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Mappa dei Servizi per la cura dei DNA e delle Associazioni


Mappa dei Servizi per la cura dei DNA


A gennaio 2024 la mappatura dei Centri di cura conta 135 strutture su tutto il territorio nazionale, di cui 115 afferenti al Servizio Sanitario Nazionale e 20 al Privato accreditato: 68 centri sono al Nord (di cui 20 in Emilia-Romagna), 26 al Centro Italia e 41 tra Sud e Isole.

Sono 1652 i professionisti che lavorano nei Centri, nella quasi totalità formati e aggiornati; di questi solo l’81% risulta strutturato.

L’equipe di lavoro (informazione dichiarata per 1461 professionisti) è costituita da:

  • psicologi (23%)
  • psichiatri o neuropsichiatri infantili (16%)
  • infermieri (14%)
  • dietisti (12%)

Sono inoltre presenti:

  • educatori professionali (8%)
  • medici specialisti in nutrizione clinica e scienza dell'alimentazione (6%)
  • medici di area internistica e pediatri (4%)
  • tecnici della riabilitazione psichiatrica (4%)
  • assistenti sociali (3%)
  • fisioterapisti/operatori della riabilitazione motoria (2%)
  • altre figure professionali (8%)

Rispetto ai livelli di erogazione degli interventi la terapia ambulatoriale specialistica è offerta nell’84% dei Centri, la terapia ambulatoriale (intensiva/semiresidenziale/day-hospital) nel 59% dei casi, la riabilitazione intensiva residenziale nel 26%.

Lo strumento diagnostico più utilizzato è il DSM5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali), nell’87% dei casi; segue l’ICD-10 (International Classification of Diseases), nel 40% dei casi; l’ICD-9 nel 32% e solo nel 4% dei casi l’ICD-11.

I dati dell’utenza vengono registrati nel 93% dei casi nella cartella clinica, nel 20% nel cartellino ambulatoriale e nel 13% dei casi vengono utilizzati altri strumenti.

Il censimento, in continua evoluzione, consente anche di conoscere informazioni relative agli interventi offerti che consistono nel 99% dei casi in  monitoraggio della condizione psichica fisica e nutrizionale, intervento psicoterapeutico e intervento nutrizionale; nel 98% dei casi in intervento farmacoterapico; nel 97% dei casi in intervento psicoeducativo (di cui l’87% intervento singolo, 76% di gruppo); nel 67% intervento abilitativo/riabilitativo.

Tra coloro che offrono l’intervento psicoterapeutico, nel  99% dei casi si tratta di un intervento psicoterapeutico individuale, nel 78% di un intervento psicoterapeutico familiare, nel 69% dei casi di un intervento psicoterapeutico di gruppo.

Tra coloro che offrono l’intervento nutrizionale è stato riscontrato: counseling dietologico nutrizionale nel 92% dei casi, integratori nutrizionali 89%, riabilitazione nutrizionale 84%, pasti assistiti 68%, supplementazione orale 65%, nutrizione artificiale enterale 39%, nutrizione artificiale parenterale 29%.

Tra coloro che offrono interventi di abilitazione/riabilitazione nel 54% dei casi si tratta di un intervento di abilitazione fisico motoria, nell’85% di abilitazione scolastica, nel 43% sociale lavorativo.

L’80% dei Centri censiti ha una offerta formativa, il 61% attua attività di prevenzione e di promozione salute, il 52% partecipa a progetti di ricerca, il 47% fa pubblicazioni scientifiche di settore, il 16 % ha sportelli di ascolto e il 5% un telefono verde dedicato.

Per approfondire consulta: 


Dal censimento alla mappa

Nel 2008, a dieci anni dal lavoro della Commissione di studio per l’assistenza ai pazienti affetti da anoressia e bulimia nervosa, il Ministero della Salute, con l'allora ministro della Gioventù, ha promosso il Progetto Le buone pratiche di cura e la prevenzione sociale dei disturbi del comportamento alimentare affidato alla Regione Umbria, capofila del progetto.

Il progetto si inseriva nel più ampio quadro del programma"Guadagnare Salute - rendere facili le scelte salutari". Tale strategia ha permesso la realizzazione, negli ultimi anni, di programmi che hanno affrontato in modo articolato il problema dei disturbi dell’alimentazione (DNA), realizzando varie azioni per il miglioramento della assistenza negli aspetti di appropriatezza ed efficacia.

Il progetto si proponeva di verificare lo stato dell’arte dell’assistenza in materia di DNA, di promuovere azioni di sorveglianza finalizzate alla conoscenza della reale entità del fenomeno e alla concreta traduzione delle indicazioni della Commissione nei diversi territori, con lo scopo ultimo di elaborare un documento di buone pratiche che potesse costituire un punto di partenza per la costruzione di una riposta adeguata al bisogno di cura dei pazienti affetti da DNA.

Nel 2011 è stato implementato da una seconda ricerca Progetto studio multicentrico sui fattori predittivi e caratteristiche psicopatologiche dei dsturbi del comportamento alimentare in età adolescenziale e preadolescenziale, promossa dal Ministero della Salute attraverso il Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie e coordinata dalla USL Umbria 1.
Il primo obiettivo è stato quello di realizzare una mappa dei servizi e delle associazioni specificamente dedicati al trattamento dei disturbi del comportamento alimentare. 
La mappa è nata con la duplice finalità di informare il cittadino sulle possibilità di trattamento offerte al livello nazionale e di fornire alle Istituzioni indicazioni sulle necessità di adeguamento e omogeneizzazione dell’offerta assistenziale in ciascuna Regione. Permette la consultazione di:

  • informazioni relative alla localizzazione - ente di appartenenza, indirizzo, recapiti telefonici e di posta elettronica
  • informazioni sulle caratteristiche organizzative
  • orari di apertura
  • livelli di trattamento disponibili
  • prestazioni erogate.

A completamento dell’obiettivo è stata anche effettuata una ricognizione della normativa prodotta da ogni Regione in materia di DCA. I risultati della ricognizione sono disponibili nella sezione Documenti alla voce"Normativa regionale".

Al fine di migliorare il coordinamento della mappa, per garantire un quadro chiaro e aggiornato dell’offerta assistenziale regionale e nazionale, e agevolare il corretto invio degli utenti ai servizi, è stato istituito nel 2015 un Gruppo di governo della mappa dei servizi, con funzione di monitoraggio e coordinamento, che ha visto la collaborazione tra ministero della Salute, USL Umbria 1, ConsultaNoi (Consulta di Associazioni dedicate ai DCA) e che ha consentito di delineare un quadro più completo della reale offerta assistenziale dedicata ai DA e le relative criticità.
I risultati di tale lavoro sono stati presentati in occasione del Convegno Disturbi del comportamento alimentare: percorsi imperfetti. Affrontare un’epidemia sociale per garantire equità di accesso a cure efficaci e appropriate per malati e famiglie che si è tenuto il 14 ottobre 2016 presso l’Istituto Superiore di Sanità.




Data di pubblicazione: 22 novembre 2016 , ultimo aggiornamento 14 marzo 2024



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