L'acquacoltura è la produzione di organismi acquatici, principalmente pesci, crostacei e molluschi, in ambienti confinati, controllati e detenuti dall'uomo.
Il termine acquacoltura si contrappone generalmente alla pesca, nella quale l'uomo si limita a prelevare dall'ambiente naturale i prodotti di cui ha bisogno.
È considerata tuttavia una forma di acquacoltura anche la molluschicoltura nella quale l'intervento dell'uomo è solitamente limitato a fornire un supporto meccanico adatto all'attecchimento degli organismi acquatici, per facilitarne lo sviluppo ed il prelievo finale.
In base al tipo di gestione, l'acquacoltura viene principalmente suddivisa in acquacoltura estensiva e intensiva.
Dell'acquacoltura estensiva fanno parte la vallicoltura, principalmente in acqua salmastra, e la stagnicoltura, principalmente in acqua dolce.
Nell'acquacoltura intensiva, la densità di allevamento viene incrementata oltre la naturale produttività del bacino di allevamento, in questo caso l'alimentazione viene integrata artificialmente mediante somministrazione di alimenti naturali (pesce o cereali) o di mangimi formulati.
Con l’emanazione del Regolamento (UE) 2016/429 “relativo alle malattie animali trasmissibili e che modifica e abroga taluni atti in materia di sanità animale («normativa in materia di sanità animale») le misure di prevenzione controllo delle malattie di pesci, molluschi e crostacei hanno subito alcune importanti modifiche.
È stata aggiornata le liste di malattie, le misure di biosicurezza, il sistema di sorveglianza e le misure di controllo ed eradicazione.
Il nuovo approccio prevede anche la classificazione delle malattie in diversi gruppi (A, B, C, D, E) di cui al Regolamento (UE) 2018/1882. Ad ogni gruppo corrispondono misure di controllo diversificate tenuto conto il diverso livello di rischio di ciascuno di essi.
Ad esempio nel caso di comparsa di malattie esotiche (gruppo A) viene prevista l’immediata adozione di misure di eradicazione mentre per quelle già presenti nella UE (gruppo C) la decisione di adottare piani di eradicazione spetta ai singoli Stati membri.
Inoltre particolare rilevanza viene data alla sorveglianza per la rapida individuazione di eventuali malattie emergenti la cui diffusione ha avuto notevoli impatti sulle produzioni.
Il Ministero della salute attraverso il sistema ADIS (Animal Disease Information System) ha l’obbligo di informare la Commissione Europea e gli altri Stati membri della comparsa sul territorio nazionale una malattia del Gruppo A o di una malattia del gruppo C qualora quest’ultima venga confermata in una zona indenne.
Il Ministero della salute, con il supporto del Centro nazionale di referenza delle malattie dei pesci, molluschi e crostacei presso l’IZS delle Venezie (PD) nonché delle Regioni e Province autonome interessate, assicura il coordinamento di tutte le misure di sorveglianza controllo ed eventuale eradicazione delle malattie listate.
È compito invece del servizio veterinario delle aziende sanitarie locali provvedere all’indagine epidemiologica, all’applicazione delle misure restrittive previste ed alla revoca delle stesse misure quando il focolaio sia stato eradicato.
È sempre il Ministero che sottopone all’approvazione della Commissione Europea, secondo la procedura comunitaria prevista dal Regolamento (UE) 2020/689 la richiesta di riconoscimento di indennità per compartimenti o zone per la setticemia emorragica virale e la necrosi ematopoietica infettiva.