8 marzo, Festa della donna. Molte persone mi hanno chiesto se secondo me ha ancora senso oggi celebrare la Festa della donna. Io penso proprio di sì, perché ha senso portare maggiormente alla ribalta la condizione femminile in Italia ma anche a livello internazionale. Viviamo in un mondo globalizzato e non possiamo e non dobbiamo ignorare quello che accade alle donne nel resto del mondo pensando che non ci riguardi: ci sono ancora forme di selezioni genetiche alla nascita, pensate che in alcuni paesi vengono abortiti i feti di sesso femminile, in molti Stati si praticano le mutilazioni genitali femminili sulle bambine, vengono infibulate, viene loro negata la propria sessualita' e si mette a rischio la loro salute. In tanti Paesi del mondo alle donne vengono negati i più elementari diritti umani e civili. Pensiamo a quello che e' accaduto in alcune aree dove l'integralismo impedisce alle donne di avere accesso allo studio tenendole in una situazione di analfabetismo oltre che in una condizione di soggezione psicologica, culturale e civile. Ci sono ancora paesi in cui alle donne viene impedito di guidare, di avere la patente, paesi dove non ci sono quelli che per noi sono normali diritti civili, come ad esempio il divorzio. Ancora oggi tante donne vengono lapidate pubblicamente in piazza se hanno avuto una relazione extraconiugale o anche solo se sono sospettate di questo. Credo quindi che parlare della Festa della donna sia importante, direi necessario, per accendere i riflettori, come dicevo prima, sulla condizione femminile nel mondo. Nel nostro Paese poi c'e' il tema della condizione delle donne immigrate che vanno tutelate, non si puo' pensare che ci siano diritti civili di serie A o di serie B tra persone che vivono qui. Ci siamo battuti per i diritti umani e per i diritti della donna e chi risiede in Italia deve godere dei trattati internazionali che abbiamo non solo sottoscritto ma che abbiamo anche contribuito a scrivere nel corso di questi ultimi 50 anni. Un altro grande tema che riguarda le donne e' quello della parita' uomo-donna. Io credo che nonostante siano stati fatti passi enormi,ci sia ancora molta strada da percorrere. Abbiamo un governo oggi che e' composto per la meta' da donne, molte donne sono andate a ricoprire ruoli importanti nelle più grandi societa' italiane, io stessa ho nominato un Consiglio Superiore di Sanita' con un Presidente e la meta' dei componenti donne, sono tutti segnali forti che qualcosa è cambiato, queste donne che ricoprono cariche apicali sono un esempio che da' coraggio alle altre donne, soprattutto alle giovanissime che si affacciano al mondo del lavoro. Detto questo, troviamo ancora grandissime difficolta' in tanti ambiti. Pensiamo all'accesso al lavoro, alla maternita' negata, al mobbing di cui sono oggetto le donne incinte in ambito lavorativo (e su questo tema credo sia opportuno fare verifiche sull'accesso ai congedi parentali in ambito sanitario), all'alto tasso di disoccupazione femminile che e' una delle cause dell'arretratezza economica dell'Italia. Credo che da questo punto di vista ci sia ancora moltissimo lavoro da fare sia sul piano legislativo che sul piano culturale e sociale del nostro Paese.
  • Condividi
  • Stampa
  • Condividi via email

Data di pubblicazione: 6 marzo 2015, ultimo aggiornamento 6 marzo 2015