Fake News
Bufale e disinformazione sono molto pericolose quando riguardano la salute e spesso non è facile distinguerle tra milioni di informazioni. In queste pagine facciamo chiarezza sulle fake news più diffuse, smentendole alla luce delle evidenze disponibili.
Tutte le informazioni sono verificate dagli esperti del ministero della Salute e/o dell’Istituto superiore di sanità e sono basate su evidenze scientifiche, normative, documentazioni nazionali e internazionali disponibili alla data di pubblicazione di ogni notizia.
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Rt non è affidabile per valutare il rischio di trasmissione di SARS-CoV-2 perché non tiene conto delle persone asintomatiche
Rt è affidabile perché è calcolato sui casi sintomatici, cioè sulle persone che hanno sviluppato i sintomi di Covid-19, e sui casi ospedalizzati, vale a dire sulle persone ricoverate in ospedale. Questo consente di avere e utilizzare un criterio di valutazione stabile e costante. Se Rt fosse invece basato sui casi asintomatici la sua stima dipenderebbe da quanti screening o contact tracing è capace di effettuare ogni singolo territorio.
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Data ultima verifica:
18 novembre 2020
I dati su cui viene valutato l'andamento dell’epidemia di Covid-19 sono vecchi
Vengono realizzate ogni settimana analisi sui dati consolidati della settimana precedente tranne per alcuni dati, ad esempio i tassi di occupazione dei posti letto, per cui è disponibile un numero affidabile più aggiornato. Considerando che i tempi di incubazione di SARS-CoV-2 variano dai 5 ai 14 giorni, questa frequenza di aggiornamento è sufficiente a valutare l’andamento dell’epidemia. Inoltre, come sottolineato dall’Istituto Superiore di Sanità nella nota sul sistema di valutazione del rischio pubblicata sul portale istituzionale “l’uso di indicatori prospettici come Rt, le proiezioni a 30 giorni dei tassi di ospedalizzazione e la valorizzazione dei dati su nuovi focolai che colpiscono popolazioni fragili (che più probabilmente dopo qualche settimana avranno bisogno di assistenza ospedaliera) permettono con gli stessi dati di ‘guardare avanti’”.
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Data ultima verifica:
18 novembre 2020
La barba espone ad un maggior rischio di infettarsi con il nuovo coronavirus
La barba in sé non espone ad un rischio maggiore di contrarre il nuovo coronavirus rispetto a chi non ce l’ha. Ovviamente va curata la sua igiene e va regolata la mascherina, quando la si indossa, in modo che aderisca bene al viso, ma non vi sono evidenze che tagliarsi la barba aiuti ad evitare il contagio da SARS-CoV-2. Le notizie diffuse a riguardo nelle ultime settimane nascono dall'affrettata interpretazione di un'infografica del 2017 del Centers for Disease Control and Prevention, dedicata alla sicurezza sul lavoro, per il corretto utilizzo delle mascherine in generale. Le relative indicazioni del CDC si riferiscono all'uso corretto dei presidi medici, mettendo a confronto 36 tipologie di rasatura, 18 delle quali vengono sconsigliate perché potrebbero rendere inefficace il funzionamento della mascherina.
Data ultima verifica:
18 novembre 2020
Fumo da tanto, ma ormai è inutile smettere tanto non rischio più degli altri di ammalarmi di Covid-19
Smettere di fumare è importante perché si guadagna salute subito e si ottengono molti benefici a lungo termine. Studi recenti hanno evidenziato nei fumatori un aumento di almeno tre volte del rischio di sviluppare polmonite severa da Covid-19 rispetto ai non fumatori. Il fumo facilita le infezioni respiratorie veicolando più volte al giorno nell’apparato respiratorio 7000 e più sostanze tossiche.
Data ultima verifica:
18 novembre 2020
Voglio donare il sangue ma non posso farlo perchè non posso allontanarmi dalle vicinanze della mia abitazione
La donazione del sangue e degli emocomponenti è considerata inclusa tra le motivazioni di "assoluta urgenza”, e sono quindi consentiti gli spostamenti dei donatori che si recano presso le sedi di raccolta pubbliche e associative.
Data ultima verifica:
18 novembre 2020
Al rientro in casa bisogna sempre lavarsi i capelli e gli indumenti indossati
Con il rispetto della distanza di almeno un metro dalle altre persone è poco plausibile che i nostri vestiti, o noi stessi, possano essere contaminati da virus in una quantità rilevante. Tuttavia, sempre nel rispetto delle buone norme igieniche, quando si torna a casa è opportuno riporre correttamente la giacca o il soprabito senza, ad esempio, poggiarli sul divano, sul tavolo o sul letto.
Data ultima verifica:
13 novembre 2020
L’Argento colloidale è un disinfettante e protegge dal virus
Nessuna evidenza scientifica attualmente disponibile indica un ruolo protettivo dell’argento colloidale nei confronti del nuovo coronavirus.
Data ultima verifica:
13 novembre 2020
Le lampade a raggi ultravioletti (UV) possono essere usate per disinfettare le mani o altre aree della pelle
Le radiazioni UV possono causare irritazioni cutanee e danneggiare gli occhi. Lavare le mani con acqua e sapone o con soluzione a base alcolica sono i modi più efficaci per rimuovere il virus.
Data ultima verifica:
13 novembre 2020
Le zampe dei cani possono essere veicolo di coronavirus e vanno sterilizzate con la candeggina
Non ci sono attualmente evidenze che i cani e gli animali d'affezione in generale possano trasmettere il coronavirus. La candeggina non va assolutamente usata per disinfettare le zampe dei cani al rientro da una passeggiata, nemmeno se molto diluita in acqua. Quando si rientra in casa è opportuno provvedere alla sua igiene pulendo prima le zampe con prodotti senza aggiunta di profumo (es. acqua e sapone neutro) e poi asciugandole bene. Non vanno usati prodotti aggressivi né quelli a base alcolica perché possono indurre fenomeni irritativi, causando prurito. Il mantello va, invece, spazzolato e poi passato con un panno umido.
Data ultima verifica:
13 novembre 2020
Non è vero che i fumatori rischiano più degli altri di ammalarsi di Covid-19
Secondo L’OMS è probabile che i fumatori siano più vulnerabili al virus SARS-CoV-2 in quanto l'atto del fumo fa sì che le dita (ed eventualmente le sigarette contaminate) siano a contatto con le labbra, il che aumenta la possibilità di trasmissione del virus dalla mano alla bocca. I fumatori, inoltre, possono anche avere già una malattia polmonare sottostante o una ridotta capacità polmonare che aumenterebbe notevolmente il rischio di sviluppare forme di malattia gravi, come la polmonite.
Data ultima verifica:
13 novembre 2020
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