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I tumori del colon-retto sono la terza neoplasia negli uomini e la seconda nelle donne (Rapporto I numeri del cancro in Italia 2023)

Il tumore è dovuto alla proliferazione incontrollata delle cellule della mucosa che riveste l’ultima parte dell’intestino.

Il Rapporto stima per l’anno 2023 50.500  nuovi casi (26.800 negli uomini e 23.700 nelle donne, in crescita rispetto al 2022.

Per quanto riguarda la mortalità, il Rapporto evidenzia  che i maggiori vantaggi in termini di morti evitate in tutto l’arco temporale 2007-2019 per il tumore del colon-retto è negli uomini di -16.188 morti, (-10,8%). Nelle donne il dato è -11.067 morti, (-8,9%).

Nel 2022, sono stati stimati 24.200 decessi (uomini = 13.000; donne 11.200)

Il dati del Report “I numeri del cancro in Italia 2022” indicano la sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi pari al 65% negli uomini e 66% nelle donne, la percentuale sale rispettivamente al 77% e al 79% se si considera la probabilità di vivere ulteriori 4 anni dopo aver superato il primo anno dalla diagnosi.  (Fonte: I numeri del cancro in Italia 2022).

Per saperne di più consulta la pagina Screening per il tumore al colon retto

Immagine tumore colon retto

Il rischio di ammalarsi di cancro del colon-retto aumenta con l’età. Nella popolazione generale questo incremento di rischio viene convenzionalmente individuato a partire dai 50 anni di età in su. A partire da questa età, infatti, vengono generalmente raccomandate le strategie di prevenzione (ricerca del sangue occulto nelle feci, rettosigmoidoscopia, colonscopia).

Nelle sue fasi iniziali il tumore del colon-retto è asintomatico o oligosintomatico. I principali sintomi d’allarme sono rappresentati da:

  • presenza di sangue nelle feci
  • modificazione persistente delle evacuazioni intestinali
  • anemia
  • perdita di peso.

Nelle fasi più avanzate la malattia può presentarsi con il quadro dell’occlusione o della subocclusione intestinale:

  • gonfiore e distensione addominale improvvisi e ingravescenti
  • assenza di movimenti intestinali con drammatica riduzione fino all’ interruzione delle evacuazioni
  • dolore addominale
  • vomito.

Nella maggior parte dei casi il cancro del colon-retto si sviluppa dalla trasformazione di polipi (adenomi), cioè piccole escrescenze benigne, dovute alla proliferazione delle cellule della mucosa dell’intestino.

Il percorso che da una cellula normale del rivestimento mucoso dell’intestino, attraverso la formazione di polipi, porta alla formazione del cancro è dovuto all’accumularsi di modificazioni sequenziali di una serie di geni presenti nelle cellule (mutazioni), che determina la progressione della malattia.

Questi i principali fattori di rischio per il cancro del colon-retto:

Storia familiare

Il cancro al colon si sviluppa più frequentemente nelle persone che abbiano familiari che siano già stati colpiti dalla malattia. Circa il 20% delle persone che sviluppano il tumore ha un parente di primo o secondo grado affetto dalla malattia.

Alimentazione

Numerosi studi scientifici suggeriscono che una dieta ricca di grassi animali e povera di fibre può aumentare il rischio di sviluppare questo tumore. Al contrario, una dieta ricca di fibre e a basso contenuto di grassi saturi ne riduce il rischio.

Fumo

I fumatori hanno un rischio del 25% più alto di sviluppare il cancro del colon.

Alcol

Anche piccole quantità di alcol innalzano il rischio di cancro del colon. Si stima che ogni incremento di due unità alcoliche nel consumo medio giornaliero di alcol, produca un aumento del rischio di cancro del colon-retto dell’8%.

Obesità

Anche l’obesità aumenta il rischio di cancro del colon. I maschi obesi hanno una probabilità del 50% più alta di sviluppare la malattia rispetto alle persone normopeso. Nei casi di obesità grave, il rischio si alza ulteriormente. Più contenuto invece l’aumento del rischio per le donne obese.

Sedentarietà

Le persone fisicamente inattive hanno un alto rischio di essere colpite da cancro dell’intestino.

Malattie

Le probabilità di ammalarsi di cancro del colon-retto possono essere aumentate dalla presenza di altre malattie come il Morbo di Crohn o la Rettocolite ulcerosa.
Esistono inoltre condizioni genetiche ereditarie che causano la malattia. Le principali sono:

  • la Poliposi adenomatosa familiare
  • la Sindrome di Lynch (nota anche come Cancro ereditario non poliposico del colon).

La Poliposi adenomatosa familiare colpisce circa 1 persona ogni 10 mila e dà origine a numerosi polipi nell’intestino. Il rischio che uno o più di essi si trasformi in cancro è alto.
Il Cancro ereditario non poliposico del colon è una forma di cancro causato da mutazioni a carico dei geni del cosidetto "sistema di riparazione del DNA" e si trasmette come carattere autosomico dominante. Circa il 90% degli uomini e il 70% delle donne con queste caratteristiche genetiche sviluppa il cancro prima dei 70 anni.

Più rara (1 ogni 30.000 nati) la sindrome di Peutz-Jeghers, malattia ereditaria autosomica dominante, caratterizzata da presenza di macchie cutanee specie nelle labbra e nella bocca, polipi benigni nel tratto gastrointestinale (che possono evolvere in forme neoplastiche) e macchie iperpigmentate sulle labbra e sulla mucosa orale. I pazienti che ne sono affetti presentano un aumentato rischio di cancro in generale.


La diagnosi di cancro del colon-retto parte dall’esame clinico del paziente in cui si effettua la palpazione dell’addome per ricercare eventuali masse tumorali e l’esplorazione rettale. Per quanto quest’ultimo possa apparire un esame banale è infatti in grado di dare una prima indicazione sulla presenza del cancro nell’ultima parte dell’intestino: il retto. Tuttavia se si sospetta un cancro del colon-retto, l’esplorazione rettale non è comunque sufficiente.

Per una diagnosi completa si ricorre a esami strumentali più approfonditi, in particolare alla colonscopia o alla rettosigmoidoscopia.

La colonscopia consiste nell’introduzione di una sonda dotata di telecamera all'interno dell'ano. Lo strumento riprende il percorso che dall’ano porta al termine dell’intestino crasso, inviandolo a un monitor.

Non molto diversa è la rettosigmoidoscopia, che si differenzia dalla colonscopia per la lunghezza del tratto indagato (osserva solo l'ultima parte del colon).

In caso di positività possono essere eseguiti altri test che valutino l’estensione del tumore (quello che viene definito stadio) e la sua aggressività (il grado):

  • Tac
  • Ecografia
  • Raggi X
  • Risonanza magnetica
  • Ecoendoscopia
  • PET (Tomografia ad Emissione di Positroni)
  • esami del sangue per la ricerca dei cosiddetti markers tumorali (sostanze connesse alla presenza del tumore).

La terapia del cancro del colon-retto comprende diverse tipologie di interventi a seconda dello stadio e del grado del tumore.

Chirurgia

La chirurgia è in genere il principale trattamento, ma molto spesso da sola non è sufficiente. In circa un caso su cinque, invece, il tumore è in uno stadio troppo avanzato per essere rimosso con la chirurgia.
Il grado di aggressività dell’intervento chirurgico dipende dalle dimensioni del tumore e dalla sua eventuale estensione ad altri tessuti. Se il tumore è in uno stadio molto precoce è possibile rimuovere soltanto una piccola parte della parete dell’intestino. Più spesso è necessario rimuovere una sezione di colon (e in alcuni casi anche i linfonodi).
In genere è possibile ricongiungere i due lembi dell’intestino e quindi recuperare pienamente la funzionalità intestinale. In caso contrario è necessario ricorrere a una stomìa, vale a dire la creazione sull’addome di un nuova uscita per le feci (un ano artificiale). La stomìa può essere temporanea o permanente.

Radioterapia

Esistono due modalità di impiego della radioterapia per trattare il cancro del colon. Può essere somministrata:

  • prima della chirurgia per ridurre l’estensione della massa tumorale
  • per controllare i sintomi e rallentare la progressione del tumore nei casi di stadio avanzato non operabile.

La radioterapia può essere effettuata dall’esterno, tramite uno strumento che rilascia onde sull’intestino, che vanno a distruggere le cellule tumorali, o dall’interno (brachiterapia) attraverso un "tubo" radioattivo inserito nell’ano e posto vicino al tumore.

Chemioterapia

La chemioterapia consiste in un cocktail di farmaci in grado di uccidere le cellule tumorali. Ci sono tre modi per usare la chemioterapia per trattare il cancro del colon. Può essere somministrata:

  • prima della chirurgia, insieme alla radioterapia per ridurre l’estensione del tumore
  • dopo la chirurgia per prevenire la ricomparsa del cancro (recidive)
  • per alleviare i sintomi e rallentare la progressione, in caso di cancro avanzato.

Farmaci biologici

I farmaci biologici sono medicinali di recente immissione sul mercato in grado di interagire con componenti vitali delle cellule tumorali (per esempio alcune proteine che si trovano sulla loro superficie) e, nel caso del cancro del colon-retto, di impedire la crescita del tumore. I farmaci biologici attualmente disponibili contro il cancro del colon-retto colpiscono due proteine: il recettore del fattore di crescita dell'epidermide (EGFR) o il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (VEGF).
Le terapie biologiche non possono essere impiegate in tutti i pazienti, ma soltanto in quelli con precise caratteristiche genetiche o in particolari stadi della malattia.


Esistono molti cambiamenti negli stili di vita efficaci per ridurre il rischio di sviluppare il cancro del colon.

Dieta

Una dieta a basso contenuto di grassi e ad alto apporto di fibre, che includa frutta e verdura, può ridurre il rischio di cancro al colon, oltre ad altre tipologie di tumori e alle malattie cardiovascolari.

Attività fisica

Praticare regolarmente un’attività fisica riduce il rischio di sviluppare il cancro del colon-retto (fino al 20% di rischio in meno) e gli studi hanno evidenziato che nei pazienti che già presentano una neoplasia del colon-retto l’esercizio fisico aumenta di un quinto la possibilità di bloccare la progressione della malattia.

Peso corporeo

Cercare di mantenere il peso forma è essenziale, poiché il rischio di sviluppare il cancro del colon-retto è aumentato dall’obesità (soprattutto nel sesso maschile).

Fumo

È dimostrato che il fumo è uno dei fattori di rischio per sviluppare anche questa forma tumorale. Smettere di fumare è quindi una strategia efficace.

Alcol

Tenendo conto che non esiste un consumo di alcol sicuro e raccomandabile, se si beve è importante non superare le quantità considerate a basso rischio:

  • 2 unità alcoliche al giorno per gli uomini di età compresa tra i 18 e i 65 anni
  • 1 sola unità alcolica al giorno per le donne e per le persone con più di 65 anni
  • zero unità di alcol per minorenni e donne in gravidanza e allattamento.

Per approfondire: sito Alcol

Screening

Lo screening di popolazione del cancro colon-rettale è un programma di prevenzione organizzata, proposto dal Servizio Sanitario Nazionale, che offre ai cittadini tra i 50 e i 69 anni di età test di primo livello (ricerca del sangue occulto nelle feci, rettosigmoidoscopia) e di secondo livello (colonscopia), con cui è possibile intercettare la malattia in fasi precoci, quindi potenzialmente curabili, o di individuare i precursori del cancro (come i polipi), la cui rimozione per via endoscopica consente di prevenire la malattia.

Per approfondire


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Data di pubblicazione: 20 ottobre 2021, ultimo aggiornamento 2 febbraio 2023

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