Ministero della Salute

FAQ - Tumore del colon retto

Ultimo aggiornamento:  1 febbraio 2024

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Quali sono i campanelli di allarme per il cancro del colon-retto?



Nelle sue fasi iniziali il tumore del colon-retto è asintomatico o oligosintomatico (presenta pochi sintomi). I principali campanelli d’allarme sono:

  • presenza di sangue nelle feci
  • modificazione persistente delle evacuazioni intestinali.

Nelle fasi più avanzate la malattia può presentarsi con il quadro dell’occlusione o della subocclusione intestinale:

  • gonfiore e distensione addominale improvvisi e ingravescenti (cioè che si aggravano progressivamente)
  • assenza di movimenti intestinali con drammatica riduzione fino all’ interruzione delle evacuazioni
  • dolore addominale
  • vomito.


Per saperne di più consulta la pagina:  Il tumore del colon-retto



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Qual è l’esame di screening per il tumore del colon retto?



Donne e uomini dai 50 ai 69 anni (in alcune Regioni fino ai 74 anni) vengono invitati, ogni due anni, con una lettera personalizzata, a sottoporsi a un test di laboratorio per la ricerca del sangue occulto (presente ma non visibile ad occhio nudo) nelle feci.

Nel caso di positività all’esame del sangue occulto, i programmi di screening prevedono, come esame di approfondimento, l’esecuzione di una colonscopia che permette di esaminare l’intero colon retto.

Se il sanguinamento dovesse provenire da polipi o adenomi, verranno asportati nel corso della colonscopia. 

È dimostrato scientificamente che lo screening con il test per la ricerca del sangue occulto fecale riduce la mortalità per tumore colorettale di almeno il 20%.

Lo screening inizia dai 50 anni perché la malattia è più frequente a partire da questa età.

   È importante ripetere l’esame di screening ogni due anni, periodicità ritenuta ottimale, anche in relazione al lento sviluppo dei tumori (mediamente 5-10 anni).

   Per approfondire: sezione Screening per il cancro del colon-retto



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In cosa consiste la raccolta di sangue occulto nelle feci?



La ricerca del sangue occulto nelle feci è il test di base per la prevenzione del tumore del colon-retto.

Si tratta di un esame estremamente semplice: consiste nella raccolta (eseguita a casa) di un piccolo campione di feci e nella ricerca di tracce di sangue non visibili a occhio nudo. Questo test è usato nei programmi di screening italiani e non è necessario seguire restrizioni dietetiche prima della sua esecuzione. In caso il test evidenzi la presenza di tracce di sangue, poiché queste possono essere un indizio della presenza di forme tumorali oppure di polipi che possono, in futuro, degenerare, è indispensabile eseguire esami di approfondimento: rettosigmoidoscopia o colonscopia.



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Qual è l’obiettivo dello screening ai fini della prevenzione?



Quello di individuare ed asportare eventuali polipi o adenomi (responsabili del sanguinamento) prima che possano eventualmente degenerare in un cancro; o forme tumorali in una fase precoce in cui è possibile intervenire più efficacemente e con meno complicazioni.



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Lo screening del SSN per la ricerca del sangue occulto è a pagamento?



No, è offerto gratuitamente comprese le successive indagini che dovessero rendersi necessarie in seguito ad una positività del test (colonscopia) e le terapie che dovessero rendersi necessarie.



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Chi non ha mai ricevuto un invito dalla ASL, o non lo ha mai accettato, può prenotare l’esame di screening?



In alcune Regioni è possibile telefonando al numero verde messo a disposizione dalle ASL oppure attraverso un sistema di prenotazione su una pagina web dedicata; in ogni caso è necessario rivolgersi alla propria ASL per verificare le eventuali modalità.



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Il test per la ricerca del sangue occulto è affidabile?



Sì, si tratta di un esame immunochimico altamente sensibile; proprio per questo è sufficiente un solo campione per la raccolta e non più tre (come era in passato). I centri di lettura per il test del sangue occulto presenti nei laboratori di analisi analizzano migliaia di campioni fecali ogni anno. Tutte le procedure seguono le direttive delle linee guida nazionali ed europee e sono sottoposte a controlli di qualità.



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Occorre seguire una dieta preliminare per eseguire il test?



No, non è più necessario (come era in passato); si può mangiare anche carne di qualsiasi tipo; si può anche continuare ad assumere ferro se lo si dovesse assumere come terapia.



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Cosa accade se il test dovesse risultare negativo (assenza di sangue)?



La ASL provvederà ad inviare la comunicazione del risultato negativo direttamente al domicilio dell’interessato. Dopo due anni la stessa ASL provvederà ad inviare un nuovo invito se si è ancora nella fascia d’età considerata.



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Se non si riceve il risultato del test entro il tempo che comunicato dalla ASL, o comunque entro 3 mesi, cosa si può fare?



Se non si dovesse ricevere la risposta all’esame entro il tempo medio indicato dalla ASL per riceverlo è opportuno contattare il servizio screening (telefonando, mandando una mail o presentandosi di persona) per farsi comunicare il risultato.



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Cosa succede dopo aver eseguito il test di screening?



Nel caso in cui il test risulta normale cioè non si trova nulla (esito negativo):

le persone verranno invitate a effettuare un nuovo test alla scadenza prevista dal programma. Se, tra un esame e il successivo, si nota sangue nelle feci ad occhio nudo è necessario rivolgersi tempestivamente al proprio medico di fiducia

Nel caso in cui il test risulta positivo per la presenza di tracce di sangue nelle feci:

la ASL contatterà telefonicamente la persona interessata per invitarla ad eseguire una colonscopia presso un Centro Ospedaliero di riferimento (in alcuni centri praticabile anche in sedazione), sempre gratuitamente. Se la colonscopia non mostra nulla di sospetto riguardo alla presenza di tumori, la risposta viene consegnata subito. In questo caso, dopo cinque anni la persona riceverà il successivo invito per la ricerca del sangue occulto fecale.



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Un test positivo indica sempre la presenza di un tumore benigno o potenzialmente maligno?



Un test positivo non indica sempre la presenza di un tumore benigno o potenzialmente maligno: il sanguinamento potrebbe anche essere imputabile ad altre cause come, ad esempio, la presenza di ragadi o emorroidi (esterne o anche interne). In ogni caso, la colonscopia è in grado quasi sempre di accertare la causa del sanguinamento ed eventualmente intervenire.

E' importante sottolineare che non bisogna sottovalutare eventuali disturbi che possono manifestarsi anche dopo un esame di screening negativo. Se prima del prossimo invito si nota del sangue nelle feci o si hanno dei disturbi intestinali persistenti, è necessario rivolgersi tempestivamente al proprio medico



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L’esame delle feci è positivo: puo’ essere sangue proveniente dallo stomaco o dalle gengive?



È poco probabile che l’esame risulti positivo per questi motivi. Se la colonscopia non dovesse riscontrare nulla di rilevante, non occorre eseguire altri esami a meno che, in attesa del successivo invito, non compaiano disturbi intestinali per i quali occorre rivolgersi tempestivamente al medico di base.



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Si può eseguire il test del sangue occulto nelle feci durante il periodo mestruale?



E' possibile che durante le mestruazioni il campione di feci possa contaminarsi, per cui è preferibile fare l’esame quando non si hanno più perdite di sangue da almeno tre giorni.



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L’esame delle feci è positivo,eventuali altri approfondimenti e trattamenti successivi sono sempre gratuiti?



Si, la gratuità è assicurata per tutta la durata del percorso che è sempre gestito dalla ASL di riferimento.



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Cosa accade se non si è nella fascia d’eta’ per ricevere l’invito allo screening?



In presenza di sintomi sospetti occorre consultare il medico curante per un’eventuale prescrizione medica.



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Come si esegue la colonscopia?



Si introduce una sonda flessibile attraverso l’ano. Con questa sonda il medico può vedere direttamente le pareti dell’intestino (colon). Se c’è un piccolo polipo lo può anche togliere subito o in un secondo momento (decide l’endoscopista); si possono anche eseguire prelievi di tessuto (biopsie) per sincerarsi che non vi siano segni di malignità.



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La colonscopia è un esame doloroso?



È un esame che può essere fastidioso (anche nella sua preparazione), ma di solito è ben tollerato. Non vi è necessità di un’anestesia ma in alcune Regioni può essere offerta una sedazione per alleviare il fastidio.



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Si può scegliere dove fare la colonscopia?



Ogni programma di screening ha i suoi centri specializzati di riferimento; se si vuole fare la colonscopia in altro centro di fiducia, lo si può fare ma uscendo dal percorso di screening; in questo caso occorre anche una richiesta del medico di base pagando un ticket, se dovuto.



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Chi esegue la colonscopia?





L’esame sarà effettuato da un medico specialista esperto di endoscopia di un centro coinvolto nel programma di screening. I centri che operano nei programmi di screening sono tutti centri specialistici con molta esperienza.



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Si può chiedere di sottoporsi a una colonscopia virtuale anzichè a quella tradizionale?



La colonscopia virtuale è un’indagine molto attendibile per rivelare la presenza di polipi intestinali. Lo svantaggio è che non può essere curativa, come la colonscopia tradizionale, per cui se la colonscopia virtuale dovesse riscontrare dei polipi questi possono essere asportati soltanto con la colonscopia tradizionale. Pertanto, nei programmi di screening la colonscopia tradizionale è l‘esame standard di approfondimento.