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L'11 maggio 2023 l'Oms ha dichiarato la fine dell'emergenza sanitaria globale di Mpox, iniziata il 23 luglio 2022. L'OMS sottolinea, però, la necessità di non abbassare la guardia, in quanto Mpox resta comunque una minaccia per la salute. 

Mpox umano è stato identificato per la prima volta negli esseri umani nel 1970 nella Repubblica Democratica del Congo, in un bambino di 9 anni in una regione in cui il vaiolo era stato eliminato nel 1968. Da allora, la maggior parte dei casi è stata segnalata dalle regioni rurali della foresta pluviale del bacino del Congo; in particolare nella Repubblica Democratica del Congo, sono stati segnalati casi umani sempre più numerosi in tutta l'Africa centrale e occidentale.

Dal 1970 sono stati segnalati casi umani di Mpox in 11 paesi africani: Benin, Camerun, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Gabon, Costa d'Avorio, Liberia, Nigeria, Repubblica del Congo, Sierra Leone e Sud Sudan. Nel 1996-97 è stato segnalato un focolaio nella Repubblica Democratica del Congo con un tasso di letalità dei casi più basso e un tasso di attacco più elevato del solito. In questo evento è stato riscontrato un concomitante focolaio di varicella (causata dal virus della varicella, che non è un orthopoxvirus) e di vaiolo delle scimmie, che potrebbe spiegare cambiamenti reali o apparenti nella dinamica di trasmissione. Dal 2017, la Nigeria ha subito un'ampia epidemia, con oltre 500 casi sospetti e oltre 200 casi confermati e un tasso di letalità di circa il 3%.

Nel 2003, il primo focolaio di Mpox al di fuori dell'Africa si è verificato negli Stati Uniti d'America ed è stato collegato al contatto con cani della prateria infetti. Questi animali domestici erano stati ospitati con ratti e ghiri gambiani, importati nel paese dal Ghana. Questo focolaio ha portato a oltre 70 casi di M\pox negli Stati Uniti. Il vaiolo delle scimmie è stato segnalato anche nei viaggiatori dalla Nigeria, in Israele a settembre 2018, nel Regno Unito a settembre 2018, dicembre 2019, maggio 2021 e maggio 2022, a Singapore a maggio 2019, e negli Stati Uniti d'America a luglio e novembre 2021.
Nel maggio 2022 sono stati identificati più casi di Mpox in diversi Paesi non endemici.  

Mpox è una zoonosi virale (il virus è trasmesso all'uomo dagli animali) con sintomi simili a quelli osservati in passato nei pazienti con vaiolo, sebbene clinicamente sia meno grave. Il vaiolo, infatti, si trasmetteva più facilmente ed era più letale poiché circa il 30% dei pazienti moriva. Con l'eradicazione del vaiolo nel 1980 e la successiva cessazione della vaccinazione, il virus Mpox è emerso come il più importante Orthopoxvirus per la salute pubblica. Si tratta di un virus a DNA a doppio filamento avvolto, appartenente alla famiglia Poxviridae. 

Per la maggior parte delle persone, comunque, Mpox è una malattia lieve-moderata e autolimitante.

Mpox si trova principalmente nell'Africa centrale e occidentale, spesso in prossimità delle foreste pluviali tropicali, ed è apparso sempre più nelle aree urbane. 

Gli ospiti animali includono una serie di roditori e primati non umani.

Esistono due distinti clade genetici del virus del vaiolo delle scimmie:

  • il clade dell'Africa centrale (bacino del Congo)
  • il clade dell'Africa occidentale. 

Il clade del bacino del Congo ha storicamente causato malattie più gravi e si pensava che fosse più trasmissibile. La divisione geografica tra i due clade è stata finora in Camerun, l'unico paese in cui sono stati trovati entrambi i virus.


Nelle aree endemiche, la circolazione di Mpox è probabilmente mantenuta attraverso diversi mammiferi tra i quali i primati, con occasionali eventi di trasmissione all'uomo attraverso il morso o il contatto diretto con il sangue, la carne, i fluidi corporei o le lesioni cutanee/mucose degli animali infetti.

Varie specie animali sono state identificate come suscettibili al virus del vaiolo delle scimmie, inclusi scoiattoli, ratti del Gambia, ghiri, primati non umani e altre specie. Non sono noti i serbatoi esatti e come viene mantenuta la circolazione del virus in natura.

La trasmissione interumana attraverso il contatto fisico stretto, compresa l'attività sessuale, è un fattore significativo nell'attuale epidemia.

Mpox, può essere trasmesso a chiunque, indipendentemente dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere, attraverso il contatto con fluidi corporei, contatto con lesioni o oggetti condivisi.

Si definisce contatto una persona che ha avuto una o più delle seguenti esposizioni con un caso probabile o confermato di vaiolo delle scimmie durante il periodo di infettività del caso indice:

  • contatto fisico diretto pelle a pelle (come toccarsi, abbracciarsi, baciarsi, contatti intimi o sessuali)
  • contatto con materiali contaminati quali indumenti o biancheria da letto, compreso il contatto con materiale disperso da biancheria o superfici durante la manipolazione della biancheria da letto o durante la pulizia di ambienti contaminati
  • esposizione respiratoria diretta, faccia a faccia, ravvicinata
  • esposizione respiratoria (cioè possibile inalazione) o esposizione della mucosa oculare a materiale lesionale (ad es, croste) di una persona infetta.

Per la maggior parte delle persone, Mpox è una malattia lieve-moderata e autolimitante.  

La malattia spesso si manifesta con i seguenti sintomi generici iniziali:

  • febbre
  • sonnolenza
  • mialgia
  • astenia
  • cefalea
  • linfonodi ingrossati

Solitamente, entro tre giorni dalla comparsa dei sintomi generici iniziali, dal sito dell'infezione primaria inizia un'eruzione maculopapulare che tende a diffondersi rapidamente ad altre parti del corpo, sebbene questa non sia la regola.

Nell’attuale focolaio epidemico, la distribuzione è atipica, predominano le lesioni ano-genitali, seguono troncobraccia gambe, viso e palmi delle mani e dei piedi. Le lesioni cutanee non seguono una distribuzione precisa e l’eruzione è asincrona, con lesioni in diversa fase di evoluzione, presenti contemporaneamente. I palmi delle mani e le piante dei piedi sono coinvolti nei casi di eruzione cutanea disseminata.

Le lesioni cutanee, da poche unità fino a centinaia, spesso si presentano dapprima come macule, poi si evolvono in papule, vescicole e pustole, talvolta con aspetto depresso, e croste, che successivamente cadono, mettendo fine al periodo di contagiosità.

Si può anche osservare enantema (eruzione) della mucosa orale ed oftalmica.


La diagnosi clinica differenziale che deve essere considerata include altre malattie da eruzione cutanea, come la varicella, il morbillo, le infezioni batteriche della pelle, la scabbia, la sifilide e le allergie associate ai farmaci. La linfoadenopatia (ingrossamento dei linfonodi), ad esempio nella regione cervicale o inguinale, durante la fase prodromica della malattia può essere una caratteristica clinica per distinguere il vaiolo delle scimmie dalla varicella o dal vaiolo.

La conferma di Mpox dipende dal tipo e dalla qualità del campione e dal tipo di test di laboratorio. La reazione a catena della polimerasi (PCR) è il test di laboratorio preferito data la sua accuratezza e sensibilità. 

In presenza di un quadro clinico riconducibile a Mpox non è necessario attendere i risultati di laboratorio negativi per le cause comuni sopra elencate di eruzione cutanea per classificare un caso come sospetto. Inoltre, poiché sono note co-infezioni con altri patogeni, l'identificazione di un patogeno alternativo, quale causa della malattia esantematica, non deve precludere l’effettuazione di un test per la ricerca di Mpox virus, quando sussista un sostanziale sospetto di Mpox supportato dalle informazioni anamnestiche, dalla presentazione clinica o dalla possibile esposizione a un caso di Mpox.

Per saperne di più


È necessario consultare sempre il proprio medico per le indicazioni riguardanti la malattia ed eventuali misure farmacologiche. Specifici antivirali possono essere presi in considerazione a giudizio del medico curante, in casi selezionati.

Molti anni di ricerca sulle terapie per il vaiolo hanno portato a sviluppare prodotti utilizzabili anche per il trattamento di Mpox. Un antivirale sviluppato per il trattamento del vaiolo (tecovirimat) è stato approvato per il trattamento di Mpox, nel gennaio 2022, dall'Agenzia europea per i medicinali (EMA). Non è ancora ampiamente disponibile.


Prevenzione e sorveglianza

La sorveglianza e la rapida identificazione di nuovi casi di Mpox sono fondamentali per il contenimento delle epidemie. 

Durante le epidemie umane, il contatto stretto con persone infette è il fattore di rischio più significativo per l'infezione. 

Gli operatori sanitari e i membri della stessa famiglia sono a maggior rischio di infezione. Gli operatori sanitari che curano pazienti con sospetta o confermata infezione da virus di Mpox, o che ne manipolano i campioni, devono attuare le precauzioni standard per il controllo delle infezioni. Se possibile, le persone precedentemente vaccinate contro il vaiolo dovrebbero essere selezionate per prendersi cura del paziente.

I campioni prelevati da persone e animali con sospetta infezione da virus del vaiolo delle scimmie devono essere maneggiati da personale formato che lavora in laboratori adeguatamente attrezzati. 

L'identificazione nel maggio 2022 di cluster di casi di Mpox in diversi paesi non endemici senza collegamenti diretti di viaggio in un'area endemica è atipica. Sono in corso ulteriori indagini. 

Il nostro Paese ha subito fornito indicazioni alle Regioni/PA sulle attività di sorveglianza, preparazione e risposta per l’attuale evento.

Al fine di proteggere se stessi e gli altri, la Circolare del 2 agosto 2022 del Ministero della Salute prevede che i casi confermati e sospetti di "mpox" si mettano in autoisolamento. 

Casi sospetti o confermati: come comportarsi durante il periodo di autoisolamento 

La Circolare del 2 agosto prevede che i casi sospetti o confermati debbano:

  • rimanere in isolamento in stanza dedicata, quando sono a casa
  • utilizzare oggetti domestici dedicati (vestiti, lenzuola, asciugamani, utensili per mangiare, piatti, bicchieri), che non devono essere condivisi con altri membri della famiglia 
  • evitare il contatto con persone immunocompromesse fino alla guarigione dell'eruzione cutanea
  • evitare contatti stretti o intimi (abbracci, baci, contatti prolungati faccia a faccia in spazi chiusi) con altre persone fino alla completa guarigione dell'eruzione cutanea
  • provvedere ad un'accurata igiene delle mani e respiratoria (per il caso e per tutti i membri della famiglia)
  • utilizzare una mascherina chirurgica in caso di contatto con altre persone 
  • astenersi dall'attività sessuale fino alla caduta delle croste. I casi devono essere consapevoli che l'uso del preservativo da solo non può fornire una protezione completa contro l'infezione da mpox, poiché per la sua trasmissione è necessario il contatto con le lesioni cutanee; 
  • lasciare la propria abitazione solo temporaneamente (per recarsi a visite mediche e per effettuare esercizio fisico necessario per la propria stabilità mentale), a condizione che si indossi una mascherina chirurgica e che l'eruzione cutanea sia coperta (vestiti con maniche e pantaloni lunghi)
  • evitare il contatto con qualsiasi mammifero da compagnia, in particolare con i roditori e lagomorfi da compagnia (topi, ratti, criceti, gerbilli, porcellini d'India, scoiattoli, conigli, ecc.). Eventuali contatti recenti con questi animali domestici devono essere registrati e riportati alle autorità veterinarie al fine di garantire la possibilità di mettere in quarantena e testare animali con sintomi potenzialmente riferibili a mpox (febbre, mancanza di appetito, tosse, secrezioni nasali o croste, congiuntivite, eruzioni cutanee come pustole e vescicole, in particolare sulle orecchie e intorno alle labbra). 

Per la gestione dei rifiuti urbani (domestici) dei malati da Mpox si raccomanda di interrompere la raccolta differenziata, indipendentemente dalla loro natura (vetro, metallo, rifiuti organici, plastica, carta, ecc.), con l’accortezza di confezionarli in modo da non danneggiare e/o contaminare esternamente i sacchi (utilizzando ad esempio guanti monouso). 

Si ricorda che chiunque abbia sintomi riferiti a Mpox deve contattare immediatamente il proprio medico.

Vaccinazione

Per prevenire il vaiolo e Mpox nelle persone a partire dai 18 anni di età, ad alto rischio di infezione, è stato recentemente approvato il vaccino MVA-BN (virus vaccinico vivo Ankara modificato, prodotto dall'azienda Bavarian Nordic). Ad oggi non è raccomandata la vaccinazione di massa.

Vai alla pagina Mpox - Vaccino.


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Data di pubblicazione: 28 marzo 2023, ultimo aggiornamento 12 maggio 2023

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