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L’unico metodo efficace per ottenere alimenti sani e sicuri è considerare la catena di produzione alimentare come un unico processo su cui intervenire: la sicurezza dei mangimi, la salute e il benessere animale, l’uso appropriato del farmaco veterinario,l’integrità dell’ambiente, la gestione corretta dei sottoprodotti.
Tali elementi, oltre ad avere un valore intrinseco e autonomo, concorrono in maniera determinante al raggiungimento dell’obiettivo ultimo. Infatti, ogni singolo anello della catena deve essere altrettanto forte se si vuole che la salute dei consumatori sia adeguatamente protetta.
Parlare di sicurezza alimentare significa quindi considerare anche tutto il complesso apparato di intervento che agisce sulle "fasi precoci della filiera di produzione: allevamento, coltivazione, pesca e raccolta.

L'analisi del rischio costituisce il fondamento su cui si basa la politica di sicurezza degli alimenti, declinandosi nelle sue componenti di valutazione, comunicazione gestione del rischio. L’obiettivo della valutazione del rischio è rendere disponibili pareri scientifici che orientano l’azione dei gestori del rischio nazionali (le Autorità competenti) ed europei (la Commissione europea).

A livello nazionale fino ad oggi il Consiglio superiore di sanità, il Comitato nazionale per la sicurezza alimentare, la Commissione consultiva dei prodotti fitosanitari, la Commissione unica per la dietetica e nutrizione, hanno fornito, ciascuno negli ambiti di propria competenza la funzione di valutatori del rischio, offrendo un prezioso supporto al decisore nazionale.

I fattori di rischio che caratterizzano la catena di produzione alimentare si possono articolare in macroaree riferibili alla sicurezza alimentare (in senso stretto), declinata in pericoli chimici, fisici e biologici, e alla salute animale (farmaco, mangimi, sottoprodotti, benessere animale, randagismi, igiene urbana).

Vanno, poi, considerati alcuni fattori di rischio indiretti che si riferisconoalle violazioni intenzionali alla legislazione alimentare mirate ad ottenere un illecito profitto economico devono e che mirano ad eludere un requisito fondamentale della sicurezza alimentare che è la tracciabilità, con le relative informazioni, della filiera di produzione.

La misura strategica di livello primario per garantire la sicurezza degli alimenti e dei mangimi, la salute e il benessere animale è il Piano nazionale integrato di controllo pluriennale (PNI) e la sua attuazione efficace, anche mediante la sua implementazione da parte delle Regioni. Le Regioni sono tenute a sviluppare propri Piani regionali integrati dei controlli (PRIC) e ad alimentare le sezioni regionali del PNI con i dati che caratterizzano l’organizzazione e il funzionamento delle autorità competenti regionali, ivi incluso il processo di audit.

Anche i cittadini assumono un ruolo attivo, utile a minimizzare i rischi per la propria salute, quando sono posti in condizione di fare scelte alimentari consapevoli. È, quindi, strategico elevare la correttezza e la completezza dell’informazione circa i contenuti e le proprietà degli alimenti. Occorre quindi perseguire una strategia che favorisca la disponibilità di alimenti che rispondano alle esigenze di queste persone.

Macro obiettivo: Rafforzare le attività di prevenzione in sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria per alcuni aspetti di attuazione del Piano Nazionale Integrato dei controlli - Quadro logico centrale

Fattori di rischio/DeterminantiStrategieObiettivi centraliIndicatori centrali
Fattori di rischio

Esposizione dell'uomo e degli animali a rischi chimici, fisici e biologici

Pratiche commerciali non leali, per i mangimi e gli alimenti

Inadeguata tutela dei consumatori per problematiche connesse alla etichettatura, presentazione e pubblicità dei prodotti alimentari

Fattori Protettivi

Ottimale funzionamento delle autorità competenti che hanno il compito di verificare l'attuazione delle disposizioni volte a prevenire, eliminare o ridurre a livelli accettabili i rischi per gli esseri umani e gli animali, siano essi rischi diretti o veicolati dall'ambiente
Controllo degli agenti patogeni, dei contaminanti, dei residui di sostanze pericolose che possono entrare nella catena alimentare e arrecare danni alla salute umana.

Mangimi sicuri per animali produttori di alimenti al fine di tutelare la salute animale e di prevenire fenomeni di bioaccumulo nella catena alimentare di sostanze pericolose

Prevenzione e gestione delle malattie animali trasmissibili all'uomo, nonché delle malattie animali diffusibili e trasmissibili che è necessario controllare per:

- i danni che arrecano alle produzioni zootecniche

- per i risvolti connessi all'ingresso di residui di farmaci nella catena alimentare

- per i danni che possono arrecare alla commercializzazione, scambi interni ai Paesi dell'UE ed esportazione dei prodotti
Adottare piani di controllo/monitoraggio integrati per la gestione del rischio biologico, fisico e chimico (ambientale e tecnologico) nelle matrici alimentari e negli alimenti per animali, nell’ottica dell’integrazione tra sanità pubblica, ambiente e agricolturaAdozione di protocolli per l’intervento integrato
Ridurre il fenomeno dell’antibiotico resistenza tramite la corretta gestione del farmacoAdozione di iniziative finalizzate all’implementazione del sistema informativo nazionale per la tracciabilità del farmaco veterinario
Sviluppare protocolli di collaborazione tra ospedali/laboratori di diagnostica/ sorveglianza umana e laboratori deputati alla diagnostica/sorveglianza nel settore alimentare e veterinario

Completare i sistemi anagrafici
Protocolli di collaborazione che garantiscano un panel di analisi routinarie per la diagnosi di malattie trasmissibili dagli animali e con gli alimenti (almeno il set di patogeni previsti dalla direttiva 2003/99), conforme ai migliori standard internazionali

Implementazione dell’anagrafe degli operatori del settore dei mangimi

Adeguamento delle anagrafiche gestite dalle Autorità competenti alla “Masterlist regolamento CE 852/2004”
Gestire le emergenze veterinarie e relative alla sicurezza alimentare epidemiche e non e gli eventi straordinariPredisposizione di piani operativi integrati di intervento per la gestione delle emergenze/eventi straordinari

Svolgimento di almeno un evento esercitativo di scala regionale, in applicazione del piano di emergenza, riguardante la sicurezza alimentare

Svolgimento di almeno un evento esercitativo di scala regionale, in applicazione del piano di emergenza riguardante una malattia animale
Prevenire le malattie infettive e diffusive di interesse veterinario trasmissibili tramite vettori animaliAttuazione di Piani di sorveglianza in popolazioni di animali selvatici
Assicurare un’appropriata capacità di laboratorio della rete dei laboratori pubbliciRiesame annuale della capacità di laboratorio da parte delle Autorità competenti in coerenza con gli standard di funzionamento di cui all’Intesa Stato Regioni del 7 febbraio 2013
Prevenire il randagismo, comprese misure che incentivino le iscrizioni in anagrafe degli animali da affezione, ed i relativi controlli, sui canili e rifugiPredisposizione e realizzazione di piani di informazione/comunicazione rivolti alle popolazioni target

Proporzione di cani identificati e iscritti all’anagrafe regionale, restituiti al proprietario, rispetto al numero di cani catturati

Proporzione di controlli effettuati rispetto al numero di canili/rifugi presenti sul territorio
Promozione della sicurezza nutrizionaleAumentare l'offerta di alimenti idonei a soggetti allergici e intolleranti, ivi inclusi le persone celiacheRealizzazione di un programma integrato di formazione/informazione per gli operatori del settore alimentare
Ridurre i disordini da carenza iodicaImplementazione di un flusso informativo per la comunicazione del monitoraggio del Tsh neonatale in ottemperanza all’Intesa Stato regioni del 22 febbraio 2009

Proporzione di controlli che rilevano la presenza di sale iodato presso punti vendita e ristorazione collettiva
Attuazione dei contenuti dell'accordo Stato regioni del 7/2/2013 concernente "linee guida per il funzionamento ed il miglioramento dell'attività di controllo ufficiale da parte delle autorità competenti in materia di sicurezza degli alimenti e sanità pubblica veterinaria"Formare adeguatamente in merito alle tecniche e all'organizzazione del controllo ufficiale

Realizzare gli audit previsti dall'articolo 4, paragrafo 6, del regolamento CE 882/2004
Percentuale di personale formato per il corso base previsto dall'accordo, sul totale del personale afferente ai Servizi dell’Autorità competente

Rendicontazione dell'attività di audit svolta

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Data di pubblicazione: 5 marzo 2015, ultimo aggiornamento 5 marzo 2015

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