Ministero della Salute

Comunicato stampa n. 141

Data comunicato: 24 maggio 2008


Sottosegretario Fazio su inchiesta giudiziaria AIFA: Commissione indagine ministeriale non ha riscontrato pericoli per la salute dei cittadini


Il sottosegretario al Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, professor Ferruccio Fazio, delegato dal ministro Maurizio Sacconi per le competenze relative alla salute, in relazione all'inchiesta giudiziaria in corso sull'Aifa, riferisce che la commissione d'indagine sulla stessa Aifa, nominata tempestivamente dal ministro giovedì scorso, ha preso contatto fin dalle ore successive alla divulgazione delle prime notizie con la procura di Torino. L'obiettivo più immediato della commissione è stato quello di verificare, allo stato delle informazioni ricevute dalla procura, la congruità dei farmaci oggetto di indagine per garantire la massima tutela della salute dei cittadini.

Il professor Fazio fa sapere che la commissione d'indagine ministeriale, fino a oggi e allo stato delle informazioni ricevute dalla procura di Torino, non ha riscontrato, nelle verifiche effettuate, pericoli per la salute dei cittadini.

In particolare, la commissione di indagine, nella giornata di ieri, ha effettuato le prime verifiche nella sede dell’Aifa. Nel corso delle stesse il dottor Nello Martini, direttore generale dell'Aifa, ha esibito copia dei provvedimenti emessi dalla Procura della Repubblica di Torino e dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Torino. Questi due atti fanno riferimento, in via esemplificativa, al mancato aggiornamento delle condizioni di autorizzazione al commercio di 22 medicinali, che risultano tutti commercializzati in ambito europeo, a volte anche da molti anni. Nel corso del sopralluogo è stato verificato che le procedure di aggiornamento delle condizioni di autorizzazione di tali prodotti sono già state comunque completate dall’Aifa, tranne che per un medicinale, per il quale è in corso l’adozione del provvedimento di aggiornamento degli stampati. Nessuno di questi casi attiene a modifiche rientranti nelle ipotesi contemplate dall’articolo 36 del decreto legislativo 219/2006 (di recepimento della normativa comunitaria sui medicinali per uso umano), che riguarda le misure restrittive urgenti che il titolare della registrazione è tenuto a prendere in caso di rischio per la salute pubblica.

Fatti salvi, pertanto, gli ulteriori accertamenti che potranno essere disposti dalla commissione a seguito di ufficiali informazioni che eventualmente perverranno dall’Autorità giudiziaria, non sussistono, allo stato attuale, elementi che richiedano l’adozione di specifici interventi amministrativi a tutela della salute pubblica.