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Gli incidenti domestici rappresentano un problema di grande interesse per la sanità pubblica e di rilevanza sociale per l’impatto psicologico che hanno sulla popolazione che considera la casa il luogo sicuro per eccellenza. Secondo la definizione data dall’Istituto nazionale di statistica (Istat) nelle indagini multiscopo, l’infortunio di tipo domestico è un incidente che presenta determinate caratteristiche:

  • l’evento comporta la compromissione temporanea o definitiva delle condizioni di salute di una persona, a causa di lesioni di vario tipo
  • l’evento è accidentale, si verifica cioè indipendentemente dalla volontà umana
  • l’evento si verifica in un’abitazione, intesa come l’insieme dell’appartamento vero e proprio e di eventuali estensioni esterne (balconi, giardino, garage, cantina, scala, ecc). Non è rilevante il fatto che l’abitazione sia di proprietà della famiglia stessa o appartenga ad altri.

L’incidenza del rischio è legata direttamente alla quantità di tempo trascorsa in casa. Secondo gli studi fatti dall’Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro (INAIL), tra le cause della genesi e della gravità degli incidenti domestici ci sono il cambiamento della struttura sociale, la scarsa informazione dei cittadini, le carenze assistenziali e quelle strutturali di case e accessori.

Questi infortuni non sono facilmente stimabili da un punto di vista statistico, ma risultano rilevanti a livello sanitario ed economico. Le conseguenze di salute, infatti, sono traumi di diversa gravità che possono comportare invalidità e, in molti casi, anche la morte. Le conseguenze economiche provocano oneri sempre più gravi per il Servizio sanitario nazionale. I dati di morbosità sono di difficile rilevazione in quanto questi tipi d’infortuni vengono denunciati solo quando comportano lesioni che richiedono l’ospedalizzazione, quindi sfuggono le lesioni di lieve e media entità. 

In Italia, secondo l’indagine multiscopo Istat sulle famiglie “Aspetti della vita quotidiana, anno 2011”, gli incidenti in ambito domestico hanno coinvolto, nei tre mesi precedenti l’intervista, 712.000 persone, pari a circa il 12 per mille della popolazione. Le donne risultano coinvolte nel 68% dei casi (482.000).
Su questa base si può stimare che, nell'arco di 12 mesi, il fenomeno abbia coinvolto oltre 2 milioni 800 mila persone.

 


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Data di pubblicazione: 13 agosto 2007, ultimo aggiornamento 23 gennaio 2014

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