Il Nas di Pescara, nell’ambito di una specifica attività di contrasto disposta dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute nel settore “funghi e tartufi”, ha effettuato un controllo presso uno stabilimento per la lavorazione di tartufi sito nella provincia di L’Aquila. Nel corso dell’ispezione è emerso che il proprietario dell’azienda aveva attivato un deposito di alimenti senza fornire la prevista comunicazione all’Autorità Sanitaria. I Carabinieri, considerate anche le carenti condizioni igienico sanitarie in cui versava l’edificio, hanno proceduto alla sua chiusura immediata.

Il NAS di Catania, invece, ha effettuato un controllo nel settore caseario. A finire sotto la lente di ingrandimento è stato un venditore ambulante della provincia etnea. Durante l’ispezione, eseguita con l’ausilio della locale Azienda Sanitaria Provinciale, è stato individuato un laboratorio abusivo per il confezionamento di prodotti lattiero – caseari, al cui interno sono stati rinvenuti e posti sotto sequestro 3.800 kg di formaggi in cattivo stato di conservazione, privi di rintracciabilità, invasi da insetti e escrementi di roditori. Il controllo, esteso anche alle aree limitrofe al laboratorio, ha portato all’individuazione di una stalla abusiva e di un’altra struttura, ove era presente una cella frigorifera fatiscente contenente altri 500 kg di formaggi in fase di stagionatura.  Per le gravi violazioni riscontrate il commerciante è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria, mentre la merce in suo possesso, dal valore di circa 50.000 euro, è stata posta sotto sequestro. 

Il NAS di Catanzaro, a seguito di un controllo eseguito con il supporto dell’Arma territoriale, ha denunciato una persona per scarico di acque reflue industriali non autorizzato e assunzione irregolare di lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno. Nel corso di un’ispezione presso un frantoio della provincia di Catanzaro, infatti, i militari hanno accertato che il trentunenne proprietario versava gli scarti di lavorazione nella rete fognaria comunale e impiegava 4 stranieri irregolari nelle attività dello stabilimento. Durante la medesima attività di controllo, inoltre, sono emerse delle carenze igieniche tali da rendere necessario un provvedimento di chiusura immediata del frantoio. 

Il NAS di Parma, a seguito di un controllo eseguito unitamente ai colleghi del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Reggio Emilia, ha segnalato alle autorità amministrative il proprietario di un deposito alimentari del reggino. Nel corso delle attività ispettive, infatti, i militari non solo hanno scoperto che l’intera attività era stata avviata senza alcuna autorizzazione sanitaria, ma hanno  altresì rinvenuto 32.000 kg di prodotti alimentari (carni, conserve, bevande, farinacei), detenuti in precarie condizioni igienico sanitarie ed in parte scaduti di validità. La struttura e gli alimenti, posti sotto sequestro, hanno un valore di circa 1.800.000 euro. Infine, nel corso del medesimo controllo, i Carabinieri del N.I.L. hanno accertato che l’imprenditore utilizzava per lavorare nella sua azienda 2 lavoratori in nero.


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Data di pubblicazione: 5 dicembre 2017, ultimo aggiornamento 5 dicembre 2017