Un importante traguardo conseguito dal complessivo percorso della pianificazione in materia di prevenzione, a partire dal primo Piano nazionale della prevenzione 2005-2007 e dal successivo 2010-2012, è stato il consolidarsi del ruolo della valutazione, come sforzo congiunto di Stato e Regioni per mostrare al Paese i risultati delle politiche di salute e fornire indicazioni per gli orientamenti futuri.
In questa ottica, la valutazione è stata concepita come una componente irrinunciabile del Piano stesso con duplice funzione:
Come i precedenti PNP, anche il PNP 2014-2018, ed i Piani regionali di prevenzione che da esso derivano prevedono un percorso di valutazione, oggetto di un Accordo Stato Regioni 25 marzo 2015 (adozione del Documento di valutazione del PNP 2014-2018) e frutto dell’impegno condiviso di strutturare un impianto valutativo complessivo che permetta di monitorare e misurare il raggiungimento degli obiettivi centrali e regionali.
Tale impianto deriva dal modo in cui il PNP è articolato: per ciascuno dei 10 macro obiettivi di salute fissati, viene infatti definito un Quadro logico centrale (QLC) che individua i fattori di rischio/determinanti di salute che si intende contrastare/promuovere, le relative strategie nazionali da mettere in campo a tale scopo, gli obiettivi centrali da perseguire in funzione dei macro obiettivi e gli indicatori centrali (e relativi standard al 2018) da rilevare per verificare il grado di raggiungimento di tali obiettivi.
All’interno del proprio Piano di prevenzione, ogni Regione a sua volta declina il QLC in un Quadro logico regionale (QLR), ovvero definisce i programmi e i corrispondenti obiettivi specifici, le azioni, i beneficiari e gli indicatori di processo (e relativi standard) con cui intende realizzare, adeguandole al proprio contesto, le strategie nazionali nonché monitorarne l’avanzamento verso il raggiungimento degli obiettivi centrali.
A partire da questa struttura, una parte dell’impianto di valutazione è tesa, attraverso la definizione, da parte delle Regioni, di "indicatori sentinella", a certificare il rispetto degli impegni presi a livello regionale (anche per le finalità e gli obblighi richiesti dal sistema di verifica degli adempimenti LEA).
Con il PNP 2014-2018 si affronta però anche la sfida dell’"accountability" in prevenzione ossia di una valutazione che permetta di:
Sono stati perciò definiti nel Documento di valutazione oltre 130 indicatori centrali, i quali coprono tutti gli obiettivi del PNP, con relativi standard di risultato al 2018, cui le Regioni devono tendere attraverso i Piani Regionali, fissando i corrispondenti standard regionali, al fine di quantificare il contributo al “goal” nazionale, tenendo conto della situazione di partenza e delle proprie peculiarità.
L’Accordo 25 marzo 2015 prevede diversi step valutativi:
Consulta il Documento di valutazione - PNP 2014-2018
Con Intesa Stato Regioni 21 dicembre 2017 è stata approvata la rimodulazione nel 2018 dei PRP e la proroga al 2019 del PNP e dei PRP. Le Regioni hanno, pertanto, rimodulato la programmazione, fermo restando l’impianto nazionale, al fine di ottimizzare o riorientare i processi per il raggiungimento o mantenimento degli standard di risultato fissati (obiettivi ed indicatori centrali calibrati a livello regionale). L’articolo 7 della citata intesa impegna il Ministero della Salute e le Regioni ad avviare entro il 30 settembre 2018 i lavori per l’elaborazione del Piano nazionale prevenzione 2020-2025 (PNP).
Nell’ambito del percorso di monitoraggio, valutazione e certificazione dei PRP, Ministero e Regioni inoltre portano avanti un processo più ampio, con il fine di supportare le varie fasi del percorso stesso, ma anche e soprattutto di stimolare e rafforzare la condivisione di obiettivi e lo scambio di esperienze tra le Regioni, chiamate ad affrontare le stesse, complesse sfide in sanità pubblica, in contesti molto diversi.
Questo processo si sviluppa essenzialmente secondo tre direttrici:
Data di ultimo aggiornamento 19 ottobre 2018