Ministero della Salute

Relazione annuale al PNI 2018

Data di pubblicazione: 23 luglio 2019

Farmacosorveglianza - Piani regionali

FONTE: Ministero della Salute

Farmacosorveglianza - Piani regionali

Capitolo 5b. Analisi Critica e Conclusioni

Sulla base dell’analisi dei dati trasmessi dalle Regioni e Province autonome sull’attività di controllo sul medicinale veterinario effettuata dai Servizi Veterinari di seguito alcune considerazioni:

L’Italia risulta essere tra i primi consumatori di farmaci antimicrobici nell’Unione Europa alla luce dei dati dell’European Surveillance of Veterinary Antimicrobial Consumption (ESVAC), che raccoglie le informazioni sull'utilizzo dei farmaci antimicrobici ad uso veterinario. Dall’8 al 16 Novembre 2018 si è svolto su territorio nazionale la missione denominata “FINDING MISSION IN ITALY IN ORDER TO GATHER INFORMATION ON THE PRUDENT USE OF ANTIMICROBIALS IN ANIMALS”. Lo scopo della missione esplorativa è stato quello di raccogliere informazioni sull'attuazione concreta in Italia di misure volte a contenere il fenomeno della resistenza antimicrobica legate all'uso di medicinali veterinari e l’individuazione delle migliori pratiche attualmente applicate, che potrebbero essere utili ad altri Stati Membri nell'affrontare questo problema.

Il team europeo in visita ha espresso un chiaro apprezzamento dell’attività e delle iniziative italiane per la riduzione dell’utilizzo di antibiotici, inclusi il PNCAR (Piano nazionale antimicrobicoresistenza) 2017-2020, la ricetta veterinaria elettronica, il progetto Classyfarm, il decreto sul Veterinario Aziendale e le Linee guida per l’uso prudente degli antimicrobici negli allevamenti zootecnici per la prevenzione dell’antimicrobico-resistenza e proposte alternative.

I commissari, nella relazione finale, hanno evidenziato che, nonostante i dati ESVAC mostrino una riduzione del 30% nel periodo 2010-2016, le vendite di antimicrobici per animali in Italia rimangono elevate rispetto alla maggior parte degli altri Stati membri dell'UE e molte delle misure attualmente proposte nell’ambito del piano d'azione nazionale One Health in materia di resistenza antimicrobica sono di natura volontaria.

Il rapporto conclude che le iniziative del settore pubblico e privato prese negli ultimi anni e progetti pilota regionali hanno dimostrato che è possibile ottenere riduzioni drastiche nell'uso di antimicrobici senza mettere a rischio la salute e il benessere degli animali o compromettere la produttività e la redditività dell’allevamento. I fattori critici di successo includono il miglioramento della biosicurezza, la prevenzione e il controllo delle infezioni, l'effettuazione di visite di consulenza in allevamento, nonché le attività di comunicazione, sensibilizzazione e formazione nei confronti di veterinari, agricoltori e altre parti interessate sono essenziali.