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FAQ - Allergie alimentari

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Data ultima verifica: 27 novembre 2018


Domande e risposte (Mostra risposte)

L’atopia è una tendenza familiare o individuale a produrre anticorpi IgE in risposta a basse dosi di antigeni (solitamente proteine) e, di conseguenza, a sviluppare tipiche manifestazioni cliniche come l’asma, la rinocongiuntivite o la sindrome eczema allergico/dermatite.
L’atopia è una condizione necessaria per sviluppare allergia, ma non tutti i soggetti atopici hanno reazioni allergiche associate alle IgE.
L’allergia è una reazione di ipersensibilità iniziata da meccanismi immunologici.
Dipende dalla gravità. Possono non richiedere alcuna terapia, può essere necessaria solo terapia antistaminica e/o cortisonica, o può essere necessaria la terapia con adrenalina.
Non precisamente. Si eredita la predisposizione a sviluppare allergia.
È una grave reazione allergica a rapida insorgenza caratterizzata da sintomi che interessano diversi organi e apparati (cute, sistema gastrointestinale, apparato respiratorio, apparato cardiovascolare) e può mettere a rischio la vita del paziente.
Lo shock anafilattico coinvolge sempre l’apparato cardiocircolatorio con una brusca caduta di pressione. Attualmente si preferisce il termine anafilassi.
No, solo nei casi più gravi.
Solo nei casi più gravi. Sarà comunque lo specialista, con una attenta valutazione del rischio,  a valutare la necessità o meno di dotare il paziente di adrenalina.
Le reazioni anafilattiche devono essere trattate con adrenalina autoiniettabile. Deve sempre essere allertato il 112.
No, non necessita di basse temperature. È importante però non lasciarla per troppo tempo sotto il sole diretto.
È efficace per alcuni mesi dopo la scadenza. È necessario però sostituirla il prima possibile non appena si superi la data di scadenza.
Per far sì che il sangue circolante si concentri nell’addome e nella testa, dove ci sono gli organi più importanti e per evitare che la pressione scenda ulteriormente.
È vero, perché la loro azione è meno rapida dell’adrenalina, che è da considerarsi un vero e proprio salvavita.
Sono le allergie a latte, uova, soia, frutta a guscio, crostacei. Le proteine di trasporto lipidico  presenti in particolare nella pesca rappresentano un importante allergene per il nostro Paese, come in tutta l’area mediterranea.
Sono diversi i meccanismi d’azione. L’intolleranza non riconosce un meccanismo immunomediato.
L’intolleranza provoca sintomi meno gravi di quelli che può provocare l’allergia alimentare.
I sintomi possono essere anche molto simili.
Con i test diagnostici scientificamente validati, che verranno richiesti dal medico curante o dall’allergologo.
Generalmente le allergie dei bambini regrediscono con la crescita, mentre quelle degli adulti persistono.
L’intolleranza al lattosio può essere temporanea, ad esempio dopo un'infezione virale.
La celiachia è una condizione di intolleranza permanente al glutine che porta alla distruzione dei villi intestinali. L’enzima lattasi deputato alla digestione dello zucchero del latte, il lattosio, si trova proprio sulla sommità dei villi intestinali. Quindi distruggendo i villi si riducono i livelli di lattasi e ci si trova nella condizione transitoria di non riuscire a digerire il lattosio, il quale viene poi fermentato dai batteri del colon con conseguente mal di pancia, gonfiore addominale, crampi, diarrea.
Nessuna. I pazienti intolleranti non sono in grado di scindere il lattosio, uno zucchero contenuto nel latte.
Il breath test al lattosio e la ricerca degli anticorpi specifici per la celiachia.
I pazienti affetti da dermatite atopica sono più soggetti a sviluppare allergie.
L'ingestione di alimenti a cui si è allergici può in alcuni casi provocare attacchi asmatici.
Non è facile generalizzare, però un paziente con asma allergico ha un aumento del rischio di avere reazioni gravi ad alimenti.
Non necessariamente.
Ci sono alcune proteine che possono dare reazioni più gravi perchè sono resistenti alla cottura e alla digestione, come la proteina di trasferimento lipidico LTP.
È possibile, ma molto raro.
Sì, è possibile. In genere però non sono reazioni che mettono a rischio la vita.
Sì, è possibile che l’aumento delle allergie sia legato all’inquinamento e alle condizioni climatiche.
Gli acari contengono delle proteine simili a quelle contenute nei crostacei, per cui è possibile che un soggetto allergico agli acari abbia reazioni mangiando crostacei.
Non sempre, ma è vero che nella maggior parte dei casi con la crescita migliorano.
Quelle che insorgono in età adulta.
È possibile che abbiano un ruolo nell’aumento delle allergie.
È il test di provocazione orale, che consiste nel somministrare al paziente la sostanza che si sospetta essere causa della reazione allergica.
Sono la stessa cosa. Consistono nella somministrazione a dosi crescenti  dell’alimento a cui il paziente è allergico, per indurre tolleranza.
L’allergenicità di un cibo è determinata da molti fattori; una dieta ripetitiva comunque non è indicata.
 E’ variabile a seconda dei metodi di desensibilizzazione.
Sì.
Non è detto. È possibile che il soggetto perda la tolleranza.
Sono delle proteine presenti in molti vegetali che sono resistenti al calore e alla digestione e sono potenzialmente responsabili di reazioni anche gravi.
Perché alcune proteine contenute negli alimenti vengono degradate dal calore. Quindi i soggetti allergici a quelle proteine hanno reazioni con gli alimenti crudi mentre tollerano gli stessi alimenti cotti.
Perché alcune proteine responsabili di provocare allergia alimentare sono contenute solo nella buccia e non nella polpa.
È un insieme di sintomi provocati dal contatto di un alimento con la mucosa orale o faringea in soggetti allergici, prevalentemente sensibilizzati ai pollini, quando mangiano frutta e verdura. I sintomi sono prurito, bruciore al palato, lingua e labbra con eventuale gonfiore della mucosa oro-labiale, edema delle labbra.
I soggetti allergici ai pollini possono sviluppare dei sintomi dovuti all’ingestione di alimenti vegetali: questo succede perché alcune proteine contenute negli alimenti sono molto simili a quelle dei pollini.
Per le allergie respiratorie sono il prick test, il dosaggio delle IgE specifiche e i test molecolari.
Sono il prick test, il prick by prick, il dosaggio delle IgE specifiche, il test di provocazione orale e i test molecolari.
Fa parte delle tecniche così dette Multiplex , tipo ISAC, Euroline, ecc.  che consentono di testare con piccole quantità di sangue, dato molto utile in ambito pediatrico, moltissimi allergeni sia come estratti che come singole molecole. Le prestazioni di questi test multiplex sembrano ampiamente comparabili con le metodiche tradizionali per singole molecole/estratti (singleplex), ma sono piuttosto costose; sono  test di secondo livello, riservati allo specialista che ne conosca tutti possibili vantaggi, ma anche i limiti.
Sono dei test che identificano le singole proteine a cui un soggetto è allergico. Sono test di secondo livello, che vengono richiesti dallo specialista quando i test di primo livello non permettono di porre una diagnosi certa.
Sono un tipo di anticorpo prodotto dal nostro organismo e responsabili di alcuni tipi di reazioni allergiche.
Permettono di identificare la sensibilizzazione a determinati allergeni, in genere vengono eseguiti quando non è possibile eseguire test cutanei, per esempio se un paziente è in terapia antistaminica o steroidea.
Non è un esame da eseguire in prima battuta. È un esame che viene richiesto dallo specialista in alcuni casi di dermatite atopica o per impostare la terapia con siero anti IgE.
No.
Nel miele può essere presente per contaminazione anche una minima quantità di polline, normalmente tollerato.
È possibile, ma non è prevedibile.
Solo se ha dato delle manifestazioni cliniche; è però necessaria una valutazione attenta, caso per caso; è raccomandabile per il paziente non eliminare un alimento senza consiglio medico.
No.
Il test del capello, dell’iride, il dosaggio delle IgG, Vega test e in genere tutti i test che non hanno un'applicazione all’interno del Sistema Sanitario Nazionale.
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Fonte:

Allergie alimentari e sicurezza del consumatore Documento di indirizzo e stato dell’arte 2018

Allegato - Domande e risposte più frequenti (FAQ)

Con il contributo di Federasma e Allergie ONLUS – Federazione Italiana Pazienti.


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