Ministero della Salute

FAQ - Primi mille giorni di vita

Ultimo aggiornamento:  19 aprile 2024

. Perché sono importanti i primi mille giorni di vita del bambino?

I primi mille giorni di vita, il periodo che intercorre tra il concepimento e i primi due anni di vita del bambino, sono determinanti per la sua salute futura. Gli interventi preventivi, protettivi o curativi realizzati con tempestività in questa primissima fase della vita, infatti, portano a risultati di salute positivi a breve, medio e lungo termine, non solo per il bambino e l’adulto che sarà, ma anche per i genitori, la collettività e le generazioni future.

Questa prima finestra di sviluppo del bambino è infatti caratterizzata dalla fase di costruzione degli organi, in primo luogo del cervello e delle loro funzioni che nella loro plasticità risentono dell’esposizione a un ampio spettro di fattori, positivi o negativi, che in molti casi possono essere controllati. Alcuni difetti del metabolismo e l’obesità in età adulta, ad esempio, possono essere fortemente influenzati da un’errata alimentazione in gravidanza, dal mancato allattamento al seno o anche dall’esposizione a sostanze tossiche o inquinanti ambientali. Inoltre, lo sviluppo delle competenze cognitive e socio-relazionali del bambino dipende molto dalla qualità della relazione con i genitori e con l’ambiente che lo circonda.

Per saperne di più: Azioni e strategie nei primi mille giorni di vita



. I difetti congeniti si possono prevenire?

Molti difetti congeniti possono essere evitati o diminuiti nella loro frequenza e/o gravità. È necessario che i futuri genitori si preparino al concepimento ponendo la giusta attenzione al proprio stato di salute e alle azioni che la possono tutelare al meglio: 

  • stili di vita salutari (ad esempio alimentazione varia ed equilibrata, eliminazione di fumo e alcol, attività fisica adeguata e regolare)
  • vaccinazioni
  • evitare o ridurre l’esposizione ad agenti genotossici e teratogeni (ad esempio farmaci, agenti infettivi, xenobiotici ambientali e occupazionali) 
  • supplementazione con acido folico nella donna sin da prima del concepimento 

Per approfondire: Difetti congeniti



. Quali sono e a cosa servono gli screening neonatali?

Gli screening neonatali sono un importante strumento di prevenzione perché consentono la diagnosi precoce di un ampio spettro di malattie congenite per le quali sono disponibili interventi terapeutici specifici che, se intrapresi prima della manifestazione dei sintomi, sono in grado di migliorare in modo significativo la prognosi della malattia e la qualità di vita dei pazienti, evitando gravi disabilità (ritardo mentale e/o di crescita, gravi danni permanenti) e, in alcuni casi, anche la morte.

In Italia lo screening neonatale è garantito e offerto gratuitamente dal SSN a tutti i nuovi nati, nel rispetto dei Livelli essenziali di assistenza, per la diagnosi precoce della sordità congenita, della cataratta congenita, nonché delle malattie metaboliche ereditarie.

Per approfondire: Screening neonatali



. Cosa si può fare per evitare il rischio di soffocamento da cibo?

Il soffocamento da corpo estraneo rappresenta un problema rilevante di salute pubblica: esso costituisce una delle principali cause di morte nei bambini di età inferiore ai 3 anni, ma la quota di incidenti rimane elevata fino ai 14 anni di età.

La maggior parte dei cibi responsabili di gravi incidenti da soffocamento hanno i seguenti requisiti:

  • sono piccoli
  • sono rotondi
  • hanno una forma cilindrica o conforme alle vie aeree del bambino (uva, hot dog, wurstel, ciliegie, mozzarelline, carote a fette, arachidi, pistacchi)
  • sono appiccicosi
  • sono alimenti che pur tagliati non perdono la loro consistenza (pere, pesche, prugne, susine, tozzetti, biscotti fatti in casa)
  • si sfilacciano aumentando l’adesione alle mucose (grasso del prosciutto crudo, finocchio)
  • hanno una forte aderenza (carote julienne, prosciutto crudo).

Molti di questi alimenti poi possono essere resi ancora più pericolosi dalla modalità di somministrazione, e dal modo in cui vengono cucinati.

Se invece un wurstel o un chicco di uva, ad esempio, vengono tagliati in senso longitudinale e in pezzettini piccoli, perdono la capacità di chiudere le vie aeree di un bambino e di conseguenza sono meno rischiosi.

Per saperne di più:  Linee di indirizzo per la prevenzione del soffocamento da cibo in età pediatrica




Direzione generale della prevenzione sanitaria

Direzione generale per l'igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione