I genitori hanno a cuore il meglio per i propri figli e desiderano che nascano e vivano in salute, ma probabilmente non tutti sono pienamente consapevoli che per favorire la salute dei loro bambini dalla nascita all’età adulta possono fare moltissimo, insieme agli operatori sanitari e alle istituzioni, soprattutto nei “primi 1000 giorni di vita”.
Infatti nel periodo compreso tra il concepimento e i due anni di età, si pongono le basi per un adeguato sviluppo fisico e psichico del bambino.
Gli interventi di prevenzione, di protezione o di cura realizzati con tempestività in questa primissima fase della vita portano a risultati di salute positivi a breve, medio e lungo termine, non solo per il bambino e l’adulto che sarà, ma anche per i genitori, la comunità e le generazioni future:
rappresentano esempi di un insieme di azioni che è possibile adottare in questa finestra temporale, per tutelare e migliorare le condizioni di salute del bambino con effetti duraturi anche in età adulta.
Questa prima finestra di sviluppo del bambino è caratterizzata dalla costruzione degli organi, in primo luogo del cervello, e delle relative funzioni, che nella loro plasticità possono risentire dell’esposizione a un ampio spettro di fattori, positivi o negativi, in molti casi controllabili.
Alcuni difetti del metabolismo e l’obesità in età adulta, ad esempio, possono essere fortemente influenzati da:
Inoltre, lo sviluppo delle competenze cognitive e socio-relazionali del bambino dipende molto dalla qualità della relazione con i genitori e con l’ambiente che lo circonda.
L’impegno, anche delle istituzioni, per promuovere l’importanza dei primi 1000 giorni di vita, rappresenta quindi una priorità di salute pubblica, anche in considerazione dei possibili esiti a medio e lungo termine.
In tal senso è stato predisposto per iniziativa del Ministero della Salute un documento tecnico con l’obiettivo di mettere a fuoco le principali azioni preventive, di provata efficacia, che possono essere adottate dai genitori e dai caregiver, con l’aiuto degli operatori sanitari, nonché recepite nelle politiche nazionali e locali, utili a ridurre i fattori di rischio e a rafforzare i fattori di protezione in questa delicata fase della vita.
Per approfondire:
Data di ultimo aggiornamento 2 marzo 2023