Bufale e disinformazione sono molto pericolose quando riguardano la salute e spesso non è facile distinguerle tra milioni di informazioni. In queste pagine facciamo chiarezza sulle fake news più diffuse, smentendole alla luce delle evidenze disponibili.
Tutte le informazioni sono verificate dagli esperti del ministero della Salute e/o dell’Istituto superiore di sanità e sono basate su evidenze scientifiche, normative, documentazioni nazionali e internazionali disponibili alla data di pubblicazione di ogni notizia.
È inutile vaccinarsi contro SARS-CoV-2 e anche fare il richiamo con la terza dose di vaccino perché ormai circola solo la variante Omicron che non è pericolosa
Alcuni studi mostrano che la gravità delle sequele causate dall'infezione dovuta alla variante Omicron sia inferiore rispetto a Delta. Tuttavia, questi studi sono stati condotti per lo più in Paesi con alti tassi di vaccinazione: il tasso relativamente più basso di ricoveri e morti finora è in gran parte merito della vaccinazione, in particolare dei gruppi più vulnerabili. Proprio di recente l’aumento di casi e di ospedalizzazione in alcune regioni della Cina (es. Shanghai, Hong Kong) dove la copertura vaccinale è quali-quantitativamente insufficiente (i vaccini cinesi come Sinovac e Sinopharm hanno mostrato ridotta efficacia contro le varianti) mostra come Omicron sia temibile quanto il virus ancestrale. La vaccinazione con i vaccini autorizzati da EMA (European Medicines Agency - Agenzia europea per i medicinali) stimola la risposta immunitaria, che non solo ci protegge dalle varianti attualmente in circolazione - compresa Omicron - ma è anche probabile che, grazie alla cosiddetta immunità cellulomediata, dia una solida protezione dalla malattia grave dovuta a future mutazioni di COVID-19.
Per approfondire: sito Oms Europe
Il vaccino è inutile perché l'immunità dura poche settimane
I dati provenienti dalle sperimentazioni indicano che i vaccini inducono una protezione contro la malattia severa e l’ospedalizzazione che dura molti mesi.
Per rafforzare la protezione contro l’infezione sono state raccomandate dosi di richiamo (booster).
Il vaccino fa venire il COVID-19. Quasi tutti i positivi al virus sono vaccinati
I vaccini attualmente utilizzati in Italia nella campagna vaccinale sono basati su tecnologie che non prevedono l’utilizzo del SARS-CoV-2 vivo con capacità infettante. L’eventuale sviluppo della malattia dopo la vaccinazione può quindi essere dovuto solo a un’infezione naturale del virus contratta indipendentemente dal vaccino. (Fonte: Istituto Superiore di Sanità).
Più ci vacciniamo più aumentano le varianti del virus
Le varianti sono dovute al fatto che il virus quando si replica tende a sviluppare nuove mutazioni. Al contrario, i vaccini contribuiscono a ridurre la circolazione del virus e di conseguenza si riduce anche la possibilità che questo muti. (Fonte: Istituto Superiore di Sanità)
Prima di vaccinarmi contro COVID-19 devo fare il test sul sangue per essere sicuro di non avere già gli anticorpi
Allo stato attuale non è indicato fare test sierologici (test sul sangue) per rilevare la presenza di anticorpi contro SARS-CoV-2 prima di sottoporsi alla vaccinazione. I vaccini sono, infatti, indicati anche per le persone che hanno già contratto COVID-19 e che, dunque, hanno sviluppato anticorpi.
Per saperne di più: Circolare ministero della Salute 3 marzo 2021
Se ho fatto il vaccino contro Sars-CoV-2 e anche il richiamo con la terza dose non posso ammalarmi di Covid-19 e non posso trasmettere l’infezione agli altri
La vaccinazione contro Sars-CoV-2 diminuisce drasticamente il rischio di sviluppare forme gravi della malattia COVID-19 e riduce la necessità di ricovero ospedaliero. In molti casi la vaccinazione è efficace anche nella prevenzione dell’acquisizione dell’infezione e/o della sua trasmissione ad altre persone ma non in tutti. Pertanto, al momento anche le persone vaccinate devono continuare ad adottare le misure di protezione anti-COVID-19.
La terza dose di vaccino mi protegge dall’infezione da Sars-CoV-2 già dopo poche ore dalla somministrazione
Tutti i vaccini necessitano di un certo periodo di tempo per svolgere la loro azione e fornire protezione nei confronti dei virus. I dati fin qui acquisiti sulla dose di richiamo mostrano un tempo medio di circa 7 giorni per rafforzare la capacità di risposta del nostro sistema immunitario e garantire un’efficacia del 90% nel prevenire malattia severa e morte.
Gli antibiotici sono utili per la prevenzione o il trattamento dell'infezione da nuovo coronavirus
Lo strumento principe di prevenzione sono i vaccini. Gli antibiotici non prevengono l’infezione da SARS-CoV-2. Questa classe di farmaci non ha effetti sui virus e quindi neanche sul nuovo coronavirus. Si raccomanda pertanto di evitare l’uso empirico di antibiotici; il loro eventuale utilizzo nei pazienti con infezioni virali è da riservare, su giudizio del medico, esclusivamente ai casi in cui l’infezione batterica sia stata dimostrata da un esame microbiologico e a quelli in cui il quadro clinico ponga il fondato sospetto di una sovrapposizione batterica. Gli antibiotici pertanto non devono essere usati per la prevenzione o il trattamento della malattia COVID-19.
I vaccini contro il Covid-19 sono pericolosi perché causano l’ADE
Non ci sono evidenze scientifiche che i vaccini anti COVID-19 inneschino l'ADE, cioè l’“Antibody Dependent Enhancement”, reazione per cui alcuni anticorpi anziché bloccare un virus ne facilitano il suo ingresso nelle cellule. I vaccini autorizzati dalle autorità competenti – EMA e AIFA -, che sono attualmente in corso di somministrazione, fanno produrre anticorpi in modo selettivo contro la proteina “Spike” presente sul coronavirus e la loro azione è volta a bloccare l’ingresso del virus nelle cellule. I vaccini, quindi, non possono determinare l’ADE né in coloro che si vaccinano senza aver contratto l’infezione da SARS-CoV-2, né nelle persone che si vaccinano dopo aver contratto l’infezione.
In Italia i vaccini contro il nuovo coronavirus non arriveranno perché non sono stati acquistati né opzionati
L'Italia è stata tra le prime nazioni al mondo a stipulare accordi per l'acquisto dei vaccini contro il virus SARS-CoV-2, condizionato all'approvazione da parte dell'Agenzia Europea del Farmaco (EMA). Insieme a Francia, Germania ed Olanda è stata tra i primi Paesi a firmare tutti i contratti formalizzati dall'Unione Europea per l'acquisizione di vaccini. Questo consentirà la disponibilità per l'Italia di tutti i vaccini autorizzati dall'EMA. Attualmente sono stati autorizzati da EMA e AIFA il vaccino Comirnaty prodotto da Pfizer e BioNTech, il vaccino Moderna, prodotto da Moderna Biotech Spain, il vaccino Vaxzevria prodotto da AstraZeneca e il vaccino Janssen prodotto da Johnson & Johnson.