Verifica del Sistema di Prevenzione veterinaria e alimentare Regione Campania *
(*il presente testo riporta gli elementi di sintesi desunti dai rapporti di audit e pertanto è riferibile alla data in cui le verifiche sono state effettuate. Il quadro attuale potrebbe aver subito variazioni)
Il ciclo di audit in Regione Campania ha previsto lo svolgimento di tre audit nei settori:
- dei prodotti della pesca e dei molluschi bivalvi vivi (24-26 febbraio 2004),
- del benessere animale (27-28 ottobre 2004),
- del sistema di allerta rapido regionale (28-29 settembre 2005)
e di un audit sul sistema sanitario regionale, per la parte relativa alla prevenzione in materia di sanità veterinaria e igiene degli alimenti (24-26 novembre 2009).
La Regione, con la Deliberazione di Giunta n. 1755 del 31 ottobre 2008 , ha previsto un processo di accorpamento delle ASL del territorio regionale su base provinciale, che, alla data dell’audit di sistema, era ancora in fase di realizzazione. Per tale motivo, sono stati auditati tutti i Dipartimenti di Prevenzione delle AASSLL, tenendo conto della organizzazione previgente, ancora di fatto operante alla data dell’audit di sistema.
Complessivamente, il ciclo di audit in Regione Campania ha coinvolto l’Assessorato regionale alla sanità (Settore Veterinario e Settore di Igiene Alimenti e Nutrizione), nonchè i Dipartimenti di Prevenzione delle AASSLL di SA1, SA2, SA3, NA1, NA2, NA3, NA4, NA5, CE1, CE2, BN, AV1 e AV2, per complessive dieci giornate tra febbraio 2004 e novembre 2009.
A partire dal 2006, la Regione ha avviato, nel campo sella sicurezza degli alimenti e della sanità pubblica veterinaria, alcune importanti iniziative per una riorganizzazione generale delle attività, suscettibili di fornire, nei prossimi anni, un contributo essenziale per lo svolgimento razionale ed adeguato delle attività di prevenzione in sicurezza alimentare. Tali iniziative hanno riguardato principalmente la programmazione pluriennale integrata dei controlli ufficiali (PRI 2008-2010), l’implementazione di sistemi informativi regionali di supporto e una azione coordinata per l’eradicazione della brucellosi nei bufali.
La programmazione regionale si propone di garantire una ricognizione completa ed esaustiva di tutte le attività che ricadono nell’ambito del controllo ufficiale, individuando tra gli obiettivi strategici:
- Razionalizzazione e l’armonizzazione dei controlli ufficiali nell'ambito della sicurezza alimentare e dei settori ad esso connessi;
- L’uniformità delle procedure utilizzate nell’ambito dei controlli ufficiali;
- Il monitoraggio dell’idoneità dell’organizzazione delle Autorità competenti regionali ai fini dell'attuazione dei Regolamenti CE n. 882/2004 e n. 854/2004;
- Adeguamento dei sistemi informativi alle esigenze di valutazione del rischio.
Le risorse umane del Settore Veterinario sono risultate in un numero discreto e adeguatamente qualificate rispetto alle competenze, e la produzione di atti di indirizzo e coordinamento ha dimostrato un forte impegno nel favorire la progressione e l’adeguamento agli standard di prevenzione e di controllo ufficiale previsti dal Regolamento CE n. 882/04. Le unità di personale dedicato, invece, al settore dell’igiene generale degli alimenti e delle bevande, e degli alimenti di origine vegetale sono risultate in numero insufficiente a garantire un’adeguata ed efficace azione di indirizzo e coordinamento e gestione delle contingenze del settore.
I servizi regionali auditati non sono stati adeguatamente e sistematicamente coinvolti nel processo di programmazione e definizione degli obiettivi strategici pluriennali del Piano Sanitario Regionale (vedi, PSR 2002-2004) e ciò ha inciso negativamente sulla necessaria azione di orientamento del management sanitario delle strutture ASL deputate alle attività di prevenzione. L’uso nei Dipartimenti di Prevenzione delle ASL di alcuni “strumenti di governo”, quali ad esempio il sistema di gestione della programmazione, la definizione degli incarichi e la valutazione dei dirigenti, ha mostrato, difatti, un livello di strutturazione molto disomogeneo, con riflessi sulla gestione di alcune significative criticità territoriali.
Altre criticità hanno riguardato anche le certificazioni degli indicatori LEA, gli obiettivi di sicurezza alimentare per i Direttori Generali delle ASL, la formazione del personale del Servizio Sanitario Regionale, e i criteri di indirizzo per la redazione degli “atti aziendali”, evidenziando la necessità di rafforzare la capacità di comunicazione e di coordinamento interno. Inoltre, al momento dell’audit, non erano ancora state adottate iniziative regionali efficaci per l’applicazione, nei confronti dei laboratori che effettuano le analisi per i controlli ufficiali, dell’obbligo di accreditamento e di qualità ai sensi della norma ISO 17025, previsto dall’art. 12 del Regolamento 882/2004.
Consulta i documenti prodotti per l'attività di audit.
- Dati raccolti per la valutazione del rischio ai fini dell’audit
- Rappresentazione grafica della valutazione dei principali elementi oggetto di verifica nell’audit di sistema
- Legenda dello schema di sintesi degli indicatori