.
  • rispettano le evidenze scientifiche. Tutti i passaggi all’interno degli screening sono effettuati secondo le indicazioni della ricerca scientifica.

E’ importante sapere che:

  • i test iniziali di screening non bastano da soli a diagnosticare una malattia: servono unicamente a individuare quelle persone per le quali sarà necessario fare altri esami di approfondimento;
  • fare un test di screening non significa impedire automaticamente l’insorgenza di un tumore, però permette di intervenire precocemente e in modo meno traumatico, offrendo migliori possibilità di terapia e maggiore probabilità di guarigione;
  • è necessario ripetere i controlli periodicamente, perché, anche se al momento del test la malattia non è presente, un tumore potrebbe sempre svilupparsi successivamente.

In Italia gli screening oncologici sono offerti gratuitamente alle persone appartenenti alle fasce di età considerate a maggior rischio, nel rispetto del DPCM 12 gennaio 2017  sui nuovi Livelli essenziali di assistenza (Allegato 1- Livello Prevenzione Collettiva e Sanità Pubblica - area  F "Sorveglianza e prevenzione delle malattie croniche, inclusi la promozione di stili di vita sani ed i programmi organizzati di screening; sorveglianza e prevenzione nutrizionale").

Per approfondire



Data di ultimo aggiornamento 2 febbraio 2023



Condividi

Tag associati a questa pagina