L’interruzione volontaria di gravidanza attraverso il metodo farmacologico è una procedura medica, distinta in più fasi, che si basa sull'assunzione di almeno due principi attivi diversi, il mifepristone (RU486) e una prostaglandina, a distanza di 48 ore l'uno dall'altro.
Il mifepristone, interessando i recettori del progesterone, necessari per il mantenimento della gravidanza, causa la cessazione della vitalità dell'embrione; l’assunzione del secondo farmaco, della categoria delle prostaglandine, ne determina l’espulsione.
In Italia è possibile ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza con il metodo farmacologico dietro richiesta della persona interessata, in regime di ricovero ordinario, nel rispetto della legge 194 del 1978.
Linee guida
Sulla base dei pareri del Consiglio superiore di sanità, il Ministero della Salute ha emanato apposite Linee di indirizzo sulla interruzione volontaria di gravidanza con mifepristone e prostaglandine. Il documento, del 24 giugno 2010, sottolinea soprattutto i punti principali del consenso informato.
Consulta:
- Linee di indirizzo
- Parere CSS del 18 marzo 2004
- Parere CSS del 20 dicembre 2005
- Parere CSS del 18 marzo 2010
- Lettera del Ministro alla Commissione europea
Monitoraggio dei dati sull’IVG farmacologica
Il Ministero ha fornito il 7 maggio 2010 indicazioni a Regioni e Province autonome riguardo all’integrazione del monitoraggio dei dati sull’interruzione di gravidanza, in attuazione della legge 194, con riferimento al metodo farmacologico.
Consulta:
- Interruzione volontaria di gravidanza con mifepristone e prostaglandine - Dati anni 2010-2011
- Lettera agli Assessori alla sanità del 7 maggio 2010.