Data di pubblicazione: 23 luglio 2019
FONTE: Ministero della Salute
Influenza Aviaria - Sorveglianza
Capitolo 1. Attività svolta
L’attività di sorveglianza viene svolta al fine di individuare la presenza e prevalenza dei virus influenzali a bassa patogenicità LPAI, nonché ad alta patogenicità HPAI sia negli avicoli domestici che nei volatili selvatici.
Il metodo di sorveglianza da attuare nel 2018 in Italia è stato definito in base al rischio, tenendo in considerazione i seguenti fattori:
In base al rischio di introduzione e/o di diffusione sono stati testati sia allevamenti del settore industriale sia del settore rurale (svezzatori, commercianti e rurali).
Sono state identificate delle province “ad alto rischio”, in cui attuare un monitoraggio con frequenza elevata (appartenenti alle regioni: Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto), e altre province “a rischio medio” da sottoporre a monitoraggio con frequenza meno elevata (regioni: Lazio e Umbria). La restante parte del territorio nazionale è stata classificata come “a basso rischio”, e le attività di sorveglianza saranno basate sulla notifica di casi e sospetti di IA (sorveglianza passiva), e sulla sorveglianza attiva degli svezzatori come definito dalla legislazione nazionale.
Le province da sottoporre a monitoraggio a frequenza elevata, suddivise per regione, sono state:
Le province da sottoporre a monitoraggio a frequenza meno elevata, suddivise per Regione, sono state:
In tutti gli allevamenti a livello nazionale è comunque reso obbligatorio attuare piani di biosicurezza come da Ordinanza del 26 agosto 2005, e s.m.
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