Per il triennio 2011-2014 sono individuati i seguenti obiettivi strategici regionali:
tutelare la salute umana e dei consumatori, mediante il controllo e la riduzione dei rischi biologici, chimici e nutrizionali legati ad alimenti e/o mangimi e salvaguardare la salute e il benessere animale.
razionalizzare ed uniformare a livello regionale le procedure operative del controllo ufficiale in ottemperanza alle indicazioni della normativa regionale, nazionale e comunitaria, anche alla luce del nuovo Sistema informativo per i Servizi Veterinari e per i Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione (S.I.S.A.Ve.R)
ottemperare alle indicazioni e raggiungere gli obiettivi contenuti nel Piano regionale dei controlli in materia di sicurezza alimentare implementando l’attività di audit e di classificazione, in base ai criteri del rischio, delle imprese alimentari
Il raggiungimento degli obiettivi strategici richiede l’attuazione dei seguenti obiettivi operativi di settore:
continuare l’ attività di controllo con le modalità e le frequenze minime stabilite dal Piano regionale
implementare/aggiornare l’archivio delle imprese riconosciute e registrate ed individuare tipologie di attività aventi lo stesso livello di rischio, sulla base dei riscontri in occasione di audit
sviluppare e collaudare gli applicativi del Sistema informativo per i Servizi Veterinari e per i Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione (S.I.S.A.Ve.R), secondo le priorità del relativo cronoprogramma, anche al fine di razionalizzare, nell’ambito del controllo ufficiale, le attività sulla base di dati anche epidemiologici aggiornati ed informazioni già in possesso delle Aziende sanitarie
disporre di dati di sanità animale in tempo reale, attraverso l’attivazione di apposita sezione di S.I.S.A.Ve.R, al fine di permettere l’interpretazione dei processi di sanità pubblica, garantendo la finalità “preventiva” propria delle azioni di governo su tutto il territorio regionale.
AC REGIONALI E LOCALI ED ORGANISMI DI CONTROLLO
Autorità competente regionale (struttura e funzioni)
Direzione centrale salute, integrazione sociosanitaria e politiche sociali Servizio sicurezza alimentare, igiene della nutrizione e sanità pubblica veterinaria Trieste
Servizio sicurezza alimentare, igiene della nutrizione e sanità pubblica veterinaria - ambiti di attività e competenze
Il Servizio sicurezza alimentare, igiene della nutrizione e sanità pubblica veterinaria afferisce all’Area di intervento prevenzione e promozione della salute ed è preposto alle seguenti funzioni:
svolge attività di indirizzo e controllo e cura l’attuazione delle politiche in materia di:
sanità animale ed igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche;
igiene degli alimenti e della nutrizione;
acque destinate al consumo umano;
cura la gestione delle risorse finanziarie finalizzate all’attuazione degli interventi nelle materie di competenza;
collabora, per le materie di competenza, con il Direttore di Area di intervento, nell’espletamento delle funzioni proprie di cui all’art. 4, comma 2 del presente atto organizzativo.
Per l’espletamento delle proprie competenze, il Servizio può avvalersi del supporto dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (A.R.P.A.) e dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie (I.Z.S).
Il Servizio opera in collaborazione con le altre Aree di intervento e Servizi di volta in volta interessati nell’ambito degli obiettivi assegnati dal Direttore
Servizi Veterinari - Area Funzionale “Igiene della produzione, trasformazione, commercializzazione, conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale e loro derivati.
Direttore f.f. S.O.C. Area Funzionale “Igiene della produzione, trasformazione, commercializzazione, conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale e loro derivati.”
Servizi Veterinari - Area Funzionale “Igiene della produzione, trasformazione, commercializzazione, conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale e loro derivati.
Servizi Veterinari - Area Funzionale “Igiene della produzione, trasformazione, commercializzazione, conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale e loro derivati.
Piano regionale di controllo vendita di latte crudo tramite distributori Ordinanza ministeriale 10.12.2008 e Intesa S/R dd. 25.01.2007 Piano regionale dei controlli in materia di Sicurezza Alimentare nota prot. 2211/SPS-VETAL dd. 3.02.2010
Macroarea: ALIMENTI Settore: SICUREZZA E NUTRIZIONE Tipologia dell'attività: 4c – Attività di controllo ufficiale svolte sull'intero territorio nazionale, diverse dai Piani specifici comunitari, con organizzazione e programmazione regionali.
AC Regionali: Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Direzione Centrale salute, integrazione sociosanitaria e politiche sociali Servizio Sicurezza Alimentare, Igiene della Nutrizione e Sanità Pubblica Veterinaria
Attività di indirizzo, coordinamento e successiva verifica delle attività svolte sul territorio. Acquisisce il report annuale dalle ASS e riceve le comunicazioni di positività per E. coli O157.
AC Locali: Servizio veterinario di Ispezione degli Alimenti o.a delle Aziende per i Servizi Sanitari Locali
Vigilanza e controllo specifico delle aziende produttrici di latte crudo che viene venduto, in azienda o al di fuori di questa, attraverso macchine erogatrici. Eventuali riscontri di non conformità sono soggetti a controllo mirato e intensificato.
Laboratori
ruoli
Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie - Laboratorio di Pordenone
Svolge le attività analitiche sui campioni prelevati.
dettagli dell'attività
categorizzazione degli eventuali rischi e modalità di applicazione delle categorie di rischio
Il latte crudo commercializzato per uso alimentare diretto, trattandosi di alimento “ready to eat” e visto il target di consumatori verso cui si suppone sia prevalentemente diretto, può rappresentare un rischio igienico-sanitario e, pertanto, è da considerarsi attività ad alto rischio, tale per cui è necessario un elevato livello di attenzione e vigilanza da parte delle AC locali. Il superamento dei limiti previsti per i germi patogeni e aflatossine comporta l’esclusione dalla vendita e il ritiro dal mercato, mentre il superamento dei valori di germi indicatori di carenze igieniche comporta una revisione dei punti critici del piano di autocontrollo.
frequenza (o criteri per stabilire frequenza)
LATTE CRUDO IN FASE DI EROGAZIONE 1° autocontrollo : entro 15 gg dalla notifica; 1° controllo ufficiale : entro il 3° mese di attività; 2° autocontrollo : 3 mesi dopo il 1° controllo uff.; 3° autocontrollo : 3 mesi dopo il 2° autocontrollo; LATTE CRUDO IN STALLA IN AUTOCONTROLLO Ricerca quindicinale per tenore in germi a 30° Ricerca mensile per titolo di cellule somatiche Ricerca mensile per aflatossina M1 CONTROLLI UFFICIALI SU MACCHINE EROGATRICI E IN STALLA Macchine erogatrici : semestrale (requisiti, funzionamento e gestione) Animali : nel periodo maggio-settembre 2 ricerche su pool di feci per E. Coli O157 (campione conoscitivo) Mungitrici : ricerca patogeni ( Salmonella spp , E. Coli O157 e Campylobacter termotolleranti) sul filtro(campione conoscitivo) Allevamento : semestrale(verifica requisiti)
luogo e momento del controllo
Aziende di produzione che intendono commercializzare latte crudo. Controlli in allevamento, sulle feci e sul latte. Controlli analitici sul prodotto al momento dell’erogazione presso i distributori automatici. Controlli distribuiti nel corso dell’anno, con specifico riguardo al periodo Magg-Sett per la ricerca di E. Coli O157 su feci
Progetto regionale Piccole Produzioni Locali (PPL) - Carni Suine e Avicunicole
Macroarea: ALIMENTI Settore: SICUREZZA E NUTRIZIONE Tipologia dell'attività: 5 - Attività di controllo ufficiale a carattere regionale
Decreto del Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia del 31 gennaio 2011, n. 42 "Regolamento per la disciplina e l’esercizio delle “Piccole produzioni locali” in attuazione dell’articolo 8, comma 40, della legge regionale 29 dicembre 2010, n. 22"
Autorità competenti
Ruoli
AC Regionali: Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Direzione Centrale salute, integrazione sociosanitaria e politiche sociali Servizio Sicurezza Alimentare, Igiene della Nutrizione e Sanità Pubblica Veterinaria
Attività di indirizzo, coordinamento e successiva verifica delle attività svolte sul territorio.
Acquisisce annualmente il report annuale dall’ ASS referente e riceve gli esiti delle indagini analitiche che saranno elaborati ai fini della valutazione del rischio. I risultati saranno propedeutici all’ individuazione di eventuali punti di attenzione e esigenze di miglioramento
AC Locali: Servizio veterinario di Ispezione degli Alimenti o.a delle Aziende per i Servizi Sanitari Locali
Vigilanza e controllo specifico degli operatori che aderiscono al progetto PPL: Nel merito verifica del possesso dei requisiti strutturali e, in base a ciò, registrazione delle attività. Vigilanza specifica successiva la verifica dei requisiti gestionali.
Laboratori
Ruoli
Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie
Svolge le attività di campionamento e di analisi sui campioni prelevati.
Dettagli dell'attività
INTRODUZIONE
Il progetto piccole produzioni locali ha lo scopo di tutelare le produzioni tradizionali e di permettere, con la vendita di tali prodotti in ambito locale, un'integrazione del reddito ad allevatori che normalmente si occupano di altre attività. Il progetto prevede l'allevamento di un limitato numero di animali (suini o avicunicoli) e la vendita del prodotto fresco o trasformato. Tale percorso prevede inoltre un affiancamento da parte dell'autorità competente per l'adeguamento dei locali di lavorazione e una formazione sulle buone prassi igieniche, la normativa di riferimento e il benessere animale. Gli animali e i prodotti trasformati vengono controllati in diverse fasi della produzione mediante analisi di laboratorio che riguardano gli animali in vita, i loro prodotti in diverse fasi della stagionatura e l'igiene dei locali di lavorazione e delle attrezzature. Le analisi, effettuate dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, hanno lo scopo di garantire la sicurezza dei prodotti che possono essere consumati tal quali solo al raggiungimento di un valore di acqua libera (aw) inferiore a 0,92, criterio di sicurezza alimentare previsto dal Regolamento CE 2073/2005. Negli altri casi è invece prevista la cottura prima del consumo. Le analisi hanno anche lo scopo di fornire agli operatori uno strumento di valutazione semplice per garantire la sicurezza dai prodotti, sulla base della misurazione del calo peso, strettamente correlato all'asciugatura del prodotto e alla diminuzione di aw.
categorizzazione degli eventuali rischi e modalità di applicazione delle categorie di rischio
Il Regolamento CE n. 853/2004, relativo ai prodotti di origine animale, esclude dall’ambito applicativo delle norme comunitarie in particolare:
la produzione, preparazione, manipolazione e conservazione di alimenti destinati al consumo privato;
la fornitura diretta di piccoli quantitativi dal produttore al consumatore finale o ai laboratori annessi agli esercizi di dettaglio o di somministrazione a livello locale che riforniscono direttamente il consumatore finale;
In questo contesto il progetto PPL si configura come percorso semplificato per la vendita di piccoli quantitativi di prodotti agricoli, anche trasformati, di carni suine trasformate e stagionate e di carni avicunicole fresche e/o trasformate ottenute dall’allevamento degli animali nella propria azienda, dal produttore primario al consumatore.
I prodotti di cui trattasi sono
Salumi di propria produzione” : salumi ottenuti dalla lavorazione di un numero massimo di 30 suini/anno allevati nella propria azienda per almeno 4 mesi. I suini devono essere macellati nel periodo ottobre-febbraio in stabilimenti riconosciuti ai sensi del Reg. CE/853/2004. E’ consentito l’utilizzo di ingredienti e additivi necessari per la lavorazione del prodotto nel rispetto della tradizione;
Prodotto di salumeria stagionato: salume stagionato per un periodo sufficiente a ridurre l’attività dell’acqua (activity water – aw) a un valore inferiore a 0,92 ed una percentuale di sale sulla ricetta non inferiore al 2,5 per cento;
Prodotto di salumeria fresco: il prodotto di salumeria che deve essere consumato previa cottura;
“Carni avicole” : le carni ottenuti dalla macellazione di un numero massimo di 1500 avicoli/anno allevati nella propria azienda per un periodo minimo di 90 giorni;
“Carni cunicole” : con specifici limiti quantitativi.
Il progetto PPL, disciplinato dalla DPR 010/Pres dd. 31.01.2011, detta
norme relative ai requisiti igienico – sanitari con riferimento ai locali di lavorazione, deposito e maturazione dei prodotti, nonché alla lavorazione dei prodotti medesimi, affinché siano rispettati gli obiettivi di tutela della salute e sicurezza alimentare in coerenza alla normativa comunitaria;
le modalità procedurali per l’avvio dell’attività da parte dell’operatore alimentare nonché altre disposizioni comuni in materia in materia di procedure di autocontrollo e controllo ufficiale.
Riassumendo il progetto PPL:
riguarda esclusivamente i prodotti primari, anche preparati e/o trasformati, derivanti dalla produzione primaria della propria azienda a condizione che tale attività non sia svolta in forma associata o che il produttore primario non partecipi o svolga anche attività soggette a riconoscimento o registrazione ai sensi delle norme comunitarie di cui al pacchetto igiene;
richiede che tali produzioni siano quantitativamente limitate e non entrino in alcun modo né nei circuiti della commercializzazione all’ingrosso, né in quelli della distribuzione al dettaglio, ma vengano ceduti direttamente al consumatore finale.
frequenza (o criteri per stabilire frequenza)
A partire dal mese di ottobre e sino al mese di febbraio gli operatori registrati PPL potranno procedere all’attività di macellazione (presso stabilimento riconosciuto) e di lavorazione delle carni, nei limiti e secondo le modalità stabilite dal provvedimento regionale.
Durante questo periodo gli operatori dovranno procedere alla registrazione periodica di alcuni dati relativi al processo (temperatura) e alle produzioni (calo-peso).
Il campionamento propedeutico alle analisi di laboratorio coinvolgerà tutti gli operatori registrati PPL.
luogo e momento del controllo
Tutti gli operatori registrati PPL .
Le matrici da cui ricavare i campioni da analizzare sono:
feci e linfonodi dei suini al macello
impasto di carne prima dell’insacco
salsicce
salami
soppresse
ambienti e attrezzature (tamponi e/o spugnette)
metodi e tecniche
Campionamenti ufficiali e analisi di laboratorio specifiche ISO.
Le analisi da effettuarsi comprendono:
Aw
Batteri lattici
Campylobacter alimenti
Campylobacter diagnostica
Clostridi solfito riduttori
Listeria qualitativa
Listeria quantitativa
Listeria spp
PH
Salmonella alimenti
Salmonella diagnostica
Stafilo coag +
Streptcocchi
E. coli O157
Tamponi - Carica mesofila
Tamponi - Enterobatteri
Tamponi-Listeria monocytogenes
In caso di positività per Salmonella e/o Listeria, si provvede al blocco della partita.
Si procede con ulteriori accertamenti, procedendo nel contempo con l’indagine epidemiologica.
Il n. dei controlli di laboratorio è da considerarsi come numero minimo, fatto salvo, come già descritto sopra, il riscontro di eventuali non conformità.
modalità rendicontazione, verifica e feedback
Rendicontazione annua del numero di operatori PPL, degli esiti delle verifiche presso le aziende registrate, con i dati inerenti i risultati dei controlli ufficiali e gli eventuali provvedimenti presi.
Ulteriori comunicazioni a seguito di riscontro di positività per Salmonella e/o Listeria.
Progetto regionale Piccole Produzioni Locali (PPL) - Prodotti Lattiero Caseari di Malga
Macroarea: ALIMENTI Settore: SICUREZZA E NUTRIZIONE Tipologia dell'attività: 5 - Attività di controllo ufficiale a carattere regionale
Decreto del Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia del 14 luglio 2011, n. 0166/Pres "Regolamento per la produzione, lavorazione, preparazione e vendita diretta di prodotti lattiero-caseari tipici di malga, in attuazione dell’articolo 8, comma 41, della legge regionale 29 dicembre 2010, n. 22"
Autorità competenti
ruoli
INTRODUZIONE
Nel 2011 in FVG è entrato in vigore il Regolamento (DPGR 1069/2011) sulla produzione e vendita diretta di prodotti lattiero-caseari tipici di malga, in attuazione dell'art.8, comma 41, della legge regionale 29 dicembre 2010, n.22 (Legge finanziaria 2011). Il presente Regolamento disciplina i criteri e le modalità per la produzione, lavorazione e vendita diretta, in ambito locale, di piccoli quantitativi di prodotti a base di latte nell'ambito dell'attività dell'alpeggio nel FVG. Il Regolamento nasce nel contesto di applicazione di un progetto regionale sulle piccole produzioni locali (PPL) triennale, 2011 - 2014. All'iniziativa PPL-Malghe gli attori che hanno aderito al progetto sono stati: la Regione FVG, con i rispettivi Assessorati alla Salute ed alla Agricoltura, le Aziende Sanitarie del territorio interessate all'alpeggio (ASS n°3 ed ASS n°6), l'IZS delle Venezie, l'Associazione Allevatori del FVG ed una rappresentanza degli operatori ovvero la Cooperativa Malghesi della Carnia, Canale del Ferro e Valcanale.
AC Regionali:
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Direzione Centrale salute, integrazione sociosanitaria e politiche sociali
Servizio Sicurezza Alimentare, Igiene della Nutrizione e Sanità Pubblica Veterinaria
Attività di indirizzo, coordinamento e successiva verifica delle attività svolte sul territorio.
Acquisisce annualmente il report annuale dall’ASS referente e riceve gli esiti delle indagini analitiche che saranno elaborati ai fini della valutazione del rischio. I risultati saranno propedeutici all’ individuazione di eventuali punti di attenzione e esigenze di miglioramento
AC Locali:
Servizio veterinario di Ispezione degli Alimenti o.a delle Aziende per i Servizi Sanitari Locali
Vigilanza e controllo specifico degli operatori che aderiscono al progetto PPL-prodotti di malga-:
nel merito verifica del possesso dei requisiti strutturali e, in base a ciò, registrazione delle attività.
Vigilanza specifica successiva la verifica dei requisiti gestionali.
Laboratori
ruoli
Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie
Svolge le attività di campionamento e di analisi
sui campioni prelevati.
Dettagli dell'attività
categorizzazione degli eventuali rischi e modalità di applicazione delle categorie di rischio
Il Regolamento CE n. 853/2004, relativo ai prodotti di origine animale, esclude dall’ambito applicativo delle norme comunitarie in particolare:
La produzione, preparazione, manipolazione e conservazione di alimenti destinati al consumo privato;
La fornitura diretta di piccoli quantitativi dal produttore al consumatore finale o ai laboratori annessi agli esercizi di dettaglio o di somministrazione a livello locale che riforniscono direttamente il consumatore finale;
Il progetto nasce dalla volontà di tutelare le peculiari tradizioni delle malghe della Regione FVG, nonché valorizzarne le produzioni lattiero-casearie ottenute da animali portati in alpeggio e lavorate in malga, aumentando nel contempo i controlli sui prodotti a tutela della salute del consumatore.
Scopo del progetto è fornire un prodotto tradizionale, di elevata qualità, nonchè sicuro dal punto di vista igienico-sanitario.
In questo contesto il progetto PPL offre un percorso semplificato per la produzione, lavorazione e vendita diretta, in ambito locale, di
piccoli quantitativi di prodotti a base di latte ottenuti dai capi bovini, caprini e ovini nell’ambito dell’attività stagionale dell’alpeggio svolta nella Regione FriuliVenezia Giulia.
I prodotti di cui trattasi sono
Formaggio
Ricotta
Burro
Trattasi di prodotti con caratteristiche tradizionali, lavorati esclusivamente nelle malghe della Regione Friuli Venezia Giulia, nel periodo di monticazione del bestiame.
Il progetto PPL, disciplinato dalla DPR 0166/Pres dd. 14.07.2011, detta
Norme relative ai requisiti igienico - sanitari con riferimento ai locali di lavorazione, deposito e maturazione dei prodotti, nonché alla lavorazione dei prodotti medesimi, affinché siano rispettati gli obiettivi di tutela della salute e sicurezza alimentare in coerenza alla normativa comunitaria;
Norme relative ai requisiti sanitari relativi agli animali da inviare in alpeggio nonché alla loro gestione;
Le modalità per l’avvio dell’attività da parte dell’operatore alimentare nonché altre disposizioni in materia di etichettatura e rintracciabilità dei prodotti nonché di procedure di autocontrollo e controllo ufficiale
Riassumendo il progetto PPL:
Riguarda esclusivamente i prodotti primari, lavorati e preparati, dai malghesi che esercitano
l’attività stagionale agro–zootecnica dell’alpeggio ed usufruiscono delle malghe per la preparazione, lavorazione e produzione dei prodotti lattiero caseari tipici di malga.
Prevede che i malghesi tengono all’alpeggio animali provenienti dai propri allevamenti, nonché possono ricevere ed ospitare, per l’alpeggio, anche capi animali di altri allevatori.
Richiede che le disposizioni riguardanti la sanità e l’igiene degli animali si applichi anche agli allevatori che, pur non esercitando le attività di produzione, inviano i propri capi in alpeggio per essere ricevuti ed ospitati dai malghesi.
Dispone che la vendita dei prodotti tipici di malga possa essere effettuata dal malghese direttamente al consumatore finale; il malghese può, altresì, fornire i propri prodotti a dettaglianti locali e a esercizi di somministrazione, in ambito locale
frequenza (o criteri per stabilire frequenza)
A partire dal mese di agosto, prima della monticazione, gli animali inviati presso le malghe che hanno aderito al progetto PPL, sono puntualmente controllati.
Sono effettuati esami di laboratorio e microbiologici su campioni di latte di tutte le bovine da inviare in alpeggio.
Durante le lavorazioni e a fine stagionatura l’ AC effettua controlli microbiologici e chimici sui prodotti trasformati, al fine di valutarne la qualità igienico-sanitaria.
Durante questo periodo il responsabile dell’alpeggio acquisisce e conserva la documentazione degli esami effettuati.
luogo e momento del controllo
Tutti gli operatori registrati PPL .
Le matrici da cui ricavare i campioni da analizzare sono:
Latte bovino e ovi-caprino
Formaggio
Panna
Ricotta fresca e affumicata
Burro
Ambienti e attrezzature (filtro mungitura, superfici a contatto..)
metodi e tecniche
Campionamenti ufficiali e analisi di laboratorio specifiche ISO.
Le analisi da effettuarsi comprendono:
Campylobacter alimenti
Campylobacter diagnostica
Listeria qualitativa
Listeria quantitativa
Listeria spp
Salmonella alimenti
Salmonella diagnostica
Staffilococchi
S. aures ed enterotossine
IPA
E. coli O157
In caso di positività per Salmonella e/o Listeria, si provvede al blocco della partita.
Si procede con ulteriori accertamenti, procedendo nel contempo con l’indagine epidemiologica.
Il n. dei controlli di laboratorio è da considerarsi come numero minimo, fatto salvo, come già descritto sopra, il riscontro di eventuali non conformità.
modalità rendicontazione, verifica e feedback
Rendicontazione annua del numero di operatori PPL, degli esiti delle verifiche presso le aziende registrate, con i dati inerenti i risultati dei controlli ufficiali e gli eventuali provvedimenti presi.
Ulteriori comunicazioni a seguito di riscontro di positività per Salmonella e/o Listeria.
Modalità di realizzazione di audit sulle autorità competenti, ai sensi dell’articolo 4, paragrafo 6, del Reg. (CE) n. 882/2004 In regione FVG vengono svolti 6 audit ciclici sui diversi settori afferenti alla sanità animale e alla sicurezza alimentare. La Direzione centrale salute, integrazione sociosanitaria e politiche sociali ha programmato in ciascuna delle 6 Aziende per i Servizi Sanitari regionale un audit sia di settore, per la valutazione della situazione generale della struttura, degli strumenti a disposizione e della gestione delle risorse umane, che di sistema, volto alla verifica dell’organizzazione e dell’applicazione degli strumenti di governo previsti dalle norme comunitarie (Reg. CE n. 884/2004) e nazionali.
Si utilizza una check list comune per tutte le ASS per la valutazione degli elementi sistemici dell’audit, ed una specifica per il settore oggetto di verifica.
La programmazione e la pianificazione degli audit tiene conto dei principali dati epidemiologici e delle allerta sanitarie, delle attività e delle strutture produttive del territorio, degli esiti delle verifiche ministeriali, comunitarie e degli altri organi di controllo.
Alle ASS viene dato ampio margine di preavviso, prima con una nota di prevista programmazione emanata ad inizio anno e poi nello specifico, con preavviso telefonico e successiva comunicazione ufficiale. La Direzione centrale salute, integrazione sociosanitaria e politiche sociali grazie a tali audit di settore, valuta gli elementi sistemici e il raggiungimento degli altri obiettivi specifici per competenza, afferenti alla sfera di Sanità animale o di Sicurezza alimentare.
Inoltre in occasione di audit si possono prevedere sopralluoghi di natura ispettiva presso strutture degli operatori del settore, un tanto per valutare la corretta procedura di verifica sul territorio adottata dall’ASS e, di conseguenza, l’efficacia del controllo ufficiale.
Infine viene stilato il rapporto di audit con osservazioni e riscontro eventuale di non conformità. Tale rapporto viene inviato all’ASS oggetto di audit, cui si fornisce la risultanza della verifica e cui si chiede risoluzione di eventuali non conformità riscontrate.
Progetto Audit Regione Friuli Venezia Giulia
Dal 2008 in Regione Friuli Venezia Giulia è stata messa in opera un’attività di formazione in aula per la creazione di un autonomo gruppo di auditors regionale, poi sospesa, a seguito di problemi contingenti. Nel 2010 tale attività è stata ripresa, con formazione effettiva sul campo, avendo completato la parte teorica. Attualmente sul campo è prevista la realizzazione di 3 visite da parte dei Responsabili di Gruppo Audit individuati, finalizzate all’ottenimento della qualifica, di cui tutte con il tutoraggio di un auditor di CSQA.
MISURE ADOTTATE PER GARANTIRE IL RISPETTO DEI CRITERI OPERATIVI