Il tumore della cervice uterina si può prevenire con la vaccinazione per il papillomavirus umano (HPV) e può essere trattato tempestivamente prima che evolva in carcinoma se diagnosticato precocemente attraverso lo screening.
Il cancro della cervice uterina è un tumore della sfera genitale femminile che colpisce la parte più esterna dell’utero (detta anche collo o portio), quella cioè facilmente esplorabile con la visita ginecologica.
Il tumore è causato da un’infezione da papillomavirus umano (HPV), che si trasmette per via sessuale ed è molto frequente soprattutto nelle persone giovani.
La maggior parte delle infezioni regredisce spontaneamente; quando l’infezione persiste nel tempo si formano lesioni nel collo dell’utero, che possono evolvere in cancro. Il rischio di cancro dipende fortemente dal tipo di virus HPV che ha causato l’infezione ma è favorito tra l’altro da scarso accesso alla prevenzione, inizio precoce dell'attività sessuale e partner sessuali multipli, fumo di sigaretta, condizioni di immunodeficienza, presenza in famiglia di parenti stretti affetti da questo tumore, uso prolungato di contraccettivi orali, dieta povera di frutta e verdura, obesità.
In Italia sono stimati nel 2020 circa 2.400 nuovi casi, pari all’1,3% di tutti i tumori incidenti nelle donne (I numeri del cancro in Italia 2020). La probabilità di guarire dopo una diagnosi di tumore del collo dell’utero in Italia è pari a circa il 64% (I numeri del cancro in Italia 2022).
In Italia sono circa 51.000 le persone con pregressa diagnosi di tumore della cervice uterina. (I numeri del cancro in Italia 2021).
Per approfondire di più consulta la pagina Screening per il cancro del collo dell'utero.
Il cancro della cervice uterina è il primo tumore per cui sia stata riconosciuta una causa infettiva. Origina infatti da lesioni causate da infezioni da Papillomavirus umano (HPV), un virus molto comune che si trasmette prevalentemente per via sessuale.
Il Rapporto Aiom “I numeri del cancro in Italia 2022” indica che, secondo i dati riportati dall’International HPV Reference Center, sono piu di 225 i tipi di HPV ad oggi identificati: alcuni di essi sono responsabili di lesioni benigne come i condilomi (HPV tipo 6 e 11), altri sono in grado di produrre lesioni pre-invasive (displasie) e invasive, cioè il tumore della cervice uterina (specie i virus di tipo 16 e 18).
L'infezione da Papillomavirus è la più frequente tra le infezioni sessualmente trasmesse. Tuttavia, soltanto una piccola parte delle infezioni (circa il 10%) può evolvere verso forme tumorali, specie in presenza di alcuni cofattori (fumo di sigaretta).
La maggior parte delle infezioni, invece, è transitoria e guarisce spesso spontaneamente.
In genere il tempo che intercorre tra l’infezione e l’insorgenza delle lesioni precancerose è lungo (alcuni anni); perchè si sviluppi il tumore della cervice vero e proprio possono invece occorrere decenni.
Questi lunghi tempi consentono di attuare con efficacia i test di screening (pap-test e HPV-DNA test) e di avere ottimi risultati in termini di prevenzione. Ovviamente, l’adesione al programma nazionale di vaccinazione contro il papilloma virus consentirà un maggior livello di protezione della popolazione vaccinata..
La diagnosi di cancro del collo dell’utero si avvale di diverse indagini:
Il tipo di terapia impiegata nei pazienti con cancro del collo dell’utero dipende soprattutto dallo stadio del tumore.
A seconda dei casi può comprendere:
Il cancro della cervice uterina, specie nella sua fase avanzata, può presentare numerose complicanze.
Le più comuni sono:
La prevenzione primaria del cancro della cervice uterina si ottiene attraverso la vaccinazione contro il Papilloma virus, che protegge dalla maggior parte delle forme tumorali legate a questo virus.
La diagnosi precoce rappresenta un’arma altrettanto efficace nella prevenzione di questo tumore. In Italia la diffusione del Pap-test, a partire dagli anni '60 e, soprattutto, l'avvio dei programmi di screening organizzato hanno rappresentato i principali fattori di riduzione dell'incidenza e ancor più della mortalità per questa neoplasia.
Attualmente i test impiegati nello screening per il tumore del collo dell’utero nel nostro Paese sono il Pap-test e il test per Papilloma virus (HPV-DNA test), la cui offerta varia in base all’età.
Per approfondire
Data di ultimo aggiornamento 2 febbraio 2023