Data di pubblicazione: 30 giugno 2017
FONTE: Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
Macroarea: Attività a carattere trasversale
Settore: Ambiente
INQUINAMENTO DA NITRATI DI ORIGINE AGRICOLA
Vengono di seguito esposti i dati del quadriennio 2012-2015
La direttiva 91/676/CEE del Consiglio (di seguito “direttiva Nitrati”) ha lo scopo di proteggere le acque dall’inquinamento causato o indotto dai nitrati di origine agricola attraverso una serie di misure che devono essere attuate dagli Stati membri: il monitoraggio delle acque (concentrazione di nitrati e stato trofico), l’individuazione delle acque inquinate o a rischio di inquinamento, la designazione delle zone vulnerabili (aree che scaricano in acque inquinate o a rischio di inquinamento se non si interviene), l’elaborazione di codici di buona pratica agricola e di programmi di azione (una serie di misure intese a prevenire e a ridurre l’inquinamento da nitrati).
Sulla base dei risultati del monitoraggio periodico delle acque le Autorità competenti devono procedere, almeno ogni quattro anni, al riesame e, ove necessario, alla revisione della designazione delle zone vulnerabili e dei programmi di azione.
L’articolo 10 della direttiva Nitrati prevede che gli Stati membri presentino, ogni quattro anni, una relazione alla Commissione europea sullo stato di attuazione della Direttiva sul territorio nazionale. La relazione deve contenere informazioni relative, tra l’altro, ai risultati di monitoraggio delle acque superficiali e sotterranee con le relative mappe, alle zone designate come vulnerabili, ai codici di buona pratica agricola applicati su tutto il territorio e un sommario dei principali aspetti dei programmi di azione elaborati per le zone vulnerabili, nonché dei risultati conseguiti attraverso l’attuazione delle misure dei programmi d’azione.
La relazione descrive lo stato di attuazione della direttiva Nitrati sul territorio nazionale nel quadriennio
2012-2015. L’organizzazione dei contenuti e la rappresentazione dei dati seguono lo schema fornito dalla DG Ambiente della Commissione europea (febbraio 2011) nel documento “Stato e tendenze dell’ambiente acquatico e delle pratiche agricole - Guida alla stesura delle relazioni degli Stati membri”.
Il rapporto viene redatto sulla base delle informazioni fornite dalle Regioni e dalle Province Autonome, che sono le Autorità competenti per l’attuazione della Direttiva nitrati.
I dati relativi ai risultati del monitoraggio delle acque, alla designazione delle zone vulnerabili, le informazioni relative alle pratiche agricole, ai programmi di azione e ai codici di buona pratica agricola, secondo lo schema concordato a livello comunitario, sono stati trasmessi in forma elettronica dalle Regioni e dalle Province Autonome attraverso il sistema SINTAI messo a disposizione dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).
Nel periodo 2012-2015 non si sono registrate variazioni sostanziali di stazioni nella rete di monitoraggio per la diagnosi dell’inquinamento da nitrati. La rete capillare è diffusa sull’intero territorio nazionale. Nelle figure sottostanti sono riportate le reti di monitoraggio relative al periodo del quadriennio precedente (2008-2011) e al quadriennio in esame (2012-2015) relativamente alle acque sotterranee (Figure 1 e 2) e superficiali (Figure 3 e 4). Il numero di siti di monitoraggio, acque sotterranee, è rimasto sostanzialmente invariato (tabella 1); acque superficiali – tabella 2 è ulteriormente aumentato, passando da 7.995 siti nel 2007 a 9.741 siti nel 2011 con un incremento.
Tabella 1: Numero di siti di monitoraggio delle acque sotterranee
Numero di siti di monitoraggio precedente periodo 2008-2011 | Numero di siti di monitoraggio corrente periodo 2012-2015 |
5.005 | 5.036 |
Tabella 2: Numero di siti di monitoraggio delle acque superficiali
Categoria di corpo idrico | Numero di siti di monitoraggio precedente periodo 2008-2011 | Numero di siti di monitoraggio periodo corrente 2012-2015 |
Fiumi | 2.822 | 2.908 |
Laghi | 334 | 249 |
Acque di transizione/ costiere/ marine | 792 | 588 |
Totale | 3.948 | 3.745 |
La densità dei siti di campionamento risulta di 16,8 su 1000 km2 nel caso delle acque sotterranee e 12,5 ogni 1000 km2 per le acque superficiali, quest’ultima ben superiore alla densità di campionamento proposta nella linea guida sul monitoraggio ai sensi della Direttiva nitrati di 1 stazione ogni 300-1.000 km2 per le acque superficiali (fiumi).
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