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Influenza Aviare - Sorveglianza

FONTE: Ministero della Salute

Influenza Aviaria - Sorveglianza

Capitolo 1. Attività svolta

L’attività di sorveglianza viene svolta al fine di individuare la presenza e prevalenza dei virus influenzali a bassa patogenicità LPAI, nonché ad alta patogenicità HPAI sia negli avicoli domestici che nei volatili selvatici.

Il metodo di sorveglianza da attuare nel 2018 in Italia è stato definito in base al rischio, tenendo in considerazione i seguenti fattori:

  • ubicazione delle aziende avicole in zone ad alta densità di volatili selvatici migratori, in particolare di quelli appartenenti alle “specie bersaglio” elencate nella parte 2 dell’Allegato II della Decisione della Commissione 2010/367/UE;
  • presenza di aree ad alta densità di aziende avicole (DPPA);
  • caratteristiche strutturali e gestionali del sistema produttivo avicolo;
  • situazione epidemiologica presente e pregressa (fattori di rischio di introduzione e diffusione rilevati nel corso delle precedenti epidemie);
  • flusso e tipologia di scambi commerciali;
  • tipologia produttiva e misure di biosicurezza degli allevamenti commerciali di specie a rischio (presenza nell’azienda di categorie di pollame a lunga vita produttiva, multi-età e multispecie);
  • presenza di aziende avicole free-range in cui il pollame può entrare in contatto con i volatili selvatici (assenza di barriere o barriere non funzionali).


In base al rischio di introduzione e/o di diffusione sono stati testati sia allevamenti del settore industriale sia del settore rurale (svezzatori, commercianti e rurali).

Sono state identificate delle province “ad alto rischio”, in cui attuare un monitoraggio con frequenza elevata (appartenenti alle regioni: Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto), e altre province “a rischio medio” da sottoporre a monitoraggio con frequenza meno elevata (regioni: Lazio e Umbria). La restante parte del territorio nazionale è stata classificata come “a basso rischio”, e le attività di sorveglianza saranno basate sulla notifica di casi e sospetti di IA (sorveglianza passiva), e sulla sorveglianza attiva degli svezzatori come definito dalla legislazione nazionale.

Le province da sottoporre a monitoraggio a frequenza elevata, suddivise per regione, sono state:

  • Emilia Romagna: province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena e Ravenna;
  • Lombardia: province di Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova;
  • Piemonte: province di Cuneo e Torino;
  • Veneto: province di Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza, ossia l’intero territorio regionale ad esclusione della provincia di Belluno.


Le province da sottoporre a monitoraggio a frequenza meno elevata, suddivise per Regione, sono state:

  • Lazio: province di Roma e Viterbo;
  • Umbria: province di Perugia e Terni.


In tutti gli allevamenti a livello nazionale è comunque reso obbligatorio attuare piani di biosicurezza come da Ordinanza del 26 agosto 2005, e s.m.


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Data di pubblicazione: 23 luglio 2019

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