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Iodoprofilassi, insediato il 7 aprile 2016 gruppo di Coordinamento delle Attività

immagine di una boccetta di sale iodato

La carenza nutrizionale di iodio è un problema di salute pubblica rilevante ed è stata inclusa dall’OMS fra le prime dieci emergenze del nostro pianeta. Gli effetti negativi di tale carenza possono interessare tutte le fasi della vita, sebbene gravidanza, allattamento e infanzia rappresentino le fasi in cui gli effetti possono essere più gravi per le conseguenze dell’ipotiroidismo congenito ed i deficit intellettivi correlati.

La legge n.55/2005Disposizioni finalizzate alla prevenzione del gozzo endemico e di altre patologie da carenza iodica” definisce, ai fini della iodoprofilassi, le modalità di utilizzo e di vendita del sale alimentare arricchito con iodio, destinato al consumo diretto oppure impiegato come ingrediente nella preparazione e nella conservazione dei prodotti alimentari.

La conseguente Intesa in Conferenza Stato Regioni del 26 febbraio 2009, in accordo con le Linee Guida elaborate da OMS, UNICEF e International Council for the Control of lodine Deficiency Disorders (ICCIDD), ha stabilito la costituzione di un Osservatorio Nazionale per il Monitoraggio della Iodoprofilassi (OSNAMI), la cui responsabilità scientifica è stata affidata al Dipartimento di Biologia Cellulare e Neuroscienze dell'Istituto Superiore di Sanità.

L’Intesa del febbraio 2009 prevedeva  l'insediamento  di un Gruppo di Coordinamento delle Attività,  cui  dovevano afferire l'Istituto Superiore di Sanità, il Ministero della Salute, il Comitato Nazionale per la  Prevenzione del Gozzo e rappresentanti  regionali, proprio con il compito di programmare e coordinare tutte le attività  sul territorio  finalizzate alla verifica periodica dell'efficacia della iodoprofilassi, al monitoraggio di eventuali variazioni  nella frequenza di patologie tiroidee nella popolazione e soprattutto con il compito di pianificare interventi  a  sostegno  di una campagna di informazione diretta non solo alla popolazione  generale, ma anche ai medici ed al personale sanitario.

La Direzione Generale per l’Igiene e la Sicurezza degli Alimenti e la Nutrizione, per rendere ancora più efficaci le strategie di politica nazionale sulla iodoprofilassi ed il contrasto all’ipotiroidismo congenito, ha istituito con Decreto dirigenziale il Gruppo di Coordinamento, sia per ottimizzare il programma dell'Osservatorio, sia per pianificare eventuali azioni di intervento finalizzate al miglioramento del programma di iodoprofilassi nel nostro Paese.La costituzione del Gruppo di Coordinamento è stata scelta come una della Azioni Centrali del Ministero della salute, a supporto delle regioni per la realizzazione del Piano Nazionale di Prevenzione.

Il problema della carenza iodica e le relative misure correttive riguardano diversi livelli di governo, comportamenti individuali e collettivi, anche relativi al consumo di sale, la produzione, la distribuzione, la formazione sulla materia ai pediatri ed ai medici di medicina generale, la raccolta e la trasmissione dei dati a livello di ASL e Regioni (come stabilito anche dal nuovo Piano Nazionale di Prevenzione 2014 – 2018).

Si è ritenuto quindi opportuno prevedere per la costituzione del Gruppo di Coordinamento un assetto completo, intersettoriale ed interistituzionale, oltre alle amministrazioni previste nell’Intesa, quali l’ISS, il Ministero della salute, le Regioni e il Comitato nazionale prevenzione del gozzo, anche rappresentanti di  Società scientifiche di riferimento (Società Italiana di Endocrinologia Pediatrica e Federazione dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di libera scelta),  al fine di operare in modo multidisciplinare ed affrontare le politiche in modo congiunto ed intersettoriale, perché sebbene negli ultimi anni il trend relativo alla percentuale di vendita di sale iodato sia progressivamente cresciuto, è comunque molto lontano dal 90% del valore indicato dall’OMS come target da raggiungere per una iodoprofilassi efficace e risulta quindi ancora necessario  ridurre la frequenza dei disordini da carenza iodica ed i costi socio-sanitari connessi, che oggi sono stimati intorno ai 150 milioni di euro/anno.

 

Consulta il decreto 11 febbraio 2016 (Costituzione Gruppo di coordinamento delle attività in materia di iodoprofilassi)



Data di pubblicazione: 12 aprile 2016 , ultimo aggiornamento 14 aprile 2016


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