Lo scenario emergenziale COVID-19 ha sollecitato un forte ed efficace impegno comune per indirizzare le strategie politiche e di intervento pubblico verso nuove forme di governance. Per questo motivo, consapevoli degli ulteriori disagi che tale emergenza sanitaria ha causato ai pazienti e ai loro familiari, il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità hanno ritenuto più che mai di fondamentale importanza la disponibilità di un “primo riferimento” sui DNA e, a tal fine, hanno fortemente sostenuto la mappatura territoriale dei Centri dedicati alla cura dei DNA, al fine di garantire ai cittadini affetti da tali patologie e alle loro famiglie i migliori livelli di accesso e appropriatezza dell'intervento. (Progetto Disturbi della NUtrizione e dell’ALimentazione: la MAppatura territoriale dei centri dedicati alla cura - MA.NU.AL.)
Le informazioni raccolte dal censimento delle risorse presenti sul territorio e della loro offerta assistenziale hanno consentito la creazione di una Mappa geolocalizzata e di una Guida territoriale, utili strumenti di riferimento per i cittadini e per gli operatori sanitari.
La Piattaforma, interattiva e costantemente aggiornata, dove sono censiti tutti i Centri dedicati alla cura dei Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione è on line e consultabile sul sito dedicato.
Il 25 gennaio 2022 si è svolto in modalità webinar in streaming il convegno “La Mappatura territoriale dei centri dedicati alla cura dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione”, un’occasione per promuovere la mappatura nazionale dei servizi di cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione e un momento di confronto tra i diversi protagonisti, in particolare le Regioni e le Associazioni di settore. L’evento si è rivolto ai ricercatori, rappresentanti istituzionali, operatori sanitari e sociali e a chiunque a vario titolo si trovi a vivere e a interessarsi di tali disturbi.
Il 15 marzo 2022 l'Istituto Superiore di Sanità in occasione della Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla ha tenuto un Seminario sui Distrurbi della nutrizione e dell'alimentazione dedicato sia agli aspetti epidemiologici, sia alle storie di disagio raccontate nel libro “Affamati d’amore” di Fiorenza Sarzanini.
Ad oggi la mappatura dei Centri di cura conta 126 strutture su tutto il territorio nazionale, di cui 112 del Servizio Sanitario Nazionale e 14 del Privato accreditato: 63 centri al Nord (di cui 20 in Emilia Romagna), 23 al Centro Italia e 40 tra Sud e Isole.
Sono 1491 i professionisti che lavorano nei Centri, nella quasi totalità formati e aggiornati; di questi solo l’81% risulta strutturato.
L’equipe di lavoro è costituita da:
Sono inoltre presenti:
I livelli di erogazione degli interventi sono, nell’85% dei casi, costituiti da terapia ambulatoriale specialistica, nel 59% da terapia ambulatoriale (intensiva/semiresidenziale/day-hospital), nel 23% da riabilitazione intensiva residenziale.
Lo strumento diagnostico più utilizzato è, nell’87% dei casi, il DSM5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali). Segue l’ICD-10 (International Classification of Diseases) nel 40%, l’ICD-9 nel 30%, e solo nel 4% l’ICD-11.
I dati dell’utenza vengono registrati nel 92% dei casi nella cartella clinica e nel 21% nel cartellino ambulatoriale.
Il censimento, in continua evoluzione, consente anche di conoscere informazioni relative agli interventi offerti che consistono nel 99% dei casi in un monitoraggio della condizione psichica fisica e nutrizionale e in un intervento psicoterapeutico, nel 98% nutrizionale e farmacoterapico, psicoeducativo nel 97% (di cui l’86% intervento singolo, 75% di gruppo), abilitativo/riabilitativo nel 66%.
L’offerta dell’intervento psicoterapeutico individuale è del 98%, del 77% l’intervento psicoterapeutico familiare, del 68% l’intervento psicoterapeutico di gruppo.
L’intervento nutrizionale prevede: counseling dietologico nutrizionale 92%, integratori nutrizionali 90%, riabilitazione nutrizionale 85%, pasti assistiti 67%, supplementazione orale 65%, nutrizione artificiale enterale 40%, nutrizione artificiale parenterale 31%.
L’offerta dell’intervento di abilitazione/riabilitazione è nel 52% dei casi un intervento di abilitazione fisico motoria, nell’84% di abilitazione scolastica, nel 42% sociale lavorativo.
L’80% dei Centri censiti ha una offerta formativa, il 62% attua attività di prevenzione e di promozione salute, il 50% partecipa a progetti di ricerca, il 48% fa pubblicazioni scientifiche di settore, il 15 % ha sportelli di ascolto e il 6% un telefono verde dedicato.
A novembre 2022 il Ministero della Salute ha dato mandato all’Istituto Superiore di Sanità di avviare, in stretta collaborazione con le Regioni e Province Autonome, con le Associazioni di familiari e le Società scientifiche, anche le attività per il censimento delle Associazioni che operano per informare, sensibilizzare, offrire supporto a chi soffre di disturbi alimentari e ai familiari in difficoltà, rafforzare la collaborazione con le strutture dedicate alla loro cura, creando così una rete di protezione per contrastare tali disturbi e rispondere all’esigenza di intercettare sempre più precocemente i bisogni del territorio.
Per approfondire consulta:
Nel 2008, a dieci anni dal lavoro della Commissione di studio per l’assistenza ai pazienti affetti da anoressia e bulimia nervosa, il Ministero della Salute, con l'allora ministro della Gioventù, ha promosso il Progetto Le buone pratiche di cura e la prevenzione sociale dei disturbi del comportamento alimentare affidato alla Regione Umbria, capofila del progetto.
Il progetto si inseriva nel più ampio quadro del programma"Guadagnare Salute - rendere facili le scelte salutari". Tale strategia ha permesso la realizzazione, negli ultimi anni, di programmi che hanno affrontato in modo articolato il problema dei disturbi dell’alimentazione (DNA), realizzando varie azioni per il miglioramento della assistenza negli aspetti di appropriatezza ed efficacia.
Il progetto si proponeva di verificare lo stato dell’arte dell’assistenza in materia di DNA, di promuovere azioni di sorveglianza finalizzate alla conoscenza della reale entità del fenomeno e alla concreta traduzione delle indicazioni della Commissione nei diversi territori, con lo scopo ultimo di elaborare un documento di buone pratiche che potesse costituire un punto di partenza per la costruzione di una riposta adeguata al bisogno di cura dei pazienti affetti da DNA.
Nel 2011 è stato implementato da una seconda ricerca Progetto studio multicentrico sui fattori predittivi e caratteristiche psicopatologiche dei dsturbi del comportamento alimentare in età adolescenziale e preadolescenziale, promossa dal Ministero della Salute attraverso il Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie e coordinata dalla USL Umbria 1.
Il primo obiettivo è stato quello di realizzare una mappa dei servizi e delle associazioni specificamente dedicati al trattamento dei disturbi del comportamento alimentare, consultabile sul sito Disturbi del comportamento alimentare (DCA).
La mappa è nata con la duplice finalità di informare il cittadino sulle possibilità di trattamento offerte al livello nazionale e di fornire alle Istituzioni indicazioni sulle necessità di adeguamento e omogeneizzazione dell’offerta assistenziale in ciascuna Regione. Permette la consultazione di:
A completamento dell’obiettivo è stata anche effettuata una ricognizione della normativa prodotta da ogni Regione in materia di DCA. I risultati della ricognizione sono disponibili nella sezione Documenti alla voce"Normativa regionale".
Al fine di migliorare il coordinamento della mappa, per garantire un quadro chiaro e aggiornato dell’offerta assistenziale regionale e nazionale, e agevolare il corretto invio degli utenti ai servizi, è stato istituito nel 2015 un Gruppo di governo della mappa dei servizi, con funzione di monitoraggio e coordinamento, che ha visto la collaborazione tra ministero della Salute, USL Umbria 1, ConsultaNoi (Consulta di Associazioni dedicate ai DCA) e che ha consentito di delineare un quadro più completo della reale offerta assistenziale dedicata ai DA e le relative criticità.
I risultati di tale lavoro sono stati presentati in occasione del Convegno Disturbi del comportamento alimentare: percorsi imperfetti. Affrontare un’epidemia sociale per garantire equità di accesso a cure efficaci e appropriate per malati e famiglie che si è tenuto il 14 ottobre 2016 presso l’Istituto Superiore di Sanità.
Data di pubblicazione: 22 novembre 2016 , ultimo aggiornamento 13 marzo 2023