Regione Lombardia

 


 

OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI GENERALI

Il Piano Regionale della Prevenzione Veterinaria, emanato dalla Giunta Regionale con delibera n. 3015 del 15/02/2012, definisce i principi di riferimento, lo scenario, gli obiettivi strategici, i temi prioritari di intervento e gli strumenti attuativi che dovranno caratterizzare la prevenzione veterinaria nei prossimi anni; illustra, in forma coerente e sistematica, le linee di indirizzo della Direzione Generale Sanità alle Aziende Sanitarie Locali per la pianificazione delle attività dei servizi aziendali che si occupano di sicurezza alimentare.

Per il triennio 2012-2014 sono individuati i seguenti obiettivi strategici regionali:

  1. assicurare un livello elevato di salute pubblica
  2. tutelare la salute degli animali
  3. incrementare la crescita economica e la competitività delle filiere agroalimentari
  4. promuovere le buone pratiche di allevamento e il benessere degli animali
  5. ridurre l’impatto ambientale delle attività agro-zootecniche

Il raggiungimento degli obiettivi strategici richiede l'attuazione di specifici piani operativi emanati a livello nazionale e comunitario; di seguito si riportano i piani regionali, suddivisi in macroaree:

  1. Alimenti di origine animale
    • Piano di controllo delle temperature degli alimenti da mantenere in regime di temperatura controllata in fase di vendita al dettaglio (2012).
    • Piano di sorveglianza sulla prevalenza di Salmonella spp. in prodotti a base di carne (insaccati crudi) di produzione nazionale prelevati presso gli stabilimenti di trasformazione (2012-2013).
    • Piano di sorveglianza sulla prevalenza di L. monocytogenes in formaggi molli di produzione nazionale ed estera (2011 e 2012)
    • Piano di controllo sulla qualità igienica dei prodotti a base di latte ottenuti nei caseifici degli alpeggi.
  2. Sanità animale
    • Piano di controllo della malattia di Aujeszky  in Regione Lombardia: verifica attuazione del piano vaccinale
    • Verifica delle norme di biosicurezza negli allevamenti suini e avicoli
    • Piano di sorveglianza per Streptococcus agalactiae nel latte alla stalla.
    • Piano di controllo e sorveglianza nei confronti della agalassia contagiosa ovi-caprina
    • Rete di monitoraggio sullo stato sanitario del patrimonio apistico e le cause degli episodi di moria e spopolamento degli alveari in Regione Lombardia (2012)
  3. Tutela sanitaria degli animali d'affezione e prevenzione del randagismo
    • Piano di controllo sull’Anagrafe degli Animali d’Affezion
    • Piano di controllo sulle strutture di detenzione degli animali d’affezione
  4. Mangimi, farmaco veterinario
    • Piano di sorveglianza sulla prevalenza di micotossine nelle materie prime di origine vegetale destinate alla alimentazione zootecnica

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AC REGIONALI E LOCALI ED ORGANISMI DI CONTROLLO

Autorità competente regionale

Il contesto in cui Regione Lombardia si muove è fondato sui principi formulati dall’acquis comunitario conseguente al “Libro bianco sulla sicurezza alimentare” del 2000 e dalle successive misure che hanno innovato radicalmente la governance della sicurezza alimentare introducendo un modello più coordinato e integrato che spinge anche nella direzione di un sempre maggior dialogo con i consumatori e le altre parti coinvolte. 

In questa prospettiva il Piano Regionale della Prevenzione Veterinaria promuove un approccio corale e integrato alla tutela della salute pubblica tra i diversi soggetti che costituiscono il sistema sanitario lombardo, di seguito rappresentati:

Autorità competente locale

Le Aziende Sanitarie Locali costituiscono, insieme ad altri Enti Sanitari e alla Regione, il Sistema Regionale allargato. Istituito in attuazione dell’articolo 48 dello Statuto di autonomia, il Sistema Regionale partecipa alla realizzazione del Programma Regionale di Sviluppo, del Documento Strategico Annuale, del Piano Socio-Sanitario Regionale e del Piano Regionale della Prevenzione Veterinaria, sia uniformando le proprie scelte strategiche agli indirizzi definiti in questi documenti, sia contribuendo direttamente alla realizzazione degli obiettivi operativi attribuiti sulla base delle specifiche competenze istituzionali.

 

In Lombardia operano 15 Aziende Sanitarie Locali (ASL) istituite, in linea generale, sulla base degli ambiti territoriali provinciali, con la sola eccezione dell’Area Metropolitana milanese e della Provincia di Brescia ove sono state istituite più ASL, in ragione rispettivamente della densità demografica e dell’estensione territoriale.

Competenze

L’Azienda Sanitaria Locale assicura a tutti i cittadini gli obiettivi di salute e benessere definiti dalla Regione Lombardia, come esplicitati nei relativi atti normativi ed amministrativi, costruendo e sviluppando:

  • Il governo della domanda di salute
  • Il governo dell’offerta dei servizi sanitari
  • Il monitoraggio e la valutazione delle attività
  • La definizione dei rapporti con gli stakeholders, secondo il principio di sussidiarietà orizzontale
  • L'integrazione dei servizi sanitari e socio-sanitari
  • Lo sviluppo dei flussi informativi, funzionali al buon andamento gestionale dell’azienda e atti ad assolvere il debito informativo nei confronti della Regione

salvaguardando la congruenza economico-finanziaria in termini di equilibrio tra domanda prestazioni sanitarie e risorse disponibili.

Organizzazione

Il modello organizzativo delle ASL è definito con l’adozione da parte del Direttore Generale del POA (Piano di Organizzazione Aziendale), che lo approva:

  • Nell’esercizio dell’autonomia organizzativa, amministrativa, patrimoniale, contabile, gestionale e tecnica aziendale, in ottemperanza alla Legge regionale 30 dicembre 2009, n. 33 “Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità”
  • Tenendo conto delle indicazioni regionali riportate in specifiche Linee Guida

L’assetto organizzativo dell’Azienda Sanitaria Locale si articola in Dipartimenti, Distretti, Aree, Servizi, ed Uffici. Il Dipartimento, costituito da Unità Operative Complesse e/o Semplici di particolare specificità, è l’articolazione organizzativa che raggruppa un insieme omogeneo di attività complesse e semplici che richiedono una programmazione ed un coordinamento unitario. Nella fattispecie le strutture aziendali che si occupano di sicurezza alimentare sono le seguenti:

Sistemi informatici specializzati, impianti e servizi di laboratorio, di diagnostica, di ricerca e di formazione disponibili

Il Sistema Regionale allargato degli Enti Sanitari si avvale dell’infrastruttura informatica, nonché della collaborazione e del supporto tecnico-scientifico di diverse organizzazioni come seguito descritto:

Sistema informativo veterinario integrato (SIVI)

Il Sistema Informativo Veterinario Integrato (SIVI) è costituito da un insieme dedicato di componenti (hardware e software) per la gestione dei flussi informativi generati dalle attività di prevenzione veterinaria. La relativa architettura informatica è articolata in banche dati che interagiscono e si completano tra loro; il portale della veterinaria rappresenta il punto di accesso di  un sistema a rete funzionale al governo delle attività di competenza della sanità pubblica veterinaria.ù

Le singole componenti del SIVI hanno la funzione di supportare:

  1. La gestione delle anagrafi zootecniche
  2. La registrazione delle attività di controllo
  3. La programmazione delle attività
  4. La rendicontazione con assolvimento del debito informativo verso le componenti del sistema sanitario (ASL, Regione, Ministero della Salute, Unione Europea)
  5. La comunicazione inter-istituzionale e la dematerializzazione degli adempimenti

Osservatorio Epidemiologico Veterinario Regionale (OEVRL)

L’ Osservatorio Epidemiologico Veterinario Regionale della Lombardia, costituito nell’ambito dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna, è una struttura specializzata e complessa che, attraverso professionalità multidisciplinari (Veterinari con competenze biostatistiche,  Programmatori e Personale Tecnico ad elevata specializzazione), provvede ad analizzare i dati epidemiologici e di attività dei Dipartimenti veterinari.

Annualmente, sulla base dei dati raccolti ed elaborati, l’OEVRL redige il “quadro di contesto regionale della Sanità Pubblica veterinaria” nel quale sono raccolti i dati epidemiologici di pertinenza regionale. Il quadro di contesto permette di evidenziare le condizioni in essere e le tendenze per diversi indici produttivi e sanitari, ambiti di forza e aree di criticità e costituisce pertanto uno dei documenti di riferimento per la programmazione dell’attività sia a livello regionale sia a livello locale.

Osservatorio Statistico Regionale della Prevenzione Veterinaria

L’Osservatorio Statistico Regionale della Prevenzione Veterinaria, attivato in collaborazione con Éupolis, è chiamato ad avviare  un sistema complesso e strutturato di rilevazione dati, collegato organicamente agli obiettivi strategici definiti dal Piano Regionale della Prevenzione Veterinaria.

In questa prospettiva l’Osservatorio si propone di approfondire e restituire una conoscenza sistematica:

  • Dei dati socioeconomici della filiera agro-alimentare regionale
  • Dei flussi commerciali inerenti le produzioni agroalimentari di origine animale, sia con riferimento alle esportazioni, sia con riferimento alle importazioni
  • Dei fenomeni di natalità/mortalità delle attività economiche nei settori di competenza della sanità pubblica veterinaria
  • Delle dinamiche occupazionali in ragione della qualità delle risorse umane
  • Dei livelli di istruzione del personale addetto alle attività economiche di competenza

Formazione regionale e aziendale

La D.G. Sanità emana atti di indirizzo finalizzati a orientare i piani di formazione, sia a livello regionale che a livello territoriale. In quest’ambito viene predisposto il piano annuale della formazione, che coinvolge il personale regionale e, per le materie di interesse comune, il personale delle Aziende Sanitarie Locali. Le singole ASL predispongono il Piano Aziendale della formazione sulla base di specifiche linee di indirizzo regionali e sulla base del fabbisogno di formazione rilevato a livello aziendale.

Rientra in quest’ambito l’attivazione del sistema di formazione ECM, la collaborazione con l'Università degli Studi di Milano Facoltà di Medicina Veterinaria  e con  l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna.

La comunicazione

La comunicazione, parte integrante dell'azione delle pubbliche amministrazioni lombarde, assicura l'apertura di adeguati canali comunicativi, avvalendosi anche delle reti e di tutte le risorse tecnologiche disponibili. In questo contesto promuove iniziative tese a coinvolgere gli stakeholder sia nella fase di programmazione delle politiche sanitarie, sia sui risultati raggiunti dagli attori del sistema sanitario regionale.

L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia

L’Istituto Zooprofilattico garantisce alla Regione il supporto tecnico scientifico per la valutazione e la gestione dei rischi in materia di sanità animale e sicurezza alimentare. Tale impegno si concretizza da un lato attraverso attività consolidate di tipo analitico, dall’altro in attività più specifiche e a valenza strategica di supporto al processo di  programmazione  regionale e territoriale.

L’Università degli Studi di Milano Facoltà di Medicina Veterinaria

L’Università degli Studi di Milano, oltre a collaborare direttamente alle attività di ricerca già ri-chiamate nel relativo paragrafo, è chiamata a svolgere un ruolo formativo nelle specifiche aree di competenza.

I docenti e i ricercatori della Facoltà di Medicina Veterinaria, nel processo di valorizzazione delle eccellenze promosso da Regione Lombardia nell’ambito della collaborazione con gli attori del sistema formativo regionale, forniscono supporto formativo di base e specialistico al personale del Servizio Sanitario Regionale.

In particolare inoltre assicura il sostegno tecnico scientifico per lo sviluppo dei modelli predittivi.

La Ricerca

L’attività di ricerca va intesa innanzitutto come strumento di supporto per una sempre migliore comprensione delle diverse problematiche che emergono di volta in volta dal territorio e/o che necessitano di approfondimenti. Obiettivo è quindi quello di acquisire maggiori e più specifiche conoscenze per migliorare l’efficacia degli interventi di prevenzione sanitaria. Tale attività privilegia la più ampia interdisciplinarietà, a maggior ragione considerando le diverse implicazioni a livello di sanità animale, umana ed ambientale e la sempre più stretta interfaccia animali-uomo-ambiente con conseguente pressante necessità di rilanciare concretamente l’attività di prevenzione. Nel corso del prossimo triennio saranno sviluppati i seguenti progetti di ricerca:

  • Tracciabilità e qualità nutrizionali e nutraceutiche del latte lombardo, valorizzazione dei prodotti tipici agroalimentari lombardi, e promozione della salute pubblica in Lombardia nell’ottica di Expo 2015
  • Batteri ‘persisters' e sicurezza alimentare: un nuovo scenario per l’epidemiologia, la fisiologia e la genetica dei patogeni alimentari
  • Monitoraggio degli agenti zoonosici  e dei contaminanti ambientali dei pesci e dei prodotti ittici nei principali corpi d’acqua della Lombardia
  • Validazione della sicurezza igienico sanitaria dei processi produttivi e dei prodotti  a base di latte

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ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DEI CONTROLLI UFFICIALI

 

Piano di controllo delle temperature degli alimenti da mantenere in regime di temperatura controllata in fase di vendita al dettaglio (2012)

Attività di controllo ufficiale (Reg. (CE) n. 882/04 – D.lgs 193/07)
Macroarea:  Alimenti
Settore: Sicurezza e Nutrizione
Tipologia dell'attività: 5 Attività di controllo ufficiale a carattere regionale

Autorità competentiruoli

AC Regionali: Regione Lombardia

DG Sanità U.O. Veterinaria

Ente di governo con funzioni di pianificazione, monitoraggio valutazione e verifica delle prestazioni sanitarie erogate dalle ASL
AC Locali: Dipartimenti di Prevenzione Veterinari delle ASL della Regione LombardiaProgrammazione ed erogazione delle prestazioni sanitarie pianificate dalla Regione
dettagli dell'attività
categorizzazione degli eventuali rischi e modalità di applicazione delle categorie di rischioControllo delle condizioni di conservazione, esposizione e vendita degli alimenti (carni, preparazioni di carne, prodotti a base di carne e di latte) da mantenere in regime di temperatura controllata che, per la loro natura, necessitano di essere mantenuti in regime di refrigerazione.
frequenza (o criteri per stabilire frequenza)Verifiche da effettuare dal 01/05/2012 al 30/09/2012. La numerosità campionaria è stabilita dal “Piano di controllo delle temperature degli alimenti da mantenere in regime di temperatura controllata in fase di vendita al dettaglio” (totale controlli pianificati: 2.460)
luogo e momento del controlloEsercizi di vendita al dettaglio.
metodi e tecniche

Ispezione mediante:

  • rilievo della temperatura con l’ausilio di termometro in dotazione all’Autorità di controllo (prima di iniziare la procedura di controllo è prevista la verifica delle condizioni del termometro, la taratura in rapporto alla data dell’ultima calibrazione e la pulizia della sonda procedendo, se del caso, alla sua sanificazione.
  • verifica documentale delle procedure adottate dall’OSA per il rispetto del criterio di conformità (requisito di temperatura legale o definito dal produttore)
modalità rendicontazione, verifica e feedback

Registrazione nel Sistema Informativo Veterinario dei risultati della verifica (valore della temperatura rilevata del prodotto e dell’ambiente) e  se del caso:

  • l'indicazione degli interventi correttivi
  • le eventuali sanzioni amministrative o penali  adottate in caso di non conformità previste dalla norma

Verifica del mantenimento della catena del freddo.

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Piano di sorveglianza sulla prevalenza di L. monocytogenes in formaggi molli di produzione nazionale ed estera (2011 e 2012)

Attività di Controllo Ufficiale (Reg. (CE) n. 882/04 – D.lgs 193/07)
Macroarea: Alimenti
Settore: Sicurezza e Nutrizione
Tipologia dell'attività: 5 Attività di controllo ufficiale a carattere regionale

Autorità competentiruoli

AC Regionali: Regione Lombardia

DG Sanità U.O. Veterinaria

Ente di governo con funzioni di pianificazione, monitoraggio valutazione e verifica delle prestazioni sanitarie erogate dalle ASL
AC Locali: Dipartimenti di Prevenzione Veterinari delle ASL della Regione LombardiaProgrammazione ed erogazione delle prestazioni sanitarie pianificate dalla Regione
dettagli dell'attività
categorizzazione degli eventuali rischi e modalità di applicazione delle categorie di  rischioPiano di sorveglianza sulla prevalenza di L. monocytogenes in formaggi molli di produzione nazionale ed estera
frequenza (o criteri per stabilire frequenza)Piano di campionamento biennale  (2011 e 2012)  per complessivi 1.824 campioni di cui 365 presso la produzione e 1.459 presso gli esercizi di commercializzazione al dettaglio.
luogo e momento del controlloStabilimenti di produzione su prodotti immediatamente prima dell’immissione in commercio. Prodotti, quanto più possibile prossimi al termine della vita commerciale, in vendita presso esercizi di commercio al dettaglio.
metodi e tecnicheCampionamento ufficiale – Analisi quali e quantitativa come da Reg. (CE) n. 2073/05 e successive modifiche e integrazioni
modalità rendicontazione, verifica e feedback

Registrazione nel Sistema Informativo Veterinario dei risultati dei controlli e  se del caso:

  • indicazione degli interventi correttivi
  • eventuali sanzioni adottate in caso di non conformità previste dalla norma
  • eventuali notifiche di allerta

La corretta applicazione del piano nelle sue diverse componenti sarà oggetto di verifica da parte della U.O. Veterinaria regionale sia mediante verifica dei dati caricati nei sistemi informativi, sia nell’ambito del piano regionale degli audit svolti sulle Autorità competenti locali.

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Piano di controllo sulla qualità igienica dei prodotti a base di latte ottenuti nei caseifici degli alpeggi della Regione Lombardia

Attività di Controllo Ufficiale (Reg.(CE) 852/04 – Reg.(CE) 853/04 D.lgs 193/07)
Macroarea: Alimenti
Settore: Sicurezza e Nutrizione
Tipologia dell'attività: 5 Attività di controllo ufficiale a carattere regionale

Autorità competentiruoli

AC Regionali: Regione Lombardia

DG Sanità U.O. Veterinaria

Ente di governo con funzioni di pianificazione, monitoraggio valutazione e verifica delle prestazioni sanitarie erogate dalle ASL
AC Locali: Dipartimenti di Prevenzione Veterinari delle ASL della Regione LombardiaProgrammazione ed erogazione delle prestazioni sanitarie pianificate dalla Regione
dettagli dell'attività
categorizzazione degli eventuali rischi e modalità di applicazione delle categorie di rischio

Controllo finalizzato a verificare le condizioni igienico-sanitarie dei caseifici presenti negli alpeggi della Regione Lombardia, la qualità igienica e le caratteristiche di processo dei prodotti a base di latte ivi ottenuti attraverso la conduzione delle seguenti attività:

  • campionamento di matrici alimentari (latte crudo, formaggi, burro e ricotta) e acqua
  • controllo igienico sanitario degli aspetti strutturali e delle attrezzature, delle condizioni di lavorazione e dell’igiene del personale addetto alla lavorazione.
  • raccolta dei dati relativi ai processi produttivi

Livello di rischio assegnato ad ogni singolo impianto

frequenza (o criteri per stabilire frequenza)

Conduzione di un sopralluogo in circa il 33% degli impianti presenti (124 strutture sulle 371 presenti).

Presso ogni impianto sottoposto a controllo devono essere condotti campioni di acqua, burro, formaggi a breve o nulla stagionatura

luogo e momento del controlloCaseifici in alpeggi  da giugno a settembre 2012
metodi e tecniche
  • Analitico: 
    • Matrici: latte crudo, formaggi, burro e ricotta, acqua
    • Parametri: microbiologici, cellule somatiche, sostanze inibenti, grasso, proteine, lattosio, pH, A
  • controllo visivo e documentale (ispezioni)
modalità rendicontazione, verifica e feedback

Le attività di controllo e i provvedimenti adottati devono essere registrati nel Sistema Informativo Veterinario Integrato.

Verrà redatta una relazione annuale dalla U.O. Veterinaria

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Piano di sorveglianza sulla prevalenza di Salmonella spp. in prodotti a base di carne (insaccati crudi) di produzione nazionale prelevati presso gli stabilimenti di trasformazione (2012-2013)

Attività di Controllo Ufficiale (Reg. (CE) n. 882/04 – D.lgs 193/07)
Macroarea: Alimenti
Settore: Sicurezza e Nutrizione
Tipologia dell'attività: 5 - Attività di controllo ufficiale a carattere regionale

Autorità competentiruoli

AC Regionali: Regione Lombardia

DG Sanità U.O. Veterinaria

Ente di governo con funzioni di pianificazione, monitoraggio valutazione e verifica delle prestazioni sanitarie erogate dalle ASL
AC Locali: Dipartimenti di Prevenzione Veterinari delle ASL della Regione LombardiaProgrammazione ed erogazione delle prestazioni sanitarie pianificate dalla Regione
dettagli dell'attività
categorizzazione degli eventuali rischi e modalità di applicazione delle categorie di rischioPiano di sorveglianza sulla presenza di Salmonella spp. in prodotti a base di carne (insaccati) crudi a breve (inferiore 60 gg.) o brevissima stagionatura effettuate presso i luoghi di produzione al termine delle operazioni di lavorazione e prima dell’immissione in commercio
frequenza (o criteri per stabilire frequenza)Campionamento di prodotti da condurre  dal 01/03/2012 al 30/11/2013. La numerosità campionaria è stabilita dal “Piano regionale di sorveglianza sulla presenza di Salmonella” (controlli pianificati nei due anni: n. 1.824)
luogo e momento del controlloStabilimenti di trasformazione per la produzione di prodotti a base di carne.
metodi e tecnicheSono oggetto di campionamento gli insaccati crudi, freschi e stagionati, denominati “salame”, “salsiccia”, “salsiccia fresca” o altro, per i quali l’OSA interessato dichiara essere state completate le fasi di preparazione e/o produzione e verifiche previste in corso di produzione, come da piano di autocontrollo.L’analisi verrà condotta sia con metodica qualitativa (i risultati saranno espressi in termini di presenza / assenza di salmonella spp. in 125 g – 5 u.c di 25 g), sia quantitativa. Accanto alla valutazione della prevalenza di salmonella, verranno numerate anche le colonie di enterobatteri (enterobatteriaceae)
modalità rendicontazione, verifica e feedback

Registrazione nel Sistema Informativo Veterinario dei risultati dei controlli e  se del caso:

  • l'indicazione degli interventi correttivi
  • le eventuali sanzioni adottate in caso di non conformità previste dalla norma.
  • eventuali notifiche di allerta

Verrà anche valutata la possibile relazione tra entero- batteriacee e Salmonella spp. La corretta applicazione del piano nelle sue diverse componenti sarà oggetto di verifica da parte della UO Veterinaria regionale sia mediante verifica dei dati caricati nei sistemi informativi, sia nell’ambito del piano regionale degli audit

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Piano di sorveglianza sulla prevalenza di micotossine nelle materie prime di origine vegetale destinate alla alimentazione zootecnica

Attività di Controllo Ufficiale (Reg.(CE) 852/04 – Reg.(CE) 853/04 – Reg. (CE) 183/2005)
Macroarea: Mangimi
Tipologia dell'attività: 5 - Attività di controllo ufficiale a carattere regionale

Autorità competentiruoli

AC Regionali: Regione Lombardia

DG Sanità U.O. Veterinaria

Ente di governo con funzioni di pianificazione, monitoraggio valutazione e verifica delle prestazioni sanitarie erogate dalle ASL

AC Locali: Dipartimenti di Prevenzione

Veterinari delle ASL della Regione Lombardia

Programmazione ed erogazione delle prestazioni sanitarie pianificate dalla Regione
dettagli dell'attività
categorizzazione degli eventuali rischi e modalità di applicazione delle categorie di rischiola presenza  di micotossine nelle materie prime di origine vegetale destinate all’alimentazione zootecnica prodotte e/ o commercializzate in Regione Lombardia, in particolare quelle per cui il limite di legge non è ancora definito
frequenza (o criteri per stabilire frequenza)

n. 107 campionamenti di:

  • Materie prime di origine vegetale di produzione locale o nazionale, sono escluse le matrici prodotte al di fuori del territorio italiano;
  • Nei periodi più a rischio per la contaminazione da micotossine quali i mesi di giugno, luglio, agosto e settembre.
luogo e momento del controlloAllevamenti, mangimifici, magazzini di stoccaggio, essiccatori.
metodi e tecnicheCampionamento ufficiale in unica aliquota
modalità rendicontazione, verifica e feedbackRendicontazione mediante registrazione in tabella appositamente predisposta.

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Piano di controllo della malattia di Aujeszky  in Regione Lombardia: verifica attuazione del piano vaccinale

Attività di Controllo Ufficiale - (DDUO 10784/2011)
Macroarea: Sanità Animale
Settore: Malattie infettive
Tipologia dell'attività: 5 Attività di controllo ufficiale a carattere regionale

Autorità competentiruoli

AC Regionali: Regione Lombardia

DG Sanità U.O. Veterinaria

Ente di governo con funzioni di pianificazione, monitoraggio valutazione e verifica delle prestazioni sanitarie erogate dalle ASL

AC Locali: Dipartimenti di Prevenzione

Veterinari delle ASL della Regione Lombardia

Programmazione ed erogazione delle prestazioni sanitarie pianificate dalla Regione
dettagli dell'attività
categorizzazione degli eventuali rischi e modalità di applicazione delle categorie di rischioAd integrazione della attività di sorveglianza prevista dalla norma nazionale, si è ritenuto opportuno predisporre uno specifico piano di controllo regionale al fine di verificare la corretta effettuazione della profilassi immunizzante nei confronti della Malattia di Aujeszky.  Ciò in considerazione del fatto che la vaccinazione risulta essere lo strumento più efficace per ridurre la prevalenza dell’infezione negli allevamenti suini.
frequenza (o criteri per stabilire frequenza)Verifiche effettuate contestualmente ad altre attività  di controllo programmate o ogni qualvolta siano rilevate non conformità che facciano sospettare un Piano vaccinale disatteso o comunque non adeguatamente attuato.
luogo e momento del controlloAllevamenti suini da riproduzione e da ingrasso (esclusi quelli a carattere familiare)
metodi e tecniche
  • Controllo sierologico di n. 15 suini per allevamento (5 per ogni categoria) in grado di evidenziare animali non vaccinati. Devono essere controllati almeno 481 allevamenti
  • Controllo documentale al fine di verificare adeguate evidenze circa la corretta attuazione del Piano vaccinale: Il controllo deve riguardare
  • tutti gli allevamenti da riproduzione con almeno 2 riproduttori
  • gli allevamenti da ingrasso con almeno 20 capi nelle ASL di BG, BS, CR, MN, LO e PV, quelli con almeno 5 capi  nelle restanti ASL
modalità rendicontazione, verifica e feedback

Registrazione in SIV dei controlli sierologici e documentali.

Registrazione in BDR/BDN delle informazioni relative a:

  • Veterinario LP responsabile del Piano
  • Veterinario ASL referente
  • Vaccinazioni (compilazione del Mod. 12)

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Piano di verifica delle norme di biosicurezza negli allevamenti suini e avicoli

Attività di Controllo Ufficiale (DDS 5923/2099; DDUO 3009/2011)
Macroarea: Sanità Animale
Settore: Malattie Infettive
Tipologia dell'attività: 5 Attività di controllo ufficiale a carattere regionale

Autorità competentiruoli

AC Regionali: Regione Lombardia

DG Sanità U.O. Veterinaria

Ente di governo con funzioni di pianificazione, monitoraggio valutazione e verifica delle prestazioni sanitarie erogate dalle ASL

AC Locali: Dipartimenti di Prevenzione

Veterinari delle ASL della Regione Lombardia

Programmazione ed erogazione delle prestazioni sanitarie pianificate dalla Regione
dettagli dell'attività
categorizzazione degli eventuali rischi e modalità di applicazione delle categorie di rischioIl rispetto delle norme di biosicurezza risulta essere molto importante al fine di prevenire l’ingresso delle malattie negli allevamenti. In tal senso, le modalità di allevamento e/o flussi commerciali possono costituire  cmq un fattore di rischio importante.
frequenza (o criteri per stabilire frequenza)

Le verifiche  devono essere effettuate negli:

allevamenti suini: tutti quelli da riproduzione e in quelli da ingrasso ritenuti più sa rischio

allevamenti avicoli: tutti gli svezzatori/commercianti; tutti gli allevamenti avicoli intensivi presenti nella ex area di vaccinazione; tutti gli allevamenti di tacchini e lunga vita nel restante territorio.

I controlli devono essere effettuati almeno una volta all’anno; negli allevamenti avicoli che effettuato commercio extra regionale e/o partecipano fiere/mostre/mercati i controlli devono essere fatti almeno 2 volte l’anno

luogo e momento del controlloAllevamenti suini e avicoli anche contestualmente ad altre attività (es. monitoraggio sierologico)
metodi e tecnicheLe verifiche devono essere condotte verificando il rispetto dei requisiti strutturali e gestionali previsti dalla norma.
modalità rendicontazione, verifica e feedbackRegistrazione in SIV delle verifiche effettuate e relativo esito.

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Piano di controllo e sorveglianza nei confronti della agalassia contagiosa ovi-caprina

Attività di Controllo Ufficiale ( DDUO 10971/2010)
Macroarea: Sanità Animale
Settore: Malattie Infettive
Tipologia dell'attività: 5 Attività di controllo ufficiale a carattere regionale

Autorità competentiruoli

AC Regionali: Regione Lombardia

DG Sanità U.O. Veterinaria

Ente di governo con funzioni di pianificazione, monitoraggio valutazione e verifica delle prestazioni sanitarie erogate dalle ASL

AC Locali: Dipartimenti di Prevenzione

Veterinari delle ASL della Regione Lombardia

Programmazione ed erogazione delle prestazioni sanitarie pianificate dalla Regione
dettagli dell'attività
categorizzazione degli eventuali rischi e modalità di applicazione delle categorie di rischio

L’agalassia contagiosa risulta essere un importante problema sanitario ed economico soprattutto negli allevamenti caprini da latte.

Difficoltà nella gestione sanitaria del problema sono anche determinate da una normativa nazionale obsoleta.

frequenza (o criteri per stabilire frequenza)In relazione alla situazione epidemiologica e modalità di allevamento
luogo e momento del controlloAllevamenti ovi-caprini, secondo una programmazione annuale, in occasione delle movimentazioni e in seguito ad eventuali focolai
metodi e tecniche

Campionamento Ufficiale:

  • siero per ricerca anticorpi tramite tecnica ELISA
  • latte per ricerca agente eziologico tramite PCR

Profilassi immunizzante

Procedure per la gestione del focolaio

modalità rendicontazione, verifica e feedbackRegistrazione in SIV degli eventuali focolai

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Rete di monitoraggio sullo stato sanitario del patrimonio apistico e le cause degli episodi di moria e spopolamento degli alveari in Regione Lombardia (2012)

Attività di Controllo Ufficiale (Decreto DGS n. 4120 del 28/04/2009)
Macroarea: Sanità Animale
Settore: Malattie infettive
Tipologia dell'attività: 5 Attività di monitoraggio ufficiale a carattere regionale

Autorità competentiruoli

AC Regionali: Regione Lombardia

DG Sanità U.O. Veterinaria

DG Agricoltura

Ente di governo con funzioni di pianificazione, monitoraggio valutazione e verifica delle prestazioni sanitarie erogate dalle ASL

AC Locali: Dipartimenti di Prevenzione

Veterinari delle ASL della Regione Lombardia

Programmazione ed erogazione delle prestazioni sanitarie pianificate dalla Regione
dettagli dell'attività
categorizzazione degli eventuali rischi e modalità di applicazione delle categorie di rischioLa sorveglianza è prevista su alveari di apicoltori, distribuiti sul territorio regionale in funzione della copertura omogenea e nelle zone a maggior vocazione apistica, al fine di indagare le cause di spopolamento degli alveari e della moria di api
frequenza (o criteri per stabilire frequenza)Controlli periodici (5 annuali) in apiari di apicoltori che hanno volontariamente aderito al piano.
luogo e momento del controlloApiari con postazione fissa a cadenza stabilita
metodi e tecnicheSopralluogo, raccolta di informazioni, campionamento di materiale biologico e prodotti dell’alveare (miele, cera, polline) per il controllo della presenza di agenti patogeni o di contaminanti.
modalità rendicontazione, verifica e feedback

I tecnici del settore apistico effettuano mediante un sopralluogo la raccolta dati circa le condizioni degli alveari degli apiari sotto controllo secondo un preciso ed uniforme questionario.

  • Compilazione di questionario
  • Registrazione in SIV dei controlli

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Piano di sorveglianza per Streptococcus agalactiae nel latte alla stalla

Attività di Controllo Ufficiale (Reg.(CE) 852/04 – Reg.(CE) 853/04 - D.lgs 193/07)
Macroarea: Sanità Animale
Settore: Malattie infettive
Tipologia dell'attività: 5 - Attività di controllo ufficiale a carattere regionale

Autorità competentiruoli

AC Regionali: Regione Lombardia

DG Sanità U.O. Veterinaria

Ente di governo con funzioni di pianificazione, monitoraggio valutazione e verifica delle prestazioni sanitarie erogate dalle ASL
AC Locali: Dipartimenti di Prevenzione Veterinari delle ASL della Regione LombardiaProgrammazione ed erogazione delle prestazioni sanitarie pianificate dalla Regione
dettagli dell'attività
categorizzazione degli eventuali rischi e modalità di applicazione delle categorie di rischioIndividuazione delle aziende positive al test TKT, prova selettiva per lo streptococcus agalactiae nel latte di massa .Definizione di un programma volontario di risanamento e di controllo dell’infezione
frequenza (o criteri per stabilire frequenza)A tutte le aziende di produzione latte della Regione verrà richiesta l’adesione ad un piano di controllo nei confronti dello streptococcus agalactiae. In esito a ciò verranno effettuati campioni di latte di massa , a cadenza semestrale da analizzare per la ricerca del patogeno.
luogo e momento del controlloAllevamenti di produzione latte della Regione Lombardia che aderiscono volontariamente al piano
metodi e tecniche

Esami sul latte di massa (contestualmente al ring test)

Individuazione aziende negative, applicazione norme di biosicurezza

Individuazione aziende positive, protocollo di risanamento con liberi professionisti ed associazioni di categoria

Verifica della correttezza provvedimenti assunti

modalità rendicontazione, verifica e feedback

Registrazione nel Sistema Informativo Veterinario degli esiti analitici. Valutazione degli indicatori relativi a :

  • Rapporto  tra aziende aderenti al piano /aziende presenti sul territorio
  • Rapporto tra aziende positive/aziende aderenti al piano
  • Confronto tra i risultati ottenuti nella fase iniziale  del progetto e controllo a distanza sei mesi

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MODALITA' DI REALIZZAZIONE DI AUDIT

Autorità responsabile

La costituzione del Sistema regionale allargato con gli Enti territoriali sanitari (Legge Regionale 27 dicembre 2006 , n. 30 e s.m.i.) come un sistema armonico e coordinato chiamato ad attuare la politica regionale in materia di sanità pubblica veterinaria, rappresenta la traduzione organizzativa dei principi di semplificazione e razionalizzazione delle attività di governo, sanciti nel documento approvato dal Consiglio Regionale con la D.c.r. del 28 settembre 2010 - n. IX/56 “Programma Regionale di Sviluppo della IX legislatura”.

In tale contesto la funzione di verifica posta in capo alla Regione, nell’accezione conferitagli dalla riforma Costituzionale, dalla Legislazione regionale e dai nuovi regolamenti dell’Unione Europea, è sostanzialmente assimilabile all’attività di controllo interno di qualsiasi organizzazione, pubblica o privata, ben gestita, effettuata da un organismo individuato ad hoc per garantire il corretto svolgimento dei processi di cui è responsabile l’organizzazione stessa.

A tal fine la Regione demanda all’U.O. Veterinaria, attraverso i provvedimenti organizzativi della IX Legislatura, la Funzione di controllo negli ambiti di seguito esplicitati.

Obiettivi Generali

  • Assicurare il corretto svolgimento dei processi di pianificazione e programmazione delle attività di prevenzione veterinaria e la loro conformità alle norme e ai regolamenti pertinenti
  • Verificare l’efficace funzionamento delle Regole di sistema, nelle materie di competenza della Sanità Pubblica Veterinaria, preposte al buon andamento gestionale delle ASL.
  • Esaminare il sistema di erogazione dei LEA
  • Valutare l’attendibilità del dato analitico erogato dai laboratori che effettuano analisi nell’ambito delle procedure di autocontrollo delle industrie alimentari con estensione dei controlli anche alle procedure di appalto di prove analitiche, per lo stesso ambito, ad  altri laboratori.
  • Svolgere le attività di audit su un campione di piani/programmi/processi/attività adeguato agli obiettivi del programma annuale di audit
  • Presentare alle Autorità preposte e agli stakeholders, entro termini prestabiliti e in conformità alle procedure predisposte:
    • la strategia di audit, che individua gli obiettivi del programma annuale di audit
    • il rapporto annuale di controllo attestante il raggiungimento degli obiettivi di sistema

Quadro normativo di riferimento

  • Regolamento (CE) n. 178/2002, che definisce i principi della legislazione alimentare
  • Regolamento (CE) n. 882/2004, che norma l’attuazione del controllo ufficiale
  • Regolamento (CE) n. 854/2004, che disciplina l’attuazione del controllo ufficiale sui prodotti di origine animale destinati al consumo umano
  • Decisione della Commissione 2006/677/CE che stabilisce le linee guida che definiscono i criteri di esecuzione degli audit a norma del regolamento (CE) n. 882/2004
  • Decreto Direttore Generale Sanità n. 959 del 06/02/2008, che approva il Manuale Operativo del controllo ufficiale
  • Decreto Direttore Generale Sanità n. 1034 del 07/02/2011, che approva la strategia di audit della Regione sulle Aziende Sanitarie Locali, sugli Operatori del Settore Alimentare che esportano verso i paesi terzi, sui laboratori che erogano prestazione per il monitoraggio del piano di autocontrollo aziendale e iscritti nel registro regionale

Per quanto non esplicitamente indicato si rimanda alle norme specifiche di settore.

Aree di valutazione

Al fine di assicurare il necessario collegamento della pianificazione delle attività aziendali con gli obiettivi declinati dal PRS l’U.O. Veterinaria ha fornito alle ASL apposite indicazioni negli ambiti di programmazione di seguito rappresentati che costituiranno pertanto area di valutazione  degli  audit:

AMBITO DI PROGRAMMAZIONE
Sicurezza degli alimenti di origine animale
Sanità e benessere animale
Mangimi ed alimenti zootecnici
Sottoprodotti di origine animale
Tutela sanitaria degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo

Anche la modalità di Pianificazione aziendale delle attività costituisce area di valutazione trasversale secondo i seguenti criteri:

  • approccio integrato tra le diverse articolazioni organizzative delle ASL
  • correlazione degli obiettivi programmati con l’analisi di contesto territoriale

attuazione di un piano della comunicazione delle attività programmate e dei risultati conseguiti.

Metodologia di svolgimento degli audit

La “U.O. Veterinaria”, articolazione organizzativa della Regione Lombardia - Direzione Generale Sanità - rappresenta l’Autorità Competente Regionale, di seguito ACR, in materia di programmazione, coordinamento, verifica e controllo delle attività inerenti la Sanità Pubblica Veterinaria.

In questa prospettiva applica alle proprie attività di controllo modalità e criteri operativi definiti in un apposito Manuale Operativo del controllo ufficiale pubblicato sul portale istituzionale della D.G. Sanità. Esso recepisce i principi e i criteri del Reg. (CE) n. 882/2004, del Reg. (CE) n. 854/2004 e della Decisione 2006/677/CE; viene aggiornato in funzione delle strategie della Giunta Regionale, della Direzione Generale Sanità, dell’ACR e delle eventuali osservazioni e prescrizioni dell’Organismo di Ispezione della Commissione Europea.

Le attività di controllo sono orientate al perseguimento dei seguenti obiettivi:

  • Applicazione uniforme della “Legislazione alimentare”, sul territorio regionale, in materia di mangimi e di alimenti di origine animale e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali.
  • Riesame dell’organizzazione dei sistemi di controllo presso le Autorità Competenti Territoriali, in conformità agli indirizzi comunitari, nazionali e regionali.
  • Valutazione dell’efficacia dei controlli ufficiali posti in essere dalle Autorità Competenti Territoriali.

Tutto il personale assegnato all’ACR è informato sulla politica della qualità dell’U.O. Veterinaria e partecipa al perseguimento della stessa attraverso il raggiungimento degli obiettivi definiti in termini di qualità e di miglioramento continuo.

A tal fine, il Dirigente dell’ACR adotta opportune misure preventive affinché il Sistema Qualità descritto dal Manuale Operativo del controllo ufficiale sia efficacemente e costantemente applicato e si riserva di intervenire ogni qual volta si rende necessario al fine di garantire il raggiungimento degli obiettivi in termini di qualità.

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MISURE ADOTTATE PER GARANTIRE IL RISPETTO DEI CRITERI OPERATIVI

Sezione A - Rispetto dei criteri operativi

Meccanismi di verifica destinati a garantire la qualità, l’imparzialità, la coerenza e l’efficacia dei controlli ufficiali a tutti i livelli, nell’ambito delle autorità competenti e tra di loro, anche all’interno di tutte le autorità regionali e/o locali;

La verifica viene assicurata attraverso il sistema regionale di auditing che si articola in:

  • Audit interno: ciascuna ASL predispone a attua un piano di verifica finalizzato a valutare l’efficacia e l’efficienza delle attività programmate;
  • Audit di sistema/settore: attuato dalla Regione secondo le modalità descritte nel capitolo 6.

 

Meccanismi posti in essere per garantire che controlli ufficiali efficaci ed appropriati siano effettuati sugli animali, gli alimenti, i mangimi e i vegetali, in tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione, e sull’utilizzazione di mangimi;

Il processo di programmazione dei controlli ufficiali è governato dalla Regione che approva, a tal fine, il Piano Regionale della Prevenzione Veterinaria pubblicato sul portale istituzionale della D.G. Sanità. Esso comprende le linee di indirizzo della Direzione Generale Sanità alle A.S.L. per la pianificazione delle attività dei servizi aziendali che si occupano di sicurezza alimentare.

 

Che tutte le autorità competenti dispongano di laboratori aventi un’adeguata capacità per effettuare gli esami, nonché di personale debitamente qualificato e sperimentato in numero sufficiente per poter eseguire i controlli ufficiali e rispettare gli obblighi di controllo in modo efficace ed effettivo, ovvero abbiano accesso a tali laboratori (...);

La capacità di laboratorio dell’Autorità Competente Regionale e delle Autorità Competenti Territoriali (Aziende Sanitarie Locali) è assicurata dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna, dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente e dai laboratori aziendali di sanità pubblica.

 

Che siano adottate misure per fare in modo che, quando i controlli ufficiali sono effettuati da personale esterno o contrattuale, queste persone abbiano lo stesso grado di indipendenza e di responsabilità del personale permanente nell’esecuzione dei loro compiti di controllo ufficiale;

Le modalità di svolgimento dei controlli ufficiali, unitamente ai processi di formazione, aggiornamento e assegnazione degli incarichi del personale preposto all’attuazione dei controlli è governato dal Manuale operativo delle Autorità Competenti Locali, pubblicato sul portale istituzionale della D.G. Sanità.

 

Che tutte le autorità competenti dispongano di impianti e attrezzature appropriati e correttamente mantenuti in efficienza tali da consentire al personale di effettuare i controlli ufficiali in modo efficace ed effettivo (...);

Il Manuale operativo delle Autorità Competenti Locali, pubblicato sul portale istituzionale della D.G. Sanità, definisce il profilo organizzativo delle Aziende Sanitarie Locali, la dotazione strumentale di supporto per lo svolgimento delle attività nonché le procedure per una corretta gestione delle stesse in termini di manutenzione, taratura e modalità di utilizzazione.

Sezione B - Procedure documentate ed Istruzioni operative

Lo svolgimento dei controlli ufficiali avviene in conformità alle modalità operative codificate nel:

  • Manuale Operativo del controllo ufficiale
  • Manuale operativo delle Autorità Competenti Locali

pubblicati sul portale istituzionale della D.G. Sanità.

Istruzione Operativa per il Rilievo della Temperatura di Alimenti

Sezione C - Registrazioni dei Controlli Ufficiali

Le modalità di registrazione dei controlli ufficiali sono regolamentate con le procedure di governo del Sistema Informativo Veterinario descritto nel capitolo 4 del presente documento.

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Data di pubblicazione: 10 aprile 2014, ultimo aggiornamento 10 aprile 2014

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