Bufale e disinformazione sono molto pericolose quando riguardano la salute e spesso non è facile distinguerle tra milioni di informazioni. In queste pagine facciamo chiarezza sulle fake news più diffuse, smentendole alla luce delle evidenze disponibili.
Tutte le informazioni sono verificate dagli esperti del ministero della Salute e/o dell’Istituto superiore di sanità e sono basate su evidenze scientifiche, normative, documentazioni nazionali e internazionali disponibili alla data di pubblicazione di ogni notizia.
La mammografia emette radiazioni e fa venire il tumore il seno
Gli screening per il tumore al seno, tra cui la mammografia, salvano la vita.
Le apparecchiature utilizzate nei Centri dove si fanno screening mammografici sono sicure e le radiazioni emesse sono, grazie ai progressi tecnologici, drasticamente ridotte. Inoltre, data la periodicità consigliata per l’esecuzione della mammografia (ogni 2 anni) i benefici di una diagnosi precoce sovrastano i possibili rischi legati alle radiazioni.
Il tumore del collo dell’utero colpisce le donne più avanti con gli anni quindi le giovani non devono preoccuparsi di fare i controlli ginecologici
Questo tumore è frequente nella fascia giovanile di età (4% dei casi, quinta neoplasia più frequente).
Il tumore della cervice uterina si può prevenire con la vaccinazione per il papillomavirus umano (HPV) e può essere trattato tempestivamente prima che evolva in carcinoma se diagnosticato precocemente attraverso lo screening.
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Gli screening per il tumore di seno, collo dell’utero e colon-retto sono tutti a pagamento
In Italia gli screening oncologici sono offerti gratuitamente alle persone appartenenti alle fasce di età considerate a maggior rischio, nel rispetto del DPCM 12 gennaio 2017 sui nuovi Livelli essenziali di assistenza.
Lo screening per la diagnosi precoce del tumore mammario si rivolge alle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni e si esegue con una mammografia ogni 2 anni. In alcune Regioni si sta sperimentando l’efficacia in una fascia di età più ampia, quella compresa tra i 45 e i 74 anni.
Il test di screening per la diagnosi precoce del tumore del colon-retto, utilizzato nella quasi totalità dei programmi di screening, è il test del sangue occulto nelle feci, eseguito ogni 2 anni nelle persone tra i 50 e i 69 anni. In alcune Regioni l’offerta dell’esame è stata ampliata fino a 74 anni.
Il test impiegato finora per lo screening del tumore del collo dell’utero è il Pap-test, offerto ogni 3 anni alle donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni. Recenti evidenze scientifiche hanno dimostrato che sopra i 30 anni è più costo-efficace il test il test per Papilloma virus (HPV-DNA test) effettuato ogni 5 anni, pertanto i programmi di screening italiani stanno adottando gradualmente questo test al posto del Pap test per lo screening del tumore della cervice nelle donne sopra i 30 anni. Tra i 25 e i 29 anni di età, invece, il test di screening utilizzato rimane il Pap-test.
I programmi di screening sono articolati in più livelli. I test impiegati hanno caratteristiche tali che una eventuale positività all’esame non equivale a una diagnosi certa di malattia. Per questo, in caso di positività, tutti gli screening prevedono specifici esami di approfondimento che diano una diagnosi definitiva. Se la diagnosi viene confermata, il paziente viene indirizzato a effettuare un trattamento e gli vengono date le informazioni necessarie a proseguire il percorso di assistenza.
Per saperne di più consulta: Screening
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