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Il contrasto alle patologie neoplastiche necessita di un approccio multi-disciplinare e richiede interventi coordinati e sinergici a più livelli, dalla prevenzione alla diagnosi precoce e al miglioramento del percorso complessivo della presa in carico del paziente oncologico.

Il ruolo della prevenzione nel rispondere a tale bisogno di salute consiste nella identificazione dei determinanti di patologia e nella quantificazione del rischio di svilupparla.

Favorire uno stile di vita sano e attivo e l’adesione agli screening è un dovere di un Servizio Sanitario Nazionale (SSN) che vuol definirsi civile e moderno e che concepisce e promuove i programmi di prevenzione come parte essenziale di una strategia complessiva contro il cancro.

Le linee strategiche da adottare per la prevenzione dell’incidenza e della mortalità causa specifica comprendono:

  • programmi intersettoriali di promozione della salute e interventi di comunità finalizzati a contrastare i determinanti primari dei tumori (tabagismo, alimentazione non salutare, inattività fisica e sedentarietà, sovrappeso/obesità, consumo rischioso e dannoso di alcol, agenti infettivi oncogeni, oncogeni negli ambienti di vita e di lavoro)
  • diagnosi precoce di tumori e/o lesioni pretumorali, mediante programmi organizzati di screening oncologico per neoplasie per le quali c’è evidenza di efficacia (cervice uterina, mammella, colon retto)
  • identificazione, quanto più possibile precoce, dei soggetti in condizioni di rischio aumentato per tumori (ad esempio per familiarità o fattori ereditari, per esposizione ambientale o lavorativa, ecc..) e conseguente presa in carico da parte del sistema sanitario
  • formazione interdisciplinare e congiunta e aggiornamento di tutti gli operatori coinvolti nei programmi di screening (medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, altri medici specialisti quali ginecologici, radiologi, anatomopatologi, endoscopisti) sulla diagnosi precoce e in generale di tutti i professionisti sanitari sulla promozione della salute
  • iniziative di comunicazione e sensibilizzazione per fornire informazioni chiare che possono contribuire ad aumentare la partecipazione della popolazione ai programmi organizzati di screening, favorirne l’adesione da parte dei gruppi vulnerabili e ridurre il ricorso a interventi di prevenzione individuale spontanea meno efficaci.

Il Ministero della salute, in linea con quanto riportato nel Piano europeo di lotta contro il cancro e nella nuova raccomandazione del Consiglio europeo sugli screening, ha da sempre supportato strategie per la promozione della salute e la prevenzione delle patologie croniche, comprese quelle di natura neoplastica. Il Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025 ha investito nella promozione della salute per la modifica dei comportamenti a rischio correlati anche all’insorgenza delle neoplasie nonché nel miglioramento dell’adesione ai programmi organizzati di screening dei tumori (carcinoma mammario, cancro della cervice uterina, tumore del colon-retto). Il Piano nazionale oncologico 2023-2027 ha tra i suoi obiettivi il miglioramento complessivo del percorso del malato oncologico e il contrasto ai fattori predisponenti allo sviluppo della patologia neoplastica. In questa ottica, sono stati adottati alcuni provvedimenti per facilitare la scelta terapeutica più adeguata per le persone affette da alcune forme di neoplasia (leggi:"Fondo per i test genomici per il carcinoma mammario"; "Fondo per i test di Next-Generation Sequencing").

Per approfondire

oncologica

Test genomici per il carcinoma mammario

Nell’ottica dell’approccio multidisciplinare, un importante intervento è stato reso possibile dall’attuazione di quanto previsto dal Decreto del Ministro della Salute 18 maggio 2021, che stabilisce le modalità di accesso e i requisiti per l'erogazione delle risorse di un fondo fondo, pari a 20 milioni di euro annui, destinato al rimborso di test genomici per il carcinoma mammario ormone-responsivo in stadio precoce.

Tali test genomici rappresentano un valido ulteriore strumento decisionale, in aggiunta ai parametri clinici, istopatologici e strumentali, a disposizione dei clinici che hanno in cura pazienti con carcinoma invasivo della mammella in stadio precoce per la le quali non è chiara l’utilità di una chemioterapia in aggiunta alla endocrino-terapia. L’attuazione da parte delle Regioni delle previsioni del DM permette alle pazienti che presentano una forma tumore della mammella in fase iniziale che corrisponde ai criteri individuati dal provvedimento di accedere gratuitamente ai test genomici su tutto il territorio nazionale, consentendo di decidere, in base al rischio di recidiva, di escludere la chemioterapia in aggiunta alla terapia ormonale dopo l’intervento chirurgico, evitando soprattutto sofferenze e tossicità non necessarie e con anche risparmio di risorse per il servizio sanitario. Dai dati trasmessi dalle Regioni si è evidenziato un trend in aumento dei test richiesti da parte dei Centri di senologia nel 2022 rispetto al 2021, grazie alla più diffusa conoscenza dell’esistenza dell’opportunità offerta.

In diverse Regioni (soprattutto quelle meno popolose) sono state raggiunte percentuali ragguardevoli di esami erogati nel 2022, anche se in generale ancora inferiori all’atteso.


Con Decreto del ministero della Salute, di concerto con il ministero dell’Economia, del 30 settembre 2022 è stata data attuazione alla legge n. 234 del 2021 (art.1, comma 684) che prevede l’istituzione, nello stato di previsione del Ministero della Salute, di un fondo denominato Fondo per i test di Next-Generation Sequencing, con una dotazione pari a 5 milioni di euro per gli anni 2022 e 2023, destinato all’utilizzo della  tecnologia di sequenziamento genomico esteso (NGS) per la diagnosi molecolare del carcinoma non a piccole cellule non squamoso (adenocarcinoma) metastatico del polmone, al fine di una appropriata scelta terapeutica con beneficio clinico della terapia prescritta sulla base della profilazione molecolare in termini di efficacia, di tossicità e di impatto sulla qualità di vita del paziente.

L’art. 1, comma 539, della legge 29 dicembre 2022, ha previsto di incrementare di 200.000 euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025 lo stanziamento del “Fondo per i test di Next-Generation Sequencing” da destinare al potenziamento dei test NGS per la profilazione genomica del colangiocarcinoma, al fine di una appropriata scelta terapeutica per i pazienti affetti da colangiocarcinoma non operabile o recidivato. Con decreto del Ministro della salute 6 marzo 2023 sono stati stabiliti i criteri, le modalità di riparto delle risorse e il sistema di monitoraggio del loro impiego. Tutte le Regioni, ad eccezione di Calabria e Friuli Venezia Giulia, hanno trasmesso al Ministero della Salute la delibera di impegno ad adottare gli atti necessari per l’attuazione del provvedimento, consentendo l’erogazione delle risorse per l’anno 2023. 


Anche il Piano europeo contro il cancro 2021 (Europe's beating cancer plan), presentato a febbraio 2021 quale strumento di indirizzo generale delle politiche a livello europeo in questo campo, intende rafforzare la prevenzione e il controllo delle malattie oncologiche, attraverso quattro aree di azione principali: prevenzione; diagnosi precoce; diagnosi e trattamento; miglioramento della qualità di vita.

Pertanto, anche al fine di recepire le indicazioni proposte a livello europeo e data l’evidente urgente esigenza di migliorare le azioni per la prevenzione, la diagnosi, la cura e l’assistenza al malato oncologico in termini di efficacia, efficienza, appropriatezza, empowerment e gradimento dei pazienti è stato elaborato il “Piano Oncologico Nazionale 2023-2027”, quale documento di pianificazione e indirizzo. Per approfondire: pagina tematica Piano Oncologico Nazionale 2023-2027 .


Il Consiglio dell’Unione europea ha adottato il 9 dicembre 2022 la Raccomandazione relativa al rafforzamento della prevenzione attraverso l'individuazione precoce: un nuovo approccio dell'UE allo screening dei tumori  che ribadisce l’importanza dei 3 programmi organizzati di screening per carcinoma della mammella, del colon-retto e della cervice uterina, e suggerisce di prendere in considerazione un approccio graduale per l’introduzione di nuovi screening per altre patologie neoplastiche (polmone, stomaco e prostata).

Nel nostro Paese, in coerenza con le nuove raccomandazioni, è stata avviata, nei centri individuati quali componenti della Rete italiana screening polmonare, la sperimentazione di un programma di diagnosi precoce del tumore del polmone utilizzando la tomografia computerizzata a basso dosaggio su soggetti ad alto rischio, associato a interventi di supporto alla cessazione dal tabagismo, attraverso uno specifico finanziamento pari a 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022 destinato ai centri della Rete, i cui risultati preliminari appaiono interessanti.

Per quanto riguarda lo screening per il tumore della prostata, alcuni progetti pilota sono già stati avviati sul territorio nazionale e altri verranno implementati nell’ambito della nuova Joint action europea EUCanScreen.

Inoltre, il progetto CCM “Valutazione della fattibilità di programmi organizzati sullo screening della prostata e loro efficacia nel ridurre l’inappropriatezza dell’uso del test del PSA nel contesto italiano”, recentemente approvato, riporta tra i suoi obiettivi la proposta di un protocollo per gli interventi pilota per la diagnosi precoce del tumore della prostata.


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Data di pubblicazione: 4 marzo 2015, ultimo aggiornamento 2 febbraio 2024

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