Bufale e disinformazione sono molto pericolose quando riguardano la salute e spesso non è facile distinguerle tra milioni di informazioni. In queste pagine facciamo chiarezza sulle fake news più diffuse, smentendole alla luce delle evidenze disponibili.
Tutte le informazioni sono verificate dagli esperti del ministero della Salute e/o dell’Istituto superiore di sanità e sono basate su evidenze scientifiche, normative, documentazioni nazionali e internazionali disponibili alla data di pubblicazione di ogni notizia.
Il bullismo riguarda principalmente i ragazzi/ragazze delle scuole superiori
Secondo i dati della Sorveglianza HBSC Italia 2018 (Health Behaviour in School-aged Children - Comportamenti collegati alla salute dei ragazzi in età scolare), presentata a Roma il 1 ottobre 2019, gli atti di bullismo subìti a scuola decrescono con l’età: nel periodo della rilevazione coloro che hanno dichiarato di essere stati vittima di bullismo almeno una volta negli ultimi 2 mesi sono risultati il 16,9% degli undicenni (erano il 23% nel 2014), il 13,7% dei tredicenni e l’8,9% dei quindicenni.
Gli episodi di bullismo riguardano solo i maschi
Il bullismo riguarda entrambi i sessi, non solo i maschi. Si tratta di un fenomeno caratterizzato da azioni prepotenti, violente e intimidatorie (molestie verbali, aggressioni fisiche, forme di persecuzione, etc.) esercitate intenzionalmente e ripetutamente da una persona o un gruppo di persone, su una vittima, anche online (cyberbullismo).
Secondo i dati dell’ Indagine conoscitiva Istat sul bullismo le ragazze presentano una percentuale di vittimizzazione superiore rispetto ai ragazzi. Nel periodo della rilevazione, oltre il 55% delle giovani 11- 17enni è stato oggetto di prepotenze qualche volta nell’anno mentre per il 20,9% le vessazioni hanno avuto almeno una cadenza mensile (contro, rispettivamente, il 49,9% e il 18,8% dei loro coetanei maschi).
Il 9,9% delle ragazze ha subito atti di bullismo una o più volte a settimana, rispetto all’8,5% dei maschi.
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