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Fondo nazionale per il contrasto dei Disturbi della Nutrizione e dell'Alimentazione



Il censimento e l’analisi dei servizi per la cura dei DNA e dell’utenza ad essi afferente mettono in evidenza quali siano le principali necessità e criticità locali e offrono l’occasione per consentire di adeguare l’offerta assistenziale dedicata mediante una programmazione di interventi e risorse economiche adeguati.

Un segnale importante per consentire una offerta assistenzale adeguata e  specializzata e rendere disponibili le stesse opportunità di cura e di presa in carico per coloro che soffrono di queste gravi patologie e per i loro familiari, è stata l’istituzione, presso il Ministero della Salute, del Fondo per il contrasto dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione previsto dalla Legge di bilancio 30 dicembre 2021, n. 234 nelle more dell’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza LEA.

Tale Fondo, con una dotazione iniziale di 25 milioni di euro per gli anni 2022 e 2023, è stato ulteriormente incrementato di 10 milioni di euro per l’anno 2024 dalla Legge 23 febbraio 2024, n. 18, di conversione del decreto legge 30 dicembre 2023 n. 215.

Le risorse economiche stanziate hanno consentito il finanziamento di Piani di intervento regionali e provinciali volti al miglioramento dell’assistenza alle persone con DNA, sia in termini di efficacia clinica che di adeguamento organizzativo, garantendo quanto già raccomandato in letteratura dalle Linee Guida, dalle raccomandazioni espresse dalla Comunità scientifica a livello nazionale ed internazionale e dai documenti di indirizzo del Ministero della Salute. In particolare:

  • livelli minimi di cura di base in ogni Regione/Provincia Autonoma
  • l’intercettazione precoce degli esordi in modo da consentire la tempestiva individuazione delle risposte più rispondenti ai bisogni e ridurre il ricorso a interventi più intensivi quando non appropriati;
  • il mantenimento dei pazienti il più possibile prossimali al territorio di residenza per favorire sia l’intensità che la continuità delle cure;
  • la rete dei servizi con progetti di prevenzione e promozione della salute e di cura sia per target di popolazione a rischio che per i pazienti con lunga durata di malattia e alto rischio di complicanze mediche;
  • la realizzazione in ambito aziendale/provinciale di eventi di formazione rivolti a tutti gli operatori implicati a vario titolo nella gestione della problematica DNA;
  • il coinvolgimento della famiglia dei pazienti nel percorso diagnostico-terapeutico;
  • l’applicazione in tutte le realtà regionali di un percorso terapeutico specialistico integrato in condizione di urgenza metabolica dedicato alle persone che soffrono di DNA e accedono in Pronto Soccorso (Percorso Lilla).

Per la definizione, il coordinamento e il monitoraggio degli interventi previsti dall’intesa sancita in Conferenza Stato Regioni il 21 giugno 2022 è stato costituito un apposito Gruppo tecnico-scientifico costituito da rappresentanti dalle competenti Direzioni Generali del Ministero della Salute, da un referente esperto di DNA per ciascuna Regione e Provincia Autonoma, un rappresentante dell’Istituto Superiore di Sanità, un rappresentante per ciascuna delle Associazioni e delle Società scientifiche di settore più rappresentative a livello nazionale, che sta lavorando con un rapporto fluido, intenso e costante.

Le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano, anche grazie alle risorse ministeriali stanziate, stanno lavorando con l’obiettivo di garantire cure di base e consistenti in tutto il Paese e di migliorare la diagnosi precoce, attraverso il reclutamento di personale e la promozione dell'educazione e della formazione per i professionisti sanitari e le famiglie.

Si sono, inoltre, impegnate a realizzare i Piani di intervento sanciti nell’intesa, prevedendo nei propri territori, ove non già esistenti, la costituzione di un Tavolo tecnico di confronto con le aziende sanitarie, con esperti del settore, referenti regionali individuati per la tematica, Associazioni, Comunità scientifica di riferimento con il compito di effettuare un vigile monitoraggio sull’adeguatezza dell’investimento del Fondo per il contrasto dei DNA.

Il lavoro del Gruppo rappresenta inoltre l’occasione per creare un momento di confronto costruttivo fra Istituzioni, Società scientifiche, professionisti del settore e Associazioni finalizzato alla ricerca di strategie e strumenti condivisi al fine di garantire, su tutto il territorio nazionale, equità di accesso a cure efficaci e appropriate per le persone con DNA e loro famiglie.

Per approfondire consulta



Data di pubblicazione: 13 marzo 2023 , ultimo aggiornamento 14 marzo 2024



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