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I Sintomi dell’ictus cerebrale si presentano improvvisamente e riconoscerli subito è molto importante 

 

Sintomi dell’ictus

L’ictus cerebrale è caratterizzato dalla comparsa improvvisa di uno o più dei seguenti sintomi:

  • deficit di motilità e forza più (emiplegia) o meno marcato (emiparesi) e/o deficit sensitivi (formicolii, perdita di sensibilità) alla metà inferiore del viso, al braccio e/o alla gamba di un lato del corpo, con asimmetria della bocca (“bocca storta”, più evidente quando il paziente prova a sorridere) e/o incapacità di sollevare un braccio o di mantenerlo alzato allo stesso livello dell’altro e/o difficoltà a muovere una gamba;
  • difficoltà nel parlare e/o nel comprendere il linguaggio altrui;
  • disturbi visivi a uno o a entrambi gli occhi;
  • perdita di coordinazione dei movimenti, sensazione di vertigine, di sbandamento o caduta a terra;
  • mal di testa molto forte e inconsueto.

Nei casi più gravi può esservi un’alterazione dello stato di coscienza.


Il "TIA"

"TIA è l’acronimo inglese di "Transient Ischemic Attack" (attacco ischemico transitorio) e sta a indicare l’improvvisa comparsa di segni e sintomi simili a quelli di un ictus che però, per definizione, hanno una durata inferiore alle 24 ore.

Il TIA deve essere considerato con la massima attenzione, perché può essere un campanello di allarme per un ictus vero e proprio: si manifesta, infatti, in circa un terzo dei soggetti che in seguito presentano un ictus ischemico. Inoltre, circa il 10% dei TIA recidiva a 5 anni.


Conseguenze di un ictus dopo la fase acuta

In Italia l’ictus è la principale causa di disabilità e la seconda causa di demenza, con perdita di indipendenza nelle attività quotidiane. Nel 35% dei pazienti colpiti da ictus, globalmente considerati, la residua disabilità è grave.

Possibili esiti di un ictus cerebrale sono: riduzione di motilità e forza di grado variabile di un lato del corpo (metà inferiore del viso, braccio e/o gamba); difficoltà di deambulazione; incapacità di compiere correttamente dei gesti in assenza di paralisi (aprassia); disturbi del linguaggio (afasia, disartria); disturbi della deglutizione; disturbi della sensibilità e della percezione, ad esempio del senso del tatto o della percezione della temperatura; disturbi della vista, ad esempio visione doppia (diplopia) e disturbi del campo visivo (emianopsia); disturbi della memoria; cambiamenti emozionali.

I pazienti che sopravvivono con una disabilità importante spesso necessitano di ricovero in reparti di lungodegenza o in residenze sanitarie assistenziali; alcune famiglie si organizzano per ospitare il parente a domicilio, frequentemente con il supporto di un assistente/badante. I costi sia a carico delle famiglie che del Servizio Sanitario Nazionale sono molto elevati.

L’ictus cerebrale costituisce, pertanto, un’importante problematica a livello di salute pubblica, il cui impatto causa notevoli conseguenze, non solo sulle condizioni cliniche delle persone colpite, ma anche sulle loro famiglie e sui caregiver e comporta un rilevante costo economico e sociale con perdita della produttività individuale. La corretta informazione della popolazione svolge un ruolo fondamentale per favorire la consapevolezza dell’importanza di uno stile di vita corretto per la prevenzione di questa malattia e la riduzione delle sue conseguenze.



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Data di pubblicazione: 19 maggio 2022, ultimo aggiornamento 26 gennaio 2024

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