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La malattia da virus Oropouche è una arbovirosi causata dal virus Oropouche (OROV), un virus a RNA del genere Orthobunyavirus, famiglia Peribunyaviridae e  trasmessa agli esseri umani principalmente attraverso la puntura di un piccolo dittero ematofago Culicoides paraensis (simile ad un moscerino) ampiamente diffuso in centro-sud America ma assente in Europa.

Nel 2024, si sono verificati focolai in aree non endemiche, sono osservati due casi fatali con infezione confermata ed è stata documentata la possibilità di trasmissione verticale della malattia (da madre a figlio durante la gravidanza).

Nell'uomo, l’infezione da OROV può manifestarsi come una malattia febbrile acuta con cefalea, nausea, vomito, dolori muscolari e articolari e, occasionalmente, sintomi più gravi (ad esempio emorragie, sintomi neurologici e meningite). La prognosi è generalmente la guarigione e gli esiti fatali sono estremamente rari.   

Nel 2024 sono osservati due casi fatali con infezione confermata ed è stata documentata la possibilità di trasmissione verticale della malattia (da madre a figlio durante la gravidanza).

Focolai di OROV sono presenti in diversi Paesi del Sud America, dell'America Centrale e dei Caraibi.  Il 20 febbraio 2024, l'Organizzazione Pan American Health Organization (PAHO) ha emesso un allarme epidemiologico relativo alle crescenti segnalazioni di casi di malattia OROV in Brasile, Colombia e Perù. In seguito a questo allarme, anche Cuba ha riportato i primi casi confermati di malattia da Oropouche virus nel Paese alla fine di maggio 2024.

Nei mesi di giugno e luglio 2024, per la prima volta sono stati segnalati casi importati di malattia da virus Oropouche, prevalentemente da Cuba, anche in alcuni Paesi dell'UE.

Per approfondire


Il virus Oropouche può essere trasmesso agli esseri umani principalmente attraverso la puntura di un piccolo dittero ematofago Culicoides paraensis (simile ad un moscerino) ampiamente diffuso in centro-sud America ma assente in Europa. Anche alcune specie di zanzare (Coquillettidia venezuelensis, Aedes serratus e Culex quinquefasciatus) possono diffondere il virus. Ad oggi, non è stato dimostrato se i moscerini o le zanzare europee possano trasmettere il virus.

Nelle aree endemiche è possibile un ciclo selvatico, in cui il virus circola probabilmente in animali selvatici (uccelli e mammiferi, come bradipi, roditori e primati), trasmesso da diverse specie di zanzare e un ciclo epidemico urbano nel quale l’uomo è l’ospite amplificante e l’OROV viene trasmesso principalmente attraverso la puntura di Culicoides paraensis.

In precedenza, non c’era evidenza di trasmissione da uomo a uomo. Tuttavia, nel 2024, il Brasile ha riportato possibili infezioni fetali da virus Oropouche da madre infetta durante la gravidanza (trasmissione verticale).

Ad oggi, non esistono prove di trasmissione diretta interumana dell’OROV. Nel luglio 2024 il Ministero della Salute brasiliano ha segnalato sei possibili casi di trasmissione verticale (da madre a figlio durante la gravidanza) della malattia OROV. Il rischio potenziale durante la gravidanza e gli effetti fetopatici dell'infezione da OROV sono in fase di studio e non sono stati confermati.

L’infezione da OROV si presenta come una malattia febbrile acuta con sintomi simili a quelli della dengue che iniziano in genere da 4 a 8 giorni (intervallo da 3 a 12 giorni) dopo la puntura infetta.

L'esordio è improvviso, solitamente con febbre elevata, mal di testa, dolore articolare (artralgia), dolore muscolare (mialgia), brividi e talvolta nausea e vomito persistenti, con durata di 5-7 giorni.

Meno frequentemente, i pazienti manifestano eruzioni cutanee, anoressia, dolore retro-orbitale e malessere generale. Sono stati descritti anche fenomeni emorragici come epistassi, sanguinamento gengivale o petecchie.

È frequente (60% dei casi) un andamento clinico bifasico con una ricaduta dei sintomi entro due settimane da un primo miglioramento clinico con un quadro sintomatico simile, ma a volte più intenso.

La maggior parte dei casi guarisce spontaneamente entro circa sette giorni, tuttavia, in alcuni pazienti, la convalescenza può richiedere alcune settimane per persistenza di mialgia ed astenia e occasionalmente possono verificarsi gravi complicazioni neurologiche.

La presentazione clinica grave è rara e si manifesta con forme neuro-invasive (meningite asettica o encefalite) di solito con una buona prognosi e senza sequele. Decessi per infezione da OROV sono stati descritti a partire dal 2024: due decessi in giovani adulti precedentemente sani con infezione da virus Oropouche

La presentazione clinica dell’infezione da virus Oropouche è molto simile a quella dovuta ad altri arbovirus come la dengue e la chikungunya, pertanto spesso non viene riconosciuta o viene diagnosticata erroneamente.

Durante la fase acuta della malattia (solitamente 2 - 7 giorni) è possibile rilevare il materiale genetico del virus (RNA) con metodi molecolari (PCR) in diversi campioni biologici (siero, urine, sangue intero) e, nei casi con meningite asettica, anche nel liquido cerebrospinale (LCR). Gli anticorpi contro l'OROV possono essere generalmente rilevati nel siero a partire dal quinto giorno dopo la comparsa dei sintomi. Gli anticorpi possono essere rilevati anche in campioni di liquor.

L'isolamento virale è effettuato soprattutto per ulteriori caratterizzazioni e indagini.

Non esiste un trattamento specifico disponibile per la malattia da virus Oropouche. Il trattamento è principalmente di supporto e si concentra sull'alleviamento dei sintomi.

Non è al momento disponibile un trattamento antivirale o un vaccino specifico per la malattia da virus Oropouche, pertanto, l'approccio terapeutico è sintomatico .

Nelle situazioni in cui la malattia si manifesti in forma neuro-invasiva, il paziente dovrà essere ricoverato in unità specializzate per gli approfondimenti e le cure del caso.

Per l’evento di trasmissione relativo al 2024, lo European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) ha valutato nell’aggiornamento del 9 agosto 2024:

  • molto bassa la probabilità di esposizione umana all'OROV nell'UE/SEE, nonostante la prevista importazione di ulteriori casi di OROV associati ai viaggi, poiché i vettori competenti comunemente descritti nelle Americhe sono assenti dall'Europa continentale e finora non è stata segnalata alcuna trasmissione secondaria e
  • basso il rischio di malattia OROV acquisita localmente nell'UE/SEE.

In Italia, in assenza di noti vettori competenti sul territorio nazionale e dato che studi di laboratorio indicano che alcune specie di zanzare non sono competenti per questo virus, al momento non sono indicate misure di contrasto specifiche verso insetti ematofagi sul territorio, in presenza di casi possibili o confermati contratti durante un soggiorno in aree endemiche.

Non è attualmente indicato il tracciamento di casi o contatti di caso di infezione da virus Oropouche.

In caso di riscontro di infezione da OROV in una donna in gravidanza è opportuno segnalarlo tempestivamente alle autorità sanitarie.

Per quanti si rechino in zone endemiche per OROV è raccomandato:

  • Soggiornare in abitazioni provviste di zanzariere a maglie fini su porte e finestre, e climatizzate, che prevengono anche altre arbovirosi.
  • Cercare di ridurre le attività all’aperto nei periodi di maggiore attività vettoriale ( in particolare, il Culicoides paraensis punge durante il giorno ed entra facilmente nelle case, con picchi di attività dopo l'alba e prima del tramonto).
  • Fare uso di indumenti che coprano gambe e braccia, soprattutto nelle abitazioni in cui vi sia una persona malata e in caso l’abitazione non fosse adeguatamente protetta da zanzariere e climatizzata.
  • Fare uso di repellenti contenenti DEET, IR3535 o Icaridina, adatti che possono essere applicati sulla pelle o sugli indumenti esposti, da utilizzare strettamente secondo le indicazioni del produttore; l’uso dei repellenti va considerato anche in caso di soggiorno in un’abitazione che non sia adeguatamente protetta da zanzariere e climatizzata.
  • Fare uso di zanzariere da letto (trattate o meno con insetticida) specie per le persone che dormono di giorno (ad esempio donne incinte, neonati, persone malate o costrette a letto, anziani).
  • In caso di attività che comportino un’esposizione prolungata in ambienti esterni a rischio (ad es. foreste e campi coltivati) fare uso di indumenti che coprano le parti esposte del corpo e di repellenti.
  • Per le donne in gravidanza, o che pianifichino una gravidanza, e che intendano recarsi in paesi/aree in cui è in corso una documentata trasmissione di OROV, considerare la possibilità di procrastinare il viaggio vista l’allerta pubblicata da PAHO circa una possibile trasmissione verticale della malattia, e consultare comunque sempre un medico prima del viaggio. È inoltre importante tenere presente che le aree interessate dall'OROV sono anche classificate come Paesi e territori con trasmissione attuale o precedente del virus Zika (ZIKV).

Per l’evento di trasmissione relativo al 2024, l'ECDC ha valutato nell’aggiornamento del 9 agosto 2024:

  • Moderata la probabilità di infezione per i cittadini dell'UE/SEE che viaggiano o risiedono in aree epidemiche, a condizione che i viaggiatori seguano le istruzioni delle autorità sanitarie pubbliche sull'uso di misure di protezione personale contro le punture di moscerini e zanzare. La probabilità di infezione può aumentare se i viaggiatori visitano i comuni più colpiti negli Stati settentrionali del Brasile e/o la regione amazzonica, soprattutto se non vengono seguite le misure di protezione personale. La probabilità che i viaggiatori vengano infettati è ulteriormente influenzata dall'attuale situazione epidemiologica del luogo visitato (ad esempio, aree rurali/naturali rispetto alle aree urbane) e dalla stagionalità della malattia.
  • Moderato Il rischio di malattia OROV per i cittadini dell'UE/SEE che si recano nei Paesi epidemici delle Americhe.
  • L'impatto dell'infezione da OROV per le donne in gravidanza, i feti e i neonati potrebbe essere maggiore rispetto alla popolazione generale, anche se questo aspetto è ancora in fase di studio.

Per approfondire


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Le informazioni pubblicate in "La nostra salute" non sostituiscono in alcun modo i consigli, il parere, la visita, la prescrizione del medico.

Data di pubblicazione: 14 gennaio 2025, ultimo aggiornamento 14 gennaio 2025


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