L’Unione europea è il frutto del lavoro di quanti, uomini e donne, si adoperano concretamente per la costruzione di un’Europa unita. Nel quadro di questo ambizioso obiettivo la convergenza tra i Paesi Membri per esercitare collettivamente, pacificamente e democraticamente la sovranità in settori d’importanza cruciale per i cittadini è un fatto senza precedenti nella storia.
L’UE ha creato un mercato unico e dinamico affinché persone, merci e capitali possano circolare liberamente, e, con il sostegno del progresso sociale e applicando il principio della concorrenza leale fa in modo che tale mercato comune vada a vantaggio dei più.
Le fondamenta costituzionali di tale edificio sono:
I trattati istitutivi sono stati poi modificati:
I trattati hanno instaurato progressivamente legami giuridici sempre più stretti fra gli Stati Membri. La legislazione dell’Unione si applica direttamente al cittadino europeo cui conferisce diritti specifici. Gli Stati fondatori hanno deciso di costruire una Comunità economica europea (CEE) introducendo un mercato comune per una vasta gamma di prodotti e servizi per i quali venivano aboliti i dazi doganali. L’assetto politico del continente ha subito una radicale trasformazione con la caduta del muro di Berlino nel 1989, la riunificazione tedesca del 3 ottobre 1990, la democratizzazione dei paesi dell’Europa centrale e orientale liberatisi dal controllo sovietico e l’implosione dell’Unione sovietica nel dicembre del 1991.
Il “trattato sull’Unione europea” (TUE) entra in vigore il 1° novembre 1993 e la CEE (Comunità economiche europee)diventa più semplicemente la «Comunità europea» (CE). Integrando nel sistema comunitario un regime di cooperazione intergovernativa per taluni settori, il nuovo trattato crea l’Unione europea (UE) e fissa una serie di ambiziosi obiettivi: l’unione monetaria (realizzata il 01/01/2001), la cittadinanza europea e nuove politiche comuni; la politica estera e di sicurezza comune (PESC) e la sicurezza interna.
Nel marzo 2000 il Consiglio europeo decide la cosiddetta “strategia di Lisbona”. L’obiettivo è fare dell’economia europea un concorrente atto a confrontarsi sui mercati globali con colossi come gli Stati Uniti o i Paesi di recente industrializzazione. Ciò presuppone che tutti i settori, compreso quello sanitario, siano aperti alla concorrenza, che sia dato ampio spazio all’innovazione e all’investimento, e che i sistemi scolastici ed educativi siano in grado di rispondere alle esigenze della società dell’informazione.
Consulta: Storia dell'Unione Europea
Data di ultimo aggiornamento 14 gennaio 2020