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Attività progettuali promosse e finanziate


Immagine Attività progettuali promosse e finanziate


Il ministero della Salute ha promosso e finanziato diverse attività progettuali in tema di Salute mentale, ambito cui rivolge attenzione ed impegno costanti.

In questa sezione sono consultabili progetti relativi all’uso problematico di Internet, alla prevenzione dell’insorgenza dell’Internet Addiction Disorder (IAD), alla promozione del benessere e inclusione sociale delle persone con disturbi mentali attraverso il budget di salute, ai percorsi di cura per adolescenti affetti da disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD).

Rete senza fili – Salute e Internet Addiction Disorder (IAD): tante connessioni possibili

Per decenni le dipendenze sono state associate all’uso di sostanze psicoattive. Negli ultimi anni la Comunità scientifica ha individuato comportamenti patologici associati a un’attività o a un comportamento, evidenziando la presenza di nuove dipendenze o dipendenze comportamentali. Le indagini sul gioco d’azzardo si sono moltiplicate, portando in breve tempo al riconoscimento del Disturbo da gioco d’azzardo, descritto nel DSM 5.

La dipendenza da Internet (IAD - Internet Addiction Disorder) pur non essendo stata inserita come categoria diagnostica all’interno del Manuale, è stata oggetto di un’attenzione crescente da parte degli esperti. Si tratta perlopiù di un super investimento nelle attività online, che satura il tempo e le energie dedicate alle altre sfere esistenziali, accompagnandosi a incapacità di controllo, sintomi astinenziali e talvolta a fenomeni di ritiro sociale. L’attaccamento allo smartphone è simile alle altre forme di dipendenza, causando interferenze nella produzione della dopamina, il neurotrasmettitore che regola il circuito della ricompensa, portando a innalzare i livelli di questa sostanza ogni volta che compare una notifica sul cellulare. All’interno di tale macro-categoria di comportamenti rientrano: il gaming, che sarà prossimamente incluso nell'ICD-11 (lnternational Classification of Disease) come Gaming Disorder ed è riconosciuto come meritevole di ulteriori approfondimenti dal DSM-5, la dipendenza da relazioni virtuali (cyberrelational addiction), la dipendenza dal sesso virtuale (cyber-sex addiction) e il sovraccarico emotivo (information overload) caratterizzato dalla ricerca ossessiva di informazioni sul web. Sebbene tali forme di comportamenti problematici siano diffuse in tutta la popolazione, particolare attenzione è stata rivolta alla fascia adolescenziale, soprattutto ai “nativi digitali” il cui accesso alla rete è concomitante all’ingresso nel più ampio mondo sociale.

A tal fine la Direzione Generale del Ministero della salute ha finanziato il Progetto “Rete senza fili – Salute e Internet Addiction Disorder (IAD): tante connessioni possibili”, il cui obiettivo generale è quello di prevenire l’insorgere della dipendenza da Internet attraverso azioni di riduzione del rischio di sviluppare un uso scorretto ed eccessivo di strumenti tecnologici (social media, videogiochi, Internet) migliorando le capacità e le competenze (life skills) dei ragazzi e favorendo l’accesso dei soggetti a rischio ai servizi sociosanitari. Le attività progettuali hanno il fine di sostenere interventi laboratoriali volti a prevenire e contrastare le nuove forme di dipendenza da Internet, soprattutto nella fascia giovanile, sperimentando e mettendo a sistema un insieme di approcci metodologici già attivati in alcune regioni aderenti, individuando quindi un modello di intervento esportabile, rafforzando la rete dei servizi socio-sanitari e potenziando gli strumenti per l’incontro tra la domanda dei cittadini e l’offerta delle risorse territoriali. Applicando i principi della Peer&Media Education, si propone un modello di intervento socio-educativo e di prevenzione primaria basato su una metodologia attiva, che integra i metodi e le tecniche della Peer Education con gli approcci della Media Education, al fine di sviluppare l’empowerment dei soggetti coinvolti, attraverso il rafforzamento di uno sguardo critico e consapevole rispetto all’uso e all’impatto delle nuove tecnologie sulla vita quotidiana.

Per approfondire consulta:

Promuovere il benessere e l’inclusione sociale delle persone con disturbi mentali attraverso il budget di salute

Per dare una risposta appropriata ed efficace alla complessità dei problemi connessi alla tutela della salute mentale è fondamentale creare le condizioni strutturali per una integrazione, la più articolata possibile, delle politiche e delle risorse del sistema sanitario con quelle del sistema sociosanitario e sociale. In questa ottica si tratta di mettere al centro dell’intervento la capacità di un territorio di fornire risposte che integrino i bisogni di cura con quelli lavorativi e residenziali sperimentando percorsi integrati e personalizzati di inclusione sociale per quelle categorie di pazienti (soggetti con disturbi psichici gravi) di fatto maggiormente discriminate dal mercato del lavoro, dal mercato immobiliare e dai contesti socioculturali.

Il modello organizzativo-gestionale “Budget di Salute” costituisce una delle più avanzate e innovative proposte e applicazioni in tema di riabilitazione e integrazione sociosanitaria nel campo della salute mentale in Italia. Costituisce uno strumento integrato socio-sanitario a sostegno del progetto terapeutico riabilitativo personalizzato di persone affette da disturbi mentali gravi, costituito da risorse individuali, familiari, sociali e sanitarie al fine di migliorare la salute, nell’ottica della recovery (possibile guarigione), il benessere, il funzionamento psico-sociale, l’inclusione della persona e la sua partecipazione attiva alla comunità mediante l’attivazione di percorsi evolutivi. Il Budget di Salute è uno strumento di assistenza territoriale, attivabile da parte dei Dipartimenti salute mentale e dipendenze patologiche (DSM-DP) in collaborazione con i Servizi Sociali, in alternativa, o in superamento dell’assistenza residenziale, quando il trattamento residenziale non è la risposta di assistenza appropriata ai bisogni della persona, o quando tale trattamento si è concluso. Viene attivato inoltre per sostenere e consolidare i progetti di domiciliarità a supporto anche del lavoro di cura delle famiglie attraverso interventi relativi all’abitare supportato e di integrazione nel contesto produttivo e/o sociale. Esso tende a contrastare e, se possibile, a prevenire la cronicizzazione istituzionale o familiare, l’isolamento e lo stigma della persona con disturbi mentali. E’, altresì, finalizzato a creare un legame tra il Sistema di Cura ed il Sistema di Comunità e mira ad un utilizzo appropriato delle risorse di entrambi. La centralità della persona nel suo contesto di vita è il punto di partenza di questo nuovo approccio al welfare e ai servizi socio-sanitari. Si tratta di un progetto innovativo che intende integrare risorse economiche, professionali e umane al fine di promuovere ambiti relazionali, familiari e sociali idonei a favorire una migliore inclusione sociale della persona con disabilità.

Il fine dell’applicazione di tale modello è quello di consentire alle persone affette da malattie mentali gravi e persistenti di sviluppare le abilità emotive, sociali e intellettuali necessarie per vivere, studiare e lavorare nell’ambiente sociale di scelta, con il minimo livello possibile di sostegno professionale, aiutare cioè gli utenti a sviluppare le abilità e ad accedere alle risorse di cui hanno bisogno per migliorare la loro possibilità di avere successo e di essere soddisfatti negli ambienti di vita, lavoro, studio e nei contesti sociali di loro scelta. Il budget di Salute consente di creare un legame tra il sistema di cura e la comunità locale e mira ad un utilizzo appropriato delle risorse di entrambi. Consente, altresì, l’attivazione non solo dei soggetti istituzionali, ma anche della comunità nel suo complesso, ovvero di tutti quei micro e macro sistemi auto-organizzati (associazioni, comitati di quartiere, organizzazioni di promozione sociale, cooperative…). Gli ambiti di intervento del budget di salute sono: - sostegno della domiciliarità, per affiancare l’utente nella gestione dell’abitazione - sostegno dell’orientamento della formazione e dell’inserimento al lavoro - interventi a sostegno dell’integrazione e dell’inclusione sociale. In tale modello organizzativo-gestionale risorse economiche, professionali e umane vengono utilizzate per innescare un processo volto a ridare ad una persona, attraverso un progetto terapeutico riabilitativo individuale, un funzionamento sociale accettabile, alla cui produzione partecipano il paziente stesso, la sua famiglia e la sua comunità. I servizi pubblici non delegano la gestione di competenze proprie ma ricorrono alla partnership del privato sociale/imprenditoriale secondo un modello di co-progettazione e co-gestione, in cui mantengono la regia complessiva dei progetti. Inoltre il Budget di Salute, attraverso la partecipazione attiva di pazienti e familiari, promuove/restituisce contrattualità e ruolo attivo, che di per sé ha valenza terapeutica. Beneficiari sono la patologia psichiatrica, il disturbo dello spettro autistico, la fragilità socio-sanitaria, la disabilità e la mancanza di sostegno familiare, i disabili psichici, le dipendenze patologiche e la popolazione immigrata.

Per favorire la conoscenza e la promozione della metodologia del Budget di Salute nelle Regioni e PA, la Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute a novembre 2019 ha finanziato il Progetto “Soggetto, persona, cittadino: promuovere il benessere e l’inclusione sociale delle persone con disturbi mentali attraverso il budget di salute”, con l’obiettivo di valorizzare, in un’ottica di potenziamento, il modello Budget di Salute già posto in essere dalla regione Emilia-Romagna che ha avviato una puntuale sperimentazione e un percorso di formazione rivolto a tutti gli operatori che con funzioni differenti saranno impegnati a portare nella quotidianità queste pratiche. Questo strumento, infatti, non è implementato in tutte le Regioni italiane e, nelle Regioni che lo utilizzano, le esperienze differiscono anche sostanzialmente tra loro, sia in termini di definizione del percorso che nella metodologia adottata.  L’Ente esecutore del Progetto è stato la Direzione Generale Cura della Persona, Salute e Welfare della Regione Emilia-Romagna, e le attività progettuali sono state realizzate in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e con il Dipartimento Integrato Salute mentale e Dipendenze Patologiche (DAISM-DP) dell’Azienda USL di Parma.

Il Progetto, della durata di due anni, ha consentito di mappare le diverse esperienze regionali/provinciali che sono state ricondotte ad un orientamento condiviso attraverso una Consensus Conference portando all’elaborazione di un documento di consenso recante linee di indirizzo e raccomandazioni nazionali per supportare le Regioni, le Provincie Autonome e gli Enti locali nell’adozione dello strumento del Budget di salute. Sulle “Linee programmatiche: progettare il budget di salute con la persona” è stata sancita un’intesa in Conferenza Unificata il 6 luglio 2022 (Rep. Atti n. 104/CU) con impegno da parte delle Regioni e delle Province Autonome a recepire i contenuti del Documento di consenso.

Al progetto hanno aderito tutte le Regioni, le Province Autonome e gli Enti locali e ha visto coinvolti vari attori, persone, familiari, Associazioni, Servizi Sociali e Sanitari, Terzo Settore, Volontariato e portatori di interesse della Società civile.

I risultati finali delle attività progettuali, sono stati presentati nel corso del Convegno Nazionale "Soggetto, persona, cittadino - Promuovere il benessere e l’inclusione sociale delle persone con disturbi mentali attraverso il Budget di Salute” che si è tenuto  il 12 maggio 2022 presso la Sala Convegni XX Maggio della Regione Emilia-Romagna. 

Per approfondire consulta il testo integrale del Progetto :Promuovere il benessere e l’inclusione sociale delle persone con disturbi mentali attraverso il budget di salute

Il budget di salute: dalle Linee programmatiche alla sperimentazione sul territorio italiano ed europeo

In sintonia con l’orientamento nazionale in tema di assistenza sanitaria e di interventi sociosanitari che pongono al centro la persona e vedono nella casa il primo luogo di cura, il Ministero della Salute, nell’ambito del Programma CCM 2022, ha finanziato una Azione Centrale finalizzata a sostenere la sperimentazione nazionale e validare il protocollo di applicazione del Budget di salute così come delineato dal documento nazionale delle “Linee Programmatiche nazionali: progettare il Budget di salute con la persona” attraverso il coinvolgimento diretto dei Dipartimenti di salute mentale e Dipendenze Patologiche, in collaborazione con gli Enti locali, il Terzo settore e la comunità di riferimento.

Il Budget di Salute, costituito dall’insieme delle risorse economiche, professionali, umane e relazionali, necessarie a promuovere contesti relazionali, familiari e sociali idonei a favorire una migliore inclusione sociale della persona, è uno strumento generativo che contribuisce alla realizzazione di percorsi di cura nell’ambito di Progetti di Vita personalizzati in grado di garantire l’esigibilità del diritto alla salute attraverso interventi sociosanitari fortemente integrati e flessibili.

L’Azione di sistema “Sperimentare il budget di salute quale strumento per la realizzazione di progetti terapeutici riabilitativi individualizzati con particolare riferimento alle malattie mentali e alle dipendenze” ha l’obiettivo di promuovere il superamento delle diffuse criticità di applicazione nelle varie Regioni dello strumento Budget di Salute e il suo consolidamento nelle pratiche dei servizi attraverso la sperimentazione e validazione di un protocollo condiviso di valutazione multidimensionale e multiprofessionale, di strutturazione del Progetto Terapeutico Riabilitativo Individualizzato e di monitoraggio dello stesso.


Percorsi di cura per adolescenti con acuzie o preacuzie psichiatrica e ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività)

Le acuzie e subacuzie psichiatriche in preadolescenza e adolescenza rappresentano un insieme di sintomi che possono essere presenti nell’ambito di diverse diagnosi, spesso in comorbilità, e che sono fortemente influenzati dalle variabili ambientali e di organizzazione dei servizi per quanto riguarda l’espressività, la gestione e le conseguenze. Gli accessi in PS/DEA per tali quadri sono in aumento negli ultimi anni e così i ricoveri ordinari, con rilevanti difficoltà nella organizzazione di risposte appropriate. Benchè l’acuzie psichiatrica in adolescenza (APA) riguardi un numero relativamente limitato di ragazzi e famiglie, i quadri clinici sono gravosi e ad alto rischio di prognosi sfavorevole, se non vengono messi in atto interventi tempestivi e appropriati.

Il deficit di attenzione con iperattività (ADHD) è uno dei più frequenti disturbi neuropsichici dell’età evolutiva, caratterizzato della triade sintomatologica disattenzione, impulsività e iperattività motoria e può presentarsi in comorbilità con tutti i principali disturbi psichiatrici. Circa il 65% dei bambini con una diagnosi di ADHD mostra ancora sintomi in età adulta, con vari livelli di compromissione funzionale. Nei quadri psichiatrici acuti e subacuti in preadolescenza e adolescenza, la presenza di ADHD può essere di difficile individuazione, soprattutto ove non diagnosticato e trattato in precedenza, e complicare in modo rilevante il quadro clinico, la risposta agli interventi terapeutici e la prognosi. Gli aspetti di impulsività e discontrollo dell’ADHD possono avere un ruolo determinante nell’innescare e mantenere la crisi nel tempo, e nell’interferire con l’efficacia di altri interventi attivati. Mancano però dati specifici italiani relativi sia alla dimensione e alle caratteristiche di tale associazione che alle modalità correnti di gestione clinica di tale associazione.

L’analisi critica di questo contesto ha offerto alla Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute l’opportunità di promuovere e finanziare il progetto “Percorsi di cura per adolescenti con acuzie o preacuzie psichiatrica e ADHD” il cui obiettivo primario è proprio di effettuare un’indagine conoscitiva sulla presenza e impatto dell’ADHD nella popolazione clinica di preadolescenti e adolescenti con preacuzie o acuzie psichiatrica che accedono a servizi di NPIA. Il progetto ha riguardato una sperimentazione pilota in vari servizi delle Regioni Lombardia, Toscana e Sardegna che rappresentano punti di riferimento nazionali per i percorsi diagnostici e terapeutici nell’ADHD e nelle acuzie psichiatriche in preadolescenza e adolescenza, per il raccordo con gli altri servizi di NPIA, per la formazione, per l’ampia esperienza nella trasferibilità ad altri servizi degli interventi che vengono messi in atto. L’insieme degli strumenti di valutazione e dei profili di intervento hanno consentito di definire percorsi diagnostici e terapeutici appropriati e sostenibili che possono essere resi successivamente disponibili per tutto il territorio nazionale, previa opportuna analisi di contesto, al fine di fornire una risposta diagnostica e terapeutica per preadolescenti e adolescenti con acuzie o preacuzie psichiatriche e con ADHD. 

Il seminario multidisciplinare di consenso per la condivisione di raccomandazioni clinico-organizzative si è svolto a Milano il 24 ottobre 2022. Gli interventi della giornata sono consultabili al link https://www.youtube.com/watch?v=RSt_jgkqfOg.

Per approfondire consulta il testo integrale del Progetto :Percorsi di cura per adolescenti con acuzie o preacuzie psichiatrica e ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività).

Effetti dell'emergenza pandemica Covid 19 sui minori di età: strategie di prevenzione e contrasto delle problematiche di salute mentale e delle dipendenze

Introduzione e metodologia

A causa della pandemia Covid-19 e delle misure messe in atto per contenerla, i bambini e gli adolescenti hanno sperimentato cambiamenti sostanziali negli ambienti di vita, nelle routine quotidiane e nelle reti relazionali, educative e sociali che normalmente favoriscono la promozione della salute e la resilienza agli eventi traumatici. Come conseguenza della pandemia Covid-19, i professionisti clinici e i ricercatori hanno segnalato un aumento delle problematiche di salute mentale in età evolutiva e un incremento consistente di depressione, ansia, disturbi del sonno, disturbi da stress post-traumatico, disturbi emotivi e comportamentali, disturbi alimentari, suicidio, ideazione suicidaria, autolesionismo, uso di alcol, cannabis, tabacco e giochi su internet.

In Italia, non esiste un flusso informativo nazionale su disturbi neuropsichici e dipendenze in infanzia e adolescenza e le azioni di programmazione regionale e nazionale condotte sinora si basano su informazioni derivate da campioni poco rappresentativi o dati raccolti in maniera non sistematizzata. Nella maggior parte delle Regioni, il monitoraggio delle attività di neuropsichiatria infanzia e adolescenza (NPIA) avviene tramite i flussi amministrativi standard (ambulatoriale, Schede di dimissione ospedaliera -SDO- e flusso semiresidenziale e residenziale), che riescono a descrivere solo in minima parte i bisogni e le esigenze di programmazione sanitaria per utenti complessi e multiproblematici come quelli seguiti dai servizi di NPIA.

Per fornire tempestivamente dati affidabili utili alla programmazione regionale e nazionale è indispensabile migliorare gli strumenti di controllo degli accessi ai servizi dell’età evolutiva per disturbi neuropsichici e dipendenze.

I governi e le Istituzioni nazionali sono stati chiamati ad investire in azioni di prevenzione e ad adattare i servizi di assistenza alle nuove esigenze di salute dei bambini e degli adolescenti.

Le risorse disponibili per l’assistenza psicologica e il potenziamento strutturale e funzionale dei servizi di NPIA sono limitate ed è fondamentale condividere obiettivi comuni e coordinare le azioni per raggiungere tutta la popolazione interessata, inclusa quella più fragili e maggiormente a rischio. È decisivo superare la frammentarietà degli interventi, valorizzare le iniziative di prevenzione attivate finora e diffondere efficacemente strategie e contesti per promuovere la salute mentale positiva e contrastare i comportamenti a rischio.

Il progetto CCM “Effetti dell'emergenza pandemica Covid 19 sui minori di età: strategie di prevenzione e contrasto delle problematiche di salute mentale e delle dipendenze”, finanziato attraverso il Programma CCM 2021 della Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute, è finalizzato ad attivare un sistema di monitoraggio degli accessi ai servizi per disturbi neuropsichici e dipendenze nei minori di età per fornire tempestivamente dati affidabili per la programmazione regionale e nazionale. Tra gli obiettivi del progetto figurano inoltre la diffusione e l’implementazione su tutto il territorio nazionale delle strategie utili a promuovere la salute mentale positiva (resilienza, autostima, autoefficacia) e contrastare condotte e comportamenti a rischio nei bambini e adolescenti. I risultati del progetto CCM permetteranno di acquisire a breve e medio termine le informazioni necessarie al monitoraggio e alla gestione degli effetti della pandemia nelle fasce più vulnerabili oltre che consentire alle Istituzioni di programmare e verificare, anche a lungo termine, l’efficacia delle azioni intraprese per migliorare il benessere psico-fisico nei minori di età.

Il Gruppo di Coordinamento interregionale, costituito da professionisti clinici, rappresentanti delle Istituzioni e tecnici gestori ed amministratori dei sistemi informativi delle diverse regioni italiane, sta attivamente promuovendo tutte le iniziative progettuali sotto il coordinamento dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e del Ministero della Salute. Tra le Istituzioni coinvolte figurano i referenti delle Regioni e delle Province Autonome (PA), del Ministero dell’Istruzione e dell’Agenzia Italiana del Farmaco. Partecipano ai lavori anche un gruppo di professionisti clinici, esperti nazionali della tematica, impegnati in prima linea nell’educazione, nell’assistenza e nella cura dei bambini e degli adolescenti. La metodologia di lavoro ha previsto:

  • l’analisi dei flussi regionali per l’identificazione degli indicatori appropriati alla complessità organizzativa e specificità dell’ambito di interesse. E’ in via di definizione un modello di analisi dei flussi relativo a: ricoveri ordinari, consumo degli psicofarmaci, attività territoriali ed eventuali profili di comorbilità. Sulla base di queste analisi verranno predisposti dei Report semestrali sulle caratteristiche e sull’andamento epidemiologico dei problemi di salute mentale e delle dipendenze nei minori d’età attraverso una descrizione di 1) andamento dei ricoveri ordinari per disturbi NPIA e/o dipendenze; 2) consumo di psicofarmaci; 3) attività territoriali e 4) profili di comorbilità.
  • la predisposizione di iniziative nazionali, regionali e locali per la elaborazione e diffusione di strategie utili a promuovere la salute mentale positiva (resilienza, autostima, autoefficacia) e contrastare condotte e comportamenti a rischio nei bambini e adolescenti. E’ stata condotta una capillare revisione delle buone prassi e delle iniziative dei piani di prevenzione a livello regionale, comunale, locale (incluso webinar, video, opuscoli, siti web tematici,) ed è stata attivata una collaborazione specifica con l’Organizzazione Mondiale della Sanità.


Risultati preliminari

L’analisi dei flussi informativi regionali avviata dal gruppo di coordinamento è stata prioritariamente diretta ai codici diagnostici di interesse e alle categorie diagnostiche principali (Malattie e disturbi del Sistema Nervoso, Malattie e disturbi mentali, Abuso di alcol e farmaci e disturbi mentali organici indotti e MDC21 Traumatismi ed avvelenamenti). Dall’avvio del progetto sono stati analizzati semestralmente i flussi informativi di 12 Regioni e PA (Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Province di Trento e Bolzano, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Sicilia) che rappresentano approssimativamente il 74% della popolazione italiana. Le analisi statistiche hanno applicato il modello della “trend analysis” valutando l’andamento degli indicatori a partire dal 2015 fino al 2021. Nella valutazione dei risultati sono stati considerati:

  • i tassi di ospedalizzazione della popolazione residente e non residente (fasce d’età: 0-17; 18-25 anni)
  • la specializzazione del reparto di dimissione
  • la disponibilità di posti letto regionali.

L’analisi dettagliata sull’andamento mensile degli indicatori nel corso del 2020-2021 ha permesso di valutare specificatamente l’impatto della pandemia e delle misure restrittive COVID-correlate.

I risultati preliminari indicano che:

  • dal 2015 si è assistito ad un aumento significativo della domanda sanitaria su tutto il territorio nazionale e che le diverse Regioni hanno fornito diversi profili di risposta
  • nel corso del 2020 si è assistito ad una riduzione degli accessi in modo diffuso su tutto il territorio nazionale sebbene il grado di riduzione sia stato diverso nelle diverse regioni che hanno avuto contesti epidemiologici e modalità di adattamento dei servizi differenti
  • nel 2021 si è assistito ad un incremento degli accessi su tutto il territorio nazionale e tra le condizioni più frequentemente riscontrate sono inclusi i disturbi del comportamento alimentare, le sindromi nevrotiche, legate a stress e somatoformi e altre sindromi e disturbi comportamentali, i disturbi di personalità specifici, le sindromi affettive, i disturbi della condotta e le dipendenze. Inoltre, se nel 2021 si è assistito ad un aumento degli accessi di bambini e adolescenti con condizioni cliniche particolarmente severe, l’aumento degli accessi per alcuni determinati disturbi è significativamente in aumento dal periodo pre-pandemico (es. disturbi della condotta alimentare).

Questi dati, seppur preliminari, confermano la necessità di investire diffusamente su tutto il territorio nazionale attraverso interventi strutturali che permettano di aumentare il numero e la specializzazione dei professionisti oltre che garantire la funzionalità delle Unità di NPIA predisponendo spazi e strumenti dedicati. L’analisi dei flussi informativi attraverso i robusti indicatori identificati dal Gruppo di Coordinamento interregionale ha documentato il sottodimensionamento delle risposte assistenziali pubbliche in età evolutiva e stimato un ulteriore aumento della domanda per alcuni disturbi specifici. È quindi necessario estendere l’analisi a tutti i flussi informatici disponibili per monitorare il fenomeno e predisporre interventi specifici che devono includere la diffusione di strategie per promuovere la salute mentale positiva (resilienza, autostima, autoefficacia) e contrastare condotte e comportamenti a rischio nei bambini e adolescenti.

Il Gruppo di lavoro ha predisposto i contenuti del corso di formazione specifico per la realtà educativa e finalizzato alla promozione del benessere e della salute mentale nelle scuole che sarà erogato in modalità di Formazione a Distanza sulla piattaforma Eduiss dell’ISS agli insegnati di ogni ordine e grado. Nell’ambito di queste attività è stata effettuata la traduzione e l’adattamento del “Manuale Mental health in schools: a manual / World Health Organization. Regional Office for the Eastern Mediterranean” ed è stata avviata l’implementazione dei materiali informativi disponibili sulla tematica nella piattaforma dell’ISS dedicata alla prevenzione di problematiche di salute mentale e fattori di rischio per le dipendenze in età evolutiva.


Data di pubblicazione: 10 giugno 2021 , ultimo aggiornamento 14 marzo 2024



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